Dal 29 aprile al 3 maggio 2026
5 giorni, 4 notti, km 720
5 giorni, 4 notti, km 720
Una nuova occasione per riscoprire ancora una volta il Molise e l’interno dell’Abruzzo con le loro spiagge e spettacolari montagne, regioni divise amministrativamente dal lontano 1963 , prevalentemente per ragioni campanilistiche e di gestione del potere delle classi politiche del tempo, ma che vantano una storia comune, culturale ed economica risalente al dominio degli svevi e che racchiudono nel loro entroterra grandi sorprese che sapranno emozionare anche i più insensibili. Percorrere le antiche strade dei pastori, assaporare i prodotti locali, guidare in completa solitudine sulle montagne più imponenti dell’intero Appennino e rivivere manifestazioni storiche che rendono vivi più che mai questi territori. Come la Carrese di San Martino in Pensilis appunto, protagonista del nostro itinerario, che ogni primavera, il 30 di aprile, rappresenta uno degli eventi più cari ed attesi dalla popolazione basso-molisana. La manifestazione ha radici antichissime, secondo alcuni la prima edizione risalirebbe al 1728.
Tappe:
1. Mercoledì, 29 aprile, Termoli, arrivo
2. Giovedì, 30 aprile, Termoli, San Martino in Pensilis, Carrese, Termoli km 81
3. Venerdì, I maggio, Termoli- Sulmona km 288
4. Sabato, 2 maggio, Sulmona- Montesilvano km 350
5. Domenica, 3 maggio, rientro in sede
LA CARRESE
Profondamente radicata nella popolazione, la Corsa dei Carri ha origini antichissime. La leggenda narra che i signori di San Martino e degli altri paesi vicini andarono a caccia verso il mare fra le boscaglie dove anticamente sorgeva la antica e nobile Cliternia e, più tardi, il Monastero di San Felice. Qui ad un tratto i cavalli si inginocchiarono senza volersi più muovere e i Signori, scavando, trovarono il corpo di San Leo, famoso Santo monaco benedettino. Ogni Signore si contendeva la paternità del ritrovamento per poterlo portare nel proprio feudo, tanto da venire quasi alle armi. Affidandosi alla decisione del Vescovo di Larino, misero il corpo su un carro trainato da buoi che, lasciato libero a sé stesso e alla volontà del Santo, scelse alla fine di fermarsi a San Martino. Così da secoli, ogni anno, verso la metà di marzo, iniziano gli allenamenti dei buoi, dei cavalli e dei cavalieri, che continuano fino al giorno della corsa, il 30 aprile. La Carrese vede contrapposte tre fazioni. Accanto ai tre carri scendono in campo cavalieri che stimolano, con pungoli, la corsa dei buoi. Come presso altri comuni della fascia costiera molisana e pugliese, la Carrese ha come protagonisti i cavalieri, i buoi, i carri e tre partiti contrassegnati dai rispettivi colori: il bianco-celeste per i Giovani, il giallo-rosso per i Giovanotti ed il bianco-verde per la Cittadella. La corsa si svolge su un percorso di 9 chilometri e prende avvio dal tratturo. Il bue rappresenta la forza della natura imprevedibile, che l’uomo tenta di misurare e governare, in una stagione in cui, in tutta la sua forza, la natura si risveglia e si passa dalla staticità invernale alla dinamicità della bella stagione e dei raccolti. A metà percorso avviene il cambio degli animali, caratteristica unica nelle manifestazioni di questo genere. La gara termina davanti alla chiesa, e il carro vincitore ha l'onore di trasportare in processione il busto di S. Leo il successivo due maggio.
