Nella parte settentrionale della Toscana dove la regione si incunea con fare prepotente tra Liguria ed Emila, ci sono delle montagne che geograficamente appartengono agli appennini, comunemente denominate Alpi Apuane, ed il motivo appare chiaro ad una prima osservazione da qualsiasi direzione le si raggiunga. La loro carta d’identità che le identifica rendendole famose in tutto il mondo, è il granito purissimo da cui sono composte. Le cime e soprattutto le dorsali sembrano perennemente spruzzate di neve con le pareti cosparse di slavine gigantesche, chiamate “ravaneti”, che altro non sono che la conseguenza del continuo trivellare, scavare, tagliare la montagna da parte dell’uomo sin dai tempi più antichi. La Cava, le cave quindi, sono diventate gli elementi centrali non solo del paesaggio, ma anche della vita di tutti i giorni. Le cime sono coperte da una fitta vegetazione che varia molto in base all’area visitata. Montagne spigolose, con guglie e creste spigolose: a 500 metri sembra di essere ad almeno 2000 metri. Da questo probabilmente la denominazione di “Alpi”. Anche la vegetazione sembra tipicamente alpina, conifere che si alternano a castagni, querce, carpini e faggi. Davvero un compito impegnativo il voler andare alla sua scoperta in un solo fine settimana, ce l’abbiamo messa tutta, con l’aiuto di alcune risolutive, fondamentali, necessarie ricognizioni.
TAPPE:
6 giugno, Marina Di Massa
7 giugno, Marina Di Massa – Lucca km 186
8 giugno, Lucca- Equi Terme km 253
9 giugno, rientro in sede
Le Alpi Apuane
Dal 6 al 9 giugno 2024
4 giorni, 3 notti, km 438
1. Giovedì 6 giugno, Marina Di Massa
Un panorama unico, con chilometri di spiagge incastonate tra l’azzurro del mare, il bianco delle cave marmoree e delle cime innevate all’orizzonte. Una bella riviera sabbiosa lunga 20 chilometri, Marina di Massa ci accoglie così. Qui intorno alla metà del secolo scorso si aprirono i primi stabilimenti balneari, che si chiamavano ospizi, frequentati da impacciati personaggi in castigatissimi costumi, ignari, inconsapevoli precursori della tendenza che avrebbe reso famosa la Versilia. La sera inizieremo questa ennesima esperienza regionale enogastronomica a cena su una palafitta.
2. Venerdì 7 giugno, Marina Di Massa– Lucca km 186
Si inizia, e non potrebbe essere diversamente dalle cave: Torano, Fantascritti, Colonnata, i bacini marmiferi più importanti, concedendoci anche una breve visita al museo di Fantascritti e della sua galleria. Compiremo uno spettacolare viaggio, passando sui ponti di Vara e all’interno delle suggestive gallerie scavate nella roccia, da cui già in epoca preromanica si estraeva il famoso marmo bianco di Carrara. Vagheremo per stradine, con il mare sempre a vista a pochissima distanza da Carrara e Massa, cercando la direzione giusta fino ad imboccare la sp4 che punta decisamente all’interno. La vista si apre con scorci che spaziano fino al Tirreno, la provinciale diventa la 13, ma poco cambia. Il nastro d’asfalto è bello, tortuoso, panoramico, ma lo abbandoniamo per arrivare a Castelnuovo della Garfagnana e nel tentativo di rimanere il più possibile entro i confini naturale del parco che ci ospita, continueremo a seguire strade anguste fino quasi al punto di arrivo di giornata, Lucca, la nostra città d’arte preferita in Toscana. Soprannominata la Città dalle 100 chiese, per la sua incredibile collezione di luoghi di culto, è l’unica fra le città-stato della regione ad aver conservato la propria fiera, orgogliosa indipendenza fino al 1847 e le sue mura ne sono la testimonianza più vistosa. Le circostanze storiche l'hanno resa una splendida isola fortificata, con un’intatta cerchia muraria, che conserva al suo interno un vero e proprio patrimonio artistico e architettonico. I campanili sono un altro segno della potenza delle famiglie della città, la tradizione ne conta 365!!
3. Sabato 8 giugno, Lucca- Equi Terme km 253
La mattina, ultimo giro intorno alle mura e si è di nuovo per strada. Seguiremo per un breve tratto il corso del Serchio per poi iniziare la nostra giornata che già dalle prime provinciali che si srotolano sotto le nostre ruote, si preannuncia ancora più tortuosa della precedente!!
Nel versante appenninico della Garfagnana, dove il Monte Prado e il Monte Vecchio segnano le più alte quote della catena toscana, raggiungeremo probabilmente l’apice di questo serpeggiante, zigzagante delirio viario. Entriamo nel mondo del Parco dell’Orecchiella, un’area di oltre 52 chilometri quadrati, vagamente nascosto ma che non è sfuggito alle nostre deliranti, morbose ricerche!! A Sillano decidiamo di rientrare nell’area del parco Naturale delle Alpi Apuane e “la storia”, scusate “la strada” si fa ancor più intricata. Il lago di Vagli, si è formato in seguito allo sbarramento del Torrente Edron e alla costruzione della diga idroelettrica. Le acque del lago, salendo di livello, arrivarono a nascondere del tutto i borghi di Pantano, Piari, Fabbriche di Careggine, e gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie case. Si narra che nei periodi in cui il lago viene svuotato e il paese riemerge, gli antichi abitanti facciano ritorno alle proprie dimore. L’ultimo svuotamento risale al 1994. Al margine settentrionale delle Alpi Apuane, il nostro giro terminerà nell’affascinante borgo di Equi Terme.
4. Domenica 9 giugno, rientro in sede