19 dicembre 2015

Bikepacking lungo le strade dell'eroica


"Volare come un uccello, ecco il sogno. Correre sulla bicicletta, ecco oggi il piacere. Si torna giovani, si diventa poeti.
L'Eroica, una poesia scritta con la bicicletta."
non c'è che dire, leggere sul sito ufficiale le informazioni sul percorso è a dir poco stimolante:
perché non provare, ma in mountainbike e tanto di bagagli??
questo è stato l'eroico risultato!!
foto e video.
















































18 aprile 2015

STRADE PERDUTE 2015



Itinerario labirinto alla volta del mitico Nordkapp seguendo rotte al di fuori dei soliti flussi moto turistici. Un percorso bellissimo che, con la clemenza delle condizioni climatiche, può regalare un’esperienza davvero unica, particolare, forse indimenticabile a chi voglia regalarsi 3 settimane e più di pura, rilassante gioia di guida, immersi in un contesto naturale che ha sicuramente pochi eguali nel nostro caotico ed affollato continente.



Diario
Ed alla quarta esperienza scandinava finalmente comprendo di esserci riuscito: l’itinerario degli itinerari, lo so, ne sono sicuro, è magicamente scaturito da una cospicua serie di informazioni e un impressionante numero di deviazioni che riducono la meta più ambita del mototurismo europeo all’attraversamento di un solo paese: la Norvegia. Ma come, starete pensando, tanta enfasi ed invece di ampliare le nostre conoscenze, le riduciamo? e la Finlandia? e la Svezia? No, per questa volta si eviterà la loro bellezza monotona, tranne che per un breve tratto, concedendo la quasi totalità delle attenzioni a questo frastagliatissimo paese, la cui straordinaria bellezza lo inserisce a pieno diritto tra i più belli del mondo. 21000km di coste, più di 200.000 isolotti, qui la natura ha sempre il sopravvento: fiordi, foreste, dolci colline, ghiacciai, verdi praterie. Paesaggi bucolici improvvisamente si tramutano in alte montagne rocciose. Ed è proprio questa varietà che regala al viaggiatore un piacere senza limiti ed una sensazione di scoperta continua.
L’idea progettuale è stata semplicissima: creare un percorso che consentisse di avvicinarsi a tappe, neanche troppo forzate, verso il confine russo, nella parte più estrema del deserto lappone norvegese senza farsi influenzare da distanze, deviazioni e tempi di percorrenza, ma seguendo solo gli innumerevoli spunti naturalistici e panoramici che queste paese riesce ad offrire. Una lenta passeggiata alla scoperta di strade secondarie poco battute e sconosciute, al di fuori delle rotte percorse da quelli che hanno particolarmente fretta di arrivare al mitico mappamondo e che forse neanche hanno il tempo di rendersi conto di quanto siano straordinarie le terre che attraversano. Il risultato è stato parzialmente positivo. I primi 5 giorni vengono dedicati interamente alla zona dei fiordi. L’arrivo avviene a Kristiansand ed i punti salienti sono già stabiliti. Bivaccheremo sulle rive di un fiume con una luce irreale, degno preludio di quel sole di mezzanotte che siamo convinti ci attenda più a nord. Molti conoscono il pulpito, il Preikestolen, ma io ignoravo che uno dei 3 fiordi, il Lysefjord, permette ai più curiosi di arrivare a Lyseboth nella sua punta più estrema o con un battello o percorrendo una stradina su di un altipiano roccioso per poi compiere gli ultimi 6 km affrontando 27 tornanti (!!!) recentemente asfaltati ed un dislivello di quasi 900m.
Ed anche i giorni seguenti a parte una forse troppo breve visita di Bergen, sicuramente una delle cittadine più suggestive del nord Europa, ci vedranno alla ricerca di punti panoramici, strade stagionali di montagne (aperte solo 3 mesi all’anno) che vengono sistematicamente ignorate da tunnel ciclopici ma che noi ignoriamo a nostra volta salendo su montagne ancora coperte di neve per poi picchiare su fiordi di una bellezza sconvolgente. Ed è proprio questa probabilmente la cosa che più sorprende il viaggiatore: qui la natura detta i suoi ritmi e sorprende. Le strade comandano le nostre decisioni e la meraviglia può essere dietro una curva, percorrendo uno stretto sentiero o arrivando sul bordo di qualche montagna. Se qualcuno vi dice che