Profondamente radicata nella popolazione, la Corsa dei Carri ha origini antichissime. La leggenda narra che i signori di San Martino e degli altri paesi vicini andarono a caccia verso il mare fra le boscaglie dove anticamente sorgeva la antica e nobile Cliternia e, più tardi, il Monastero di San Felice. Qui ad un tratto i cavalli si inginocchiarono senza volersi più muovere e i Signori, scavando, trovarono il corpo di San Leo, famoso Santo monaco benedettino. Ogni Signore si contendeva la paternità del ritrovamento per poterlo portare nel proprio feudo, tanto da venire quasi alle armi. Affidandosi alla decisione del Vescovo di Larino, misero il corpo su un carro trainato da buoi che, lasciato libero a sé stesso e alla volontà del Santo, scelse alla fine di fermarsi a San Martino. Così da secoli, ogni anno, verso la metà di marzo, iniziano gli allenamenti dei buoi, dei cavalli e dei cavalieri, che continuano fino al giorno della corsa, il 30 aprile. La Carrese vede contrapposte tre fazioni. Accanto ai tre carri scendono in campo cavalieri che stimolano, con pungoli, la corsa dei buoi. Come presso altri comuni della fascia costiera molisana e pugliese, la Carrese ha come protagonisti i cavalieri, i buoi, i carri e tre partiti contrassegnati dai rispettivi colori: il bianco-celeste per i Giovani, il giallo-rosso per i Giovanotti ed il bianco-verde per la Cittadella. La corsa si svolge su un percorso di 9 chilometri e prende avvio dal tratturo. Il bue rappresenta la forza della natura imprevedibile, che l’uomo tenta di misurare e governare, in una stagione in cui, in tutta la sua forza, la natura si risveglia e si passa dalla staticità invernale alla dinamicità della bella stagione e dei raccolti. A metà percorso avviene il cambio degli animali, caratteristica unica nelle manifestazioni di questo genere. La gara termina davanti alla chiesa, e il carro vincitore ha l'onore di trasportare in processione il busto di S. Leo il successivo due maggio.
PROGRAMMA:
1. Mercoledì, 29 aprile, Termoli, arrivo
Termoli, città capoluogo del Molise, è un piccolo scrigno che raccoglie arte, storia e tradizioni. Il Borgo Antico, ribattezzato dai termolesi “paese vecchio”, è la parte della città più caratteristica ed è un’emozionante scoperta. La città vecchia è un promontorio a strapiombo sul mare, circondata da mura di cinta che nell’antichità servivano a proteggerla dagli attacchi nemici e dominato dal maestoso Castello Svevo, altro baluardo difensivo, che oggi ospita al suo interno la Galleria d’arte comunale. E proprio qui, tra le sue mura, il “paese vecchio” ci ospiterà, con una suggestiva sistemazione in albergo diffuso. A seguire, e come potrebbe essere diversamente, l’immancabile cena di pesce.
2. Giovedì, 30 aprile, Termoli, San Martino in Pensilis, Carrese km 81
Il giorno della Carrese. In sella alle moto percorreremo i 18 chilometri che separano Termoli da San Martino in Pensilis. O meglio nei pressi, precisamente a qualche chilometro di distanza, al ristorante “La Carrese”, di fronte al quale avverrà il cambio dei buoi durante la gara. Parcheggeremo le nostre moto e verremo accompagnati in paese in macchina da Pietro, proprietario del ristorante, non che uno dei responsabili della manifestazione, per seguire da vicino le fasi preliminari della gara, la benedizione dei carri e per vivere da vicino l’atmosfera coinvolgente che precede la gara. Poi seguiremo a piedi la processione, un rito che vedrà sfilare fino al punto di partenza equipaggi, animali ed una parte dei paesani. All’altezza del punto di cambio la abbandoneremo per attendere l’inizio della gara. Nell’attesa consumeremo comodamente seduti un rustico pranzo a base di piatti della tradizione, tra cui la pampanella, piatto di carne tipico di San Martino in Pensilis e della zona. Con l’avvicinarsi della partenza, ci trasferiremo sul tetto di un adiacente capannone, messo a gentile disposizione dal sindaco di San Martino, da cui si godrà uno scorcio a dir poco appassionante dalla partenza alla fase saliente della gara, appunto il “cambio dei buoi”, che avverrà quasi sotto i nostri piedi: spettacolo dominante e garantito!! Alla fine, per fare ritorno a Termoli, ci concederemo un breve giro nel basso Molise, dove troveremo il tempo di fare visita all’Azienda Vinicola Di Majo Norante, una delle eccellenze enologiche della regione, per una piccola degustazione, gustando i brillanti risultati della vinificazione in purezza di vitigni autoctoni, vini dai sapori ricchi di personalità delle antiche culture contadine. Rientro in sede, sperando che sia rimasto un po' di appetito per un assaggio di brodetto di pesce sotto le mura del Borgo Antico.