un fiordo è un fiordo, o che in fondo un ghiacciaio è solo ghiaccio, non credetegli, sta dicendo una banalità anche se probabilmente non se ne accorge, purtroppo per lui!! Guideremo sulla bellissima strada13, ci spingeremo verso ovest a Floro su di una strada minuscola, con il panorama che spazia su centinaia di isolotti, percorreremo la stupenda Snovegen, la strada della neve, una vecchia strada di montagna ormai ignorata da chi può percorrere il tunnel di ben 24km; 45km davvero entusiasmanti. Ma includendo anche località più famose, turisticamente affollate come il Geiranger Fjord o la Trollstigen, il sentiero dei Troll, altra strada trampolino con i suoi 11 ripidissimi tornanti.
Una vera fatica!! Ma che libidine!
5 giorni davvero indimenticabili, incoraggiati da un tempo quasi mediterraneo.
Imboccare la E6 significa percorrere l’arteria principale del paese: la maggior parte la segue sino all’imbarco per le isole Lofoten. Noi a Steinkjer deviamo a sx per la 17, la strada della costa come viene chiamata: tra falesie frastaglitissime, scogli impressionanti, ghiacciai a pelo d’acqua, 7 traghetti ed un numero altrettanto cospicuo di arditissimi ponti è possibile oltrepassare il circolo polare artico senza alcuna segnalazione ma percorrendo 750km  indimenticabili, un paio di giorni in moto che lasciano il segno.
Qualche raggio di sole, ma le previsioni vanno verso un brutto stabile.
Fortunatamente ero già stato 2 volte alle isole Lofoten (ma in luglio), perché questa volta si è capito e visto davvero poco, nonostante la sua parte meridionale sia comunque impressionante e suggestiva, nonostante la pioggia battente. Qui nel 1998 avevo assistito probabilmente al tramonto non tramonto, scusate ma non ho altri termini per definire il sole di mezzanotte, più spettacolare che mai mi sia capitato di vedere. Tutto si era accesso di una luce arancione accecante che aveva permesso a qualche centinaio di persone comodamente sedute su una delle spiagge meridionali dell’isola rivolta a ovest, di tirare le ore piccole bevendo caffè e mangiucchiando dolci nella più completa armonia. Passeremo nello stesso punto sotto una pioggia torrenziale!
Si prosegue verso Capo Nord dove inizia ad est  quel deserto lappone che rappresenta la zona nord orientale del paese. Lo avevo percorso 2 volte nel 1998 e nel 2001, a luglio e con delle luci irreali. Stavolta le cose non mi vanno altrettanto bene ma la zona è sicuramente una delle più selvagge ed affascinanti d’Europa.
Da qui entro rapidamente in Finlandia ed attraverso come un fulmine la Svezia in un mega trasferimento per rientrare in Norvegia all’altezza di Narvik. Le volte precedenti, come questa d’altronde avevo sempre scelto di traghettare alle isole Lofoten ignorando il tratto di E6 da Narvik a Fauske, ma sono contento di averlo incluso nel percorso di ritorno. Niente da aggiungere alle cose già dette: la Norvegia è di gran lunga il paese più panoramico e con le strade migliori della Scandinavia e qui ne ho un’ulteriore conferma.
Ma non è ancora finita, sto scendendo ormai verso Oslo, meta finale dell’itinerario ma seguendo la valle poco nota dell’Osterdalen. L’obbiettivo da raggiungere è il piccolo villaggio di Roros, l’unica città di montagna della Norvegia, come viene spacciata dalla pubblicità locale. Nonostante sia a solo 650m d’altitudine e parecchio al disotto del circolo polare artico è uno dei posti più freddi, con il termometro che d’inverno scende a -40°.
Il centro storico, interamente edificato in legno, non è mai stato danneggiato da un incendio ed è stato conservato, restaurato e dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’Unescu.
Ormai Oslo è a vista, per usare un gergo nautico, poco più di un pieno di carburante. Arriverò nel pomeriggio ma con la mente già focalizzata sul rientro per le autostrade danesi e tedesche.
Stavolta non la scampo, almeno 3 giorni di autostrada, che noia!!
I due terminal delle compagnie di navigazione che prestano servizio in questo braccio di mare sono in 2 parti diverse della città. Ne approfitterò per impratichirmi con il sistema viario cittadino, l’imbarco è previsto per le 19.00.
Arrivederci Norvegia.



Strade perdute, km 7437

Programma di viaggio indicativo
Le tappe sono riportate per comodità e per dare qualche informazione in più su alcune delle attrattive che si andrenno a conoscere durante il percorso, le soste saranno stabilite a seconda delle esigenze quotidiane. Per il percorso in dettaglio fare riferimento alla tracciatura gps.


1)          Brennero- Kassel, km 674
prima giornata, un trasferimento autostradale con arrivo a Kassel.

2)          Kassel- Hirtshals, km 820
ancora autostrade, alla volta del punto di imbarco per la Norvegia. Possibilità di visita a Skagen, che può essere lasciata anche al rientro alla fine del viaggio, estremo lembo di terra proteso nel mar del Nord con i suoi ristoranti di pesce.

3)          Kristiansand-Rjukan Km 376
Si comincia subito a fare sul serio!! Bastano pochi chilometrii, giusto il tempo di uscire da Kristiansand. Se vi accompagnano in Norvegia promettendo di farvi vedere cose fantastiche, non pensiate di avere a che fare con persone incredibilmente capaci, dotate di un fiuto particolarmente sviluppato per trovare strade e paesaggi sbalorditivi. Qui lo straordinario è la norma!! Per strade secondarie, le nostre strade, ci spingeremo verso le prime montagne, i primi laghi, la meta di giornata è Rjukan, suggestivo villaggio situato nel Hardangervidda National Park e letteralmente sprofondato in una vallata circondata da alti rilievi che impediscono al sole di penetrare fino al centro abitato per sei mesi all'anno.



4)          Rjukan-Jorpeland  Km 263
Tappa breve, ma solo in apparenza! Va bene, decidiamo di non parlare di panorami e strade, anche se arrivati sulla sommità del Lysefiord ed osservati i vertiginosi 27 tornanti che picchiano letteralmente su Lyseboth, sarà davvero difficile restare indifferenti. Nel caso ci fosse la voglia di camminare, da considerare la fantastica escursione, piuttosto impegnativa, che conduce al Kjeragbolten, enorme masso di forma ovale, sospeso tra 2 pareti di roccia.  Una volta scesi a livello di fiordo, escursione in battello. Arrivati a Frafjorden, altro breve traghetto per Oanes ed altra escursione, questa quasi obbligatoria, al Prekestojlen, la roccia del pulpito, trampolino di granito alto 700 metri in bilico su tre fiordi. E’probabilmente il simbolo della zona dei fiordi meridionali. Sicuramente uno degli scenari più spettacolari del continente, nonostante la camminata di 1 ora e mezza per giungere in cima. La vista da lassù è inquietante, sconvolgente ma indimenticabile ed affascinate. 

5)          Jorpeland- Bergen, Km 341
La statale 13 è una delle strade più trafficate della zona dei fiordi, noi la guideremo fino ad Odda, alla   intersezione con la 550 che ci permetterà di effettuare il periplo del promontorio di Jondal, attraversando il pittoresco paese di Utne costeggiando il Sorfjorden ed il Hardangerfjorden, per arrivare a Bergen, una delle località più gradevoli della Norvegia

6)          Bergen, sosta
Bergen è sicuramente una delle città più piacevoli della Norvegia e giustamente merita qualche attenzione particolare, innanzi tutto dedicandole un’intera giornata di sosta, bighellonando fra le multicolori bancarelle dei vari mercati sparsi per il centro e concedendosi spuntini di pesce nei piccolo ristoranti a cielo aperto nei pressi del porto. 

7)          Bergen- Flam, km 165
La mattina ci allontaniamo da Bergen, direzione Voss guidando sulla E16, che poi è sempre la strada13! A Gudvangen, possibilità di effettuare l’escursione in battello, una delle più belle della Norvegia, nel Naerofjord, il più stretto d’Europa, con breve sosta ad Undredal ed arrivare a Flam. Qui, volendo è possibile prendere la Flamsbana, una delle più famose linee ferroviarie d’Europa. E per il ritorno? Niente paura, si ritorna alle moto noleggiando delle biciclette per la discesa a valle.
           