3. Venerdì, I° maggio, Termoli- Sulmona km 288
È ora di mettersi per strada!! Attraverseremo il Molise per entrare in Abruzzo da una via inusuale, spettacolare che offrirà panorami sorprendenti, ma che a tratti ci farà capire appieno l’utilizzo ed il significato del termine enduro stradali……. Si inizia salendo subito in collina per dominare il mare dall’alto, ma il Trigno segnerà lo spartiacque del nostro percorso, puntando decisamente all’interno. Campi coltivati a perdita d’occhio, con le montagne in lontananza e che fanno capire che la geometria è una scienza esatta, anche applicata all’agricoltura. Il Molise è una regione che, nonostante le sue dimensioni, offre spazi sconfinati e mantiene ancora oggi un’apparenza incontaminata. Intanto le montagne si avvicinano sempre più. Il passaggio del confine è solo amministrativo. Aggireremo quasi completamente la Majella, per concludere il suo periplo quasi perfetto a Sulmona. Gli antichi scrittori, tra i quali Ovidio e Silvio Italico, concordano sulla remota origine della città, ricollegabile alla distruzione di Troia. Il nome della città deriverebbe infatti da Solimo, che era uno dei compagni di Enea. Le prime notizie storiche, però, ci giungono da Tito Livio che cita l'oppidum italico e narra come la città, nonostante le battaglie perse del Trasimeno e di Canne, rimase fedele a Roma chiudendo le proprie porte ad Annibale. In serata trasferimento in navetta nel borgo di Pacentro per un’altra serata all’insegna della gastronomia legata al territorio ed alla qualità, in uno dei migliori ristoranti della regione.
4. Sabato, 2 maggio, Sulmona- Montesilvano km 350
Chi conosce le zone sa che quella di oggi sarà una giornata probabilmente indimenticabile, chi invece è alla sua prima esperienza sulle montagne dell’Appennino centrale che dire, ieri c’è stato l’antipasto, oggi si prepari allo straordinario!! Giornata davvero difficile da descrivere: sarà quella del Parco Nazionale, del Sirente, del Gran Sasso, del lago di Campotosto, grande regione il nostro Abruzzo! Tre parchi, montagne imponenti, strade poco trafficate, asfalto spesso entusiasmante, un numero spropositato di curve, panorami che si spalancano alla vista inaspettati……questa la semplice ricetta della tappa odierna. A fine giornata l’ultima sorpresa, attraverseremo “le Bolge dantesche” dei Calanchi di Atri, una delle forme più suggestive e spettacolari del paesaggio collinare adriatico. A vederli sembra quasi che il diavolo in persona si sia divertito su queste pareti, avendo inferto possenti unghiate con i suoi artigli al territorio che, colpo dopo colpo si è modellato donando questo spettacolo unico!! Da qui il mare, a pochi chilometri, fa capolino tra le gigantesche “cicatrici” di argilla che ci circondano. Il nostro hotel ci attende sulla spiaggia e saremo vicinissimi ad uno dei nostri ristoranti preferiti della costa abruzzese.
1. Mercoledì, 29 aprile, Termoli, arrivo
Termoli, città capoluogo del Molise, è un piccolo scrigno che raccoglie arte, storia e tradizioni. Il Borgo Antico, ribattezzato dai termolesi “paese vecchio”, è la parte della città più caratteristica ed è un’emozionante scoperta. La città vecchia è un promontorio a strapiombo sul mare, circondata da mura di cinta che nell’antichità servivano a proteggerla dagli attacchi nemici e dominato dal maestoso Castello Svevo, altro baluardo difensivo, che oggi ospita al suo interno la Galleria d’arte comunale. E proprio qui, tra le sue mura, il “paese vecchio” ci ospiterà, con una suggestiva sistemazione in albergo diffuso. A seguire, e come potrebbe essere diversamente, l’immancabile cena di pesce.