8)          Flam- Florø, Km 305
Oggi si inizia alla grande, la stupenda Snovegen, la strada della neve, ci attende. Stagionale, aperta tre mesi l’anno e lì, appena usciti da Flam, evitando fra l’altro un tunnel di 25 chilometri. Fortuna che lo sappiamo! Arrivati al villaggio di Kaupanger, volendo, breve sosta per ammirare le sue case in legno rosse e bianche nella parte vecchia del villaggio che si stendono dal porto fino alla stavkirke. Si prosegue tenendo sulla destra il ghiacciaio Jostedalsbreen spingendosi ad est, sempre più ad est su starde che sembrano stringersi sempre di più lascando solo lo spazio per i soliti panorami mozzafiato. 
La meta è Florø, la città piò occidentale della Norvegia, letteralmente circondata da un mare spesso burrascoso, e che fu importante insediamento vichingo, donatasi poi al turismo ed all’industria.
        
9)          Florø- Trondheim, Km 614
Giornata lunga quella di oggi.  Attraversamento della valle di Norangsdal per arrivare all’imbarco per l’escursione al Geiranger Fjord da Hellesyt dal lato meno visitato di questo fantastico e famosissimo fiordo, che ci permetterà, speriamo, di risparmaire una lunghisima coda. Prima di giungere a fine giornata, Trollstigen, la vertiginosa strada dei troll. Ci attende Trondheim ed il suo centro storico. 
oppure un’esperienza unica fermandosi prima fra le montagne     nella natura incontaminata!

10)       Trondheim- Sandnesjoen, Km 473
I nostril navigatori cominciano a puntare il nord, in maniera piuttosto decisa, oggi usciamo dalla zona dei fiordi e ce ne accorgiamo. Due I modi per seguire la rotta verso il grande nord, uno semplice seguendo il flusso turistico, l’altro, il nostro, riassumibile semplicemente in una sigla: Fv.17, la strada dela costa, tra incomparabili bellezze naturali, ponti e traghetti. Se si ha fretta, questa strada non è assolutamente adatta, ma se invece si ha voglia di vedere scenari al di fuori della norma su strade desolate, allora questo è il posto giusto! 

11)       Sandnessjøen- Nusfjord, km 506
Ancora statale 17 ed un pò di schegge di memoria, l’ultimo passaggio da queste parti, avvenuto qualche anno fa:
“E adesso? Non resta che rientrare cercando di seguire il solito zigzagante itinerario poco logico!! La prima è abbandonare le Lofoten arrivando a Bodø con il traghetto in serata e pernottare nel solito ostello hihostelsnorway La seconda, imboccare la Fv. 17, conosciuta come Kystriksveien, la strada della costa, percorsa per la prima volta nel 2006 e che non può essere ignorata con banali scuse su tempi di rientro, lunghezza, condizioni meteo: 700km circa, 6 traghetti, arditi ponti sferzati da venti quasi perenni, tunnel scavati nella roccia, alcuni lunghi anche 3000m, bisogna organizzarsi con un ritmo differente, ma ne vale la pena!!!”



Un piccolo stralcio dal sito ufficiale visit norway :
Le Isole Vega fanno parte dela lista dei siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Le Sette Sorelle a nord di Alstahaug e Torghatten a sud di Brønnøysund sono luoghi lungo la strada 17, rinomati per le loro attrazioni naturali. Le prime sono sette montagne che si elevano tutte a più di 1000 metri s.l.m. La galleria di 160 metri che attraversa la montagna Torghatten risale all'era glaciale. Nella sua parte nord la strada costiera si snoda lungo costa e mare, montagne e ghiacciai, e supera il Circolo Polare Artico viaggiando verso il sole di mezzanotte o la perenne oscurità invernale. Questa strada fornisce un'alternativa alla E6 ad ovest del ghiacciaio di Svartisen, con una stupenda vista su oceano e isole.

Attraverseremo il circolo polare artico su uno dei 6 traghetti sulla statale 17 quasi senza accorgercene!
Il traghetto per le isole Lofoten, effettua diverse corse al giorno ed in questo periodo dell’anno parte anche tardi, in caso di notevole ritardo, possibilità di sostare a Bodo, vice versa la meta è Nusfjord e navigare verso le isole col sole di mezzanotte a farci compagnia, credetemi vale già il viaggio!!

12)       Nusfjord, sosta
Giornata di sosta da dedicare a molteplici attività o nessuna fate voi: guidare fino ad A, piccolo paese di pescatori nel sud delle Lofoten, rilassarsi al sole, fare compere, escursioni in barca, semplicemente riposarsi.

Il rorbu, dove tenteremo di alloggiare (letteralmente casa del rematore; a volte riferite come rorbuer al plurale), è una tipica abitazione utilizzata dai pescatori norvegesi, particolarmente diffusa e caratteristica delle isole Lofoten e delle zone costiere della Norvegia settentrionale. Il rorbu è un'abitazione palafittica costruita in legno e dipinta tipicamente di rosso. Talvolta edificati direttamente su un piano roccioso a ridosso della costa, questi edifici sono più spesso costruiti su una palificazione conficcata nella roccia e nel fondo sabbioso. Abitazioni tradizionalmente assai spartane, in tempi più recenti i rorbu sono stati ammodernati con molte comodità, diventando accoglienti ed ambiti alloggi per il crescente numero di turisti che si recano nelle zone artiche . 

13)       Nusfjord -Tromso, km 548
Comincia l’avvicinamento al grande nord, con la luce a farci compagnia a qualsiasi ora del giorno. Si attraversano le Lofoten in tutta la loro lunghezza, per poi spingersi decisamente verso nordest. La strada diventa unica, I paesaggi, se possibile ancora più maestosi, l’arrivo di giornata è a Tromso, definita in passato, in maniera ottimistica ed eccessiva, la Parigi del nord, ma comunque la capitale del nord della Norvegia.

14)       Tromso- Hammerfest, km 545
Oggi se il tempo sarà buono e se la curiosità prevarrà sulla stanchezza, che inizia a farsi sentire, potremo scegliere di deviare il nostro itienarrio sulla panoramica strada 91, che attraversando una penisola, con l’aiuto di 2 traghetti ci ricongiungerà all’itinerario ad Olderdalen. Tra fantastici panorami arriveremo ad Hammerfest la città più a nord del mondo, centro allegro e colorato che si sviluppa lungo un porto naturale a ferro di cavallo.

15)       Hammerfest (traghetto)- Meham, km 488
Imbarco alle 6.30, cominciamo le tratte in traghetto sfruttando l’Hurtgrute, il battello postale, il più famoso della Norvegia e che ci sarà di aiuto in alcune occasioni per evitare di dover fare 2 volte la stessa strada. Arriveremo direttamente sull’isola di Mageroya, alle 11,45 circa, da quì Nordkapp, dista meno di 40 chilometri. 

IL MITO DI CAPO NORD
Il traguardo che si propongono di raggiungere quasi tutti coloro che visitano la Norvegia settentrionale. Caponord è una falesia di 300m che cade a picco nell’acqua. Per l’ultima propaggine del mondo non poteva esserci situazione più simbolica. Complimenti al Creatore! Se in questa ambientazione lo spettacolo del sole di mezzanotte è formidabile, il contesto è invece insopportabile. Per la cronaca, a 71°10’21”N., Caponord è semplicemente il punto panoramico più settentrionale d’Europa. Senza ricorrere ai moderni sistemi di rilevazione satellitare ma anche consultando semplicemente una carta, noterete che la vera estremità è l’impronunciabile Knivskjelldden, 71°11’48”N. A rischio di deludere i più, è da dire che lo sfruttamento commerciale perpetrato, ha qui assunto le caratteristiche del furto!!! La falesia è cinta da un vasto parcheggio a pagamento. Una graziosa signorina incaricata di dare il benvenuto al mito geografico del continente, chiederà anche la esorbitante cifra di 175 Nok al cambio circa €22. le altre tariffe: €43 per le famiglie (2 adulti e 2 bambini), €12 per gli studenti e € 6 per i bambini. 
Bella fregatura, ma chi farebbe dietro front dopo almeno 5000km percorsi per arrivare fin qui?  Consoliamoci che il biglietto è valido 2 giorni e che con buone condizioni climatiche è possibile bivaccare, anche se i bagni sono chiusi di notte, godendo di uno dei punti migliori del paese per assistere al sole di mezzanotte. Ho letto che era stata ventilata l’ipotesi di far rientrare il luogo nel patrimonio  mondiale protetto dall’Unescu. Ovviamente i danni sono stati già arrecati: è stato edificato un enorme bunker che ospita un caffè ultracaro, negozi di souvenir, ampie vetrate per ammirare il sole di mezzanotte al calduccio. In più la possibilità di assistere alla proiezione di un filmato che mostra il luogo nelle diverse stagioni.
 