2. Giovedì, 30 aprile, Termoli, San Martino in Pensilis, Carrese km 81
Il giorno della Carrese. In sella alle moto percorreremo i 18 chilometri che separano Termoli da San Martino in Pensilis. O meglio nei pressi, precisamente a qualche chilometro di distanza, al ristorante “La Carrese”, di fronte al quale avverrà il cambio dei buoi durante la gara. Parcheggeremo le nostre moto e verremo accompagnati in paese in macchina da Pietro, proprietario del ristorante, non che uno dei responsabili della manifestazione, per seguire da vicino le fasi preliminari della gara, la benedizione dei carri e per vivere da vicino l’atmosfera coinvolgente che precede la gara. Poi seguiremo a piedi la processione, un rito che vedrà sfilare fino al punto di partenza equipaggi, animali ed una parte dei paesani. All’altezza del punto di cambio la abbandoneremo per attendere l’inizio della gara. Nell’attesa consumeremo comodamente seduti un rustico pranzo a base di piatti della tradizione, tra cui la pampanella, piatto di carne tipico di San Martino in Pensilis e della zona. Con l’avvicinarsi della partenza, ci trasferiremo sul tetto di un adiacente capannone, messo a gentile disposizione dal sindaco di San Martino, da cui si godrà uno scorcio a dir poco appassionante dalla partenza alla fase saliente della gara, appunto il “cambio dei buoi”, che avverrà quasi sotto i nostri piedi: spettacolo dominante e garantito!! Alla fine, per fare ritorno a Termoli, ci concederemo un breve giro nel basso Molise, dove troveremo il tempo di fare visita all’Azienda Vinicola Di Majo Norante, una delle eccellenze enologiche della regione, per una piccola degustazione, gustando i brillanti risultati della vinificazione in purezza di vitigni autoctoni, vini dai sapori ricchi di personalità delle antiche culture contadine. Rientro in sede, sperando che sia rimasto un po' di appetito per un assaggio di brodetto di pesce sotto le mura del Borgo Antico.
3. Venerdì, I° maggio, Termoli- Sulmona km 288
È ora di mettersi per strada!! Attraverseremo il Molise per entrare in Abruzzo da una via inusuale, spettacolare che offrirà panorami sorprendenti, ma che a tratti ci farà capire appieno l’utilizzo ed il significato del termine enduro stradali……. Si inizia salendo subito in collina per dominare il mare dall’alto, ma il Trigno segnerà lo spartiacque del nostro percorso, puntando decisamente all’interno. Campi coltivati a perdita d’occhio, con le montagne in lontananza e che fanno capire che la geometria è una scienza esatta, anche applicata all’agricoltura. Il Molise è una regione che, nonostante le sue dimensioni, offre spazi sconfinati e mantiene ancora oggi un’apparenza incontaminata. Intanto le montagne si avvicinano sempre più. Il passaggio del confine è solo amministrativo. Aggireremo quasi completamente la Majella, per concludere il suo periplo quasi perfetto a Sulmona. Gli antichi scrittori, tra i quali Ovidio e Silvio Italico, concordano sulla remota origine della città, ricollegabile alla distruzione di Troia. Il nome della città deriverebbe infatti da Solimo, che era uno dei compagni di Enea. Le prime notizie storiche, però, ci giungono da Tito Livio che cita l'oppidum italico e narra come la città, nonostante le battaglie perse del Trasimeno e di Canne, rimase fedele a Roma chiudendo le proprie porte ad Annibale. In serata trasferimento in navetta nel borgo di Pacentro per un’altra serata all’insegna della gastronomia legata al territorio ed alla qualità, in uno dei migliori ristoranti della regione.
4. Sabato, 2 maggio, Sulmona- Montesilvano km 350
Chi conosce le zone sa che quella di oggi sarà una giornata probabilmente indimenticabile, chi invece è alla sua prima esperienza sulle montagne dell’Appennino centrale che dire, ieri c’è stato l’antipasto, oggi si prepari allo straordinario!! Giornata davvero difficile da descrivere: sarà quella del Parco Nazionale, del Sirente, del Gran Sasso, del lago di Campotosto, grande regione il nostro Abruzzo! Tre parchi, montagne imponenti, strade poco trafficate, asfalto spesso entusiasmante, un numero spropositato di curve, panorami che si spalancano alla vista inaspettati……questa la semplice ricetta della tappa odierna. A fine giornata l’ultima sorpresa, attraverseremo “le Bolge dantesche” dei Calanchi di Atri, una delle forme più suggestive e spettacolari del paesaggio collinare adriatico. A vederli sembra quasi che il diavolo in persona si sia divertito su queste pareti, avendo inferto possenti unghiate con i suoi artigli al territorio che, colpo dopo colpo si è modellato donando questo spettacolo unico!! Da qui il mare, a pochi chilometri, fa capolino tra le gigantesche “cicatrici” di argilla che ci circondano. Il nostro hotel ci attende sulla spiaggia e saremo vicinissimi ad uno dei nostri ristoranti preferiti della costa abruzzese.
5. Domenica, 3 maggio, rientro in sede

























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