Dopo la visita, i souvenir, la ressa. le foto di rito, nuovamente per strada, verso la penisola di Nordkinn, il luogo più settentrionale d’Europa, quello vero, percorrendo la 888 ed arrivare a Meham per l’imbarco serale alle 23.00 circa sull’Hurtigrute, per una fantastica navigazione in pieno sole di mezzanotte, arrivo a Vardo nella prima mattinata. 


16)       Vardo- Rovanjemi, km 760
Sbarco la mattina prestissimo, siamo nell’estremo est del deserto Lappone, a Vardo, dominata dalla sua fortezza, ma ci spingeremo ancora oltre verso Hanningberg, un luogo al di fuori del mondo, quì davvero arrivano in pochi, ci siete arrivati anche voi? bravi!! Ed ora? No, non è finita, ma non si può che cominciare la via del ritorno, spingendosi verso sud. Un pò di Finlandia, poca, lo stretto indispensabile per percorrere il meno poossibile due volte la stessa strada. La regione attraversata è quella dei laghi, punto di arrivo di giornata nei pressi di Rovanjemi, la “patria” di babbo natale. 

17)       Rovanjemi- Narvik, km 511
Si rientra in Norvegia, finalmente, per la solita dose di paesaggi mozzafiato. Ce ne accorgiamo già avvicinandoci al confine!! Sosta nell’impersonale Narvik.

18)       Narvik- Grong, km 611
All’andata eravamo saliti verso nord dalla desolata 17, adesso, dedicheremo le nostre attenzioni alla strada principale E6: 
“la E6, voluta dai tedeschi per motivi bellici, sfruttando la mano d’opera di 130000 prigionieri slavi, ma che dopo decenni ha regalato ai turisti di tutto il mondo uno dei percorsi più facili e spettacolari del continente!!! La luce è impressionante, non so quante volte l’ho già subita nel passato, ma è sempre la stessa affascinante sensazione. Il cielo di un blu sfolgorante, un ciclope azzurro, con un occhio luminoso che già sai non si chiuderà, se non fra qualche mese!!! Inebriante!”
La sosta di giornata è prevista nei pressi di Grong.

19)       Grong- Roros, km 349
Siamo quasi alla fine, quasi. Oggi la meta da raggiungere è il piccolo villaggio di Roros, l’unica città di montagna della Norvegia, come viene spacciata dalla pubblicità locale. Nonostante sia a solo 650m d’altitudine e parecchio al disotto del circolo polare artico è uno dei posti più freddi del paese, con il termometro che d’inverno scende facilmente a -40°. Il centro storico, interamente edificato in legno, non è mai stato danneggiato da un incendio ed è stato conservato, restaurato e dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’Unescu.

20)       Roros- Oslo, km 370
Ormai Oslo è a vista, per usare un gergo nautico, poco più di un pieno di carburante. Arrivo in città. Mezza giornata dedicata alla visita, lo shoppimg le ultime cose da fare.

21)       Oslo, sosta
Giornata di relax in vista della lunga sgroppata di rientro in Italia. Il traghetto parte in serata

22)       Hirtshals- Monaco km 1292
Inizia il trasferimento verso l’Italia. Siamo abbastanza freschi per tentare il tappone per l’ultima serata all’hofbraeuhaus, http://www.hofbraeuhaus.de/en/index_en.html  il locale più famoso di Monaco di Baviera: un must lo stinco di maiale annaffiato da litri di birra tedesca!!

23)       Monaco- Brennero km 199
Percorso autostradale fino al rientro in Itlaia. Siamo alla fine, è stata lunga, forse faticosa ma che ne pensate, ne è valsa la pena?? Si torna a casa.

Arrivederci Norvegia.