09 marzo 2022

Vandalusia 2022

 


L’Andalusia è la parte più meridionale della penisola iberica, quindi anche quella che più ha risentito dell’influenza araba, ben visibile e riscontrabile nelle sue architetture ed in alcune delle maggiori attrattive artistiche che offrono al viaggiatore. Un territorio vasto, dove il boom economico spagnolo, oltre a deturpare in maniera irreparabile le coste, ha però contribuito alla realizzazione di un sistema stradale efficientissimo ed in alcuni casi, che siamo andati a ricercare con discreto successo, adattissimo alla pratica motociclistica e turistica.



Vandalusia, così venne chiamata dai Vandali questa terra che si spinge verso sud ad appena pochi chilometri dall’Africa, afferrandone anche i benefici influssi climatici, come nessun altra parte del continente europeo. Non è un segreto che l’Andalusia possa permettersi di mandare per una buona metà dell’anno i suoi visitatori a crogiolarsi sulle sue spiagge bagnate da acque scintillanti. Terra solare, come solari sono i suoi abitanti, amanti della compagnia e del divertimento, sia che si tratti di gustare tapas in uno dei numerosissimi bar, sia di tirare avanti una fiestas fino ad ora tarda. Nelle città andaluse, la modernità e la vita notturna convivono con spettacolari monumenti islamici e cristiani, splendidi, affascinanti ricchi di forme, storia e colori. Le coste sono forse la nota dolente di questa zona: una pesante urbanizzazione ne ha probabilmente intaccato la originaria bellezza e, soprattutto nella parte mediterranea i centri , anche quelli più piccoli sono diventati vere e proprie industrie per il turismo di massa. Ma basta addentrarsi all’interno della regione per entrare in un'altra dimensione, fatta di paesini di case bianche, tra montagne impervie e verdi colline, dove si vive ancora con il ritmo delle stagioni: qui si coltiva l’ulivo, la vite, l’arancio ed il mandorlo, tra estati torride ed inverni gelidi. I maestosi paesaggi di terra e di mare offrono innumerevoli spunti di itinerari e questo ne è solo un esempio. Prima di iniziare con i contenuti, una menzione particolare alle stradeeccezionali!! C’è poco da aggiungere. Quasi sempre sopra la media ed oltre ogni più rosea aspettativa. Sono praticamente tutte ottimamente tenute e costruite a regola d’arte con un asfalto abrasivo e perfetto, che mettono nelle migliori condizioni anche i motociclisti più esigenti. 


Vandalusia

Dal 21 aprile al I° maggio, 11 giorni, km 2083


      1.     giovedì 21 aprile, Siviglia

      2.     venerdì 22 aprile, Siviglia- Aracena km 257

3.     sabato 23 aprile, Aracena- Cordoba km 286

4.     domenica 24 aprile, Cordoba- Granada km 254

5.     lunedì 25 aprile, Granada- Sierra Nevada- Granada km 121

6.     martedì 26 aprile, Granada- Garganta del Chorro km 288

7.     mercoledì 27 aprile, Garganta del Chorro- Ronda km 280

8.     giovedì 28 aprile, Ronda- Tarifa km 178

9.     venerdì 29 aprile, Tarifa- Jerez de La Frontera km 213

10.  sabato 30 aprile Jerez de La Frontera- Siviglia km 206

11.  domenica I° maggio, Siviglia, rientro

  



1.  giovedì 21 aprile, Siviglia, arrivo

 

Si arriva in mattinata con un volo diretto dall’italia, giornata a disposizione per un rapido ritiro dei mezzi e concedersi una visita della città. L’atmosfera è coinvolgente: ritmi  frenetici per una realtà come quella spagnola, siamo pur sempre di fronte ad una metropoli di circa un milione di abitanti ma decisamente un altro pianeta rispetto ai nostri. Città universitaria, ragazze carine, molte ragazze ed un afflusso turistico assai intenso in qualsiasi periodo dell’anno. Anche qui la cattedrale, la più grande chiesa gotica del mondo, con la sua Giralda, tanto per cambiare opera di origine moresca presa in “prestito” per scopi religiosi, praticamente l’unica testimonianza dell’antica moschea, che fu completamente abbattuta, e soprattutto l’Alcazar, il più antico palazzo reale tuttora in funzione, attuale residenza Sivigliana dei sovrani spagnoli. 

 

2. venerdì 22 aprile, Siviglia- Aracena km 257


Iniziamo a conoscere l’Andalusia, spingendoci verso il Portogallo, forse in maniera un pò anomala, ma che ci fa capire che tipo di esperienza ci dobbiamo attendere nei prosimi giorni. Le stradine sono sempre le solite, poco trafficate, attraversermo il Parque Nacional de Donána, una delle zone umide più importanti d’Europa, sito dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. A Palos de la Frontera, entriamo nell’ambiente che riconduce alla spedizione di Cristoforo Colombo, un ambiente fatto di chiese, caravelle, vedremo anche quelle, prima di rimetterci per starda e spingersi direttamente verso nord. Attraverseremo la zona delle miniere prima di giungere ad Aracena, punto di arrivo di giornata, affascinante località dalle case imbiancate, distesa ai piedi del Cerro Castillo.

 

3. sabato 23 aprile, Aracena- Cordoba km 286

 

Giornata di guida in montagna, si inizia in maniera subdola sulla N433, per poi spingersi in maniera decisa verso nord, per strade anguste, schiacciati tra Parchi Naturali, impervi, naturalmente poco frequentati, per poi picchiare su Cordoba. Siamo sulle sponde del Guadalquivir, fiume un tempo navigabile, che sicuramente fece le fortuna di questa parte della penisola iberica. La struttura urbanistica è tipicamente araba, ed un vero invito a percorrere i suoi vicoli in cui è facile perdere l’orientamento. Ma la vera attrazione di questa cittadina è senza dubbio la moschea, trasformata in cattedrale nel 1523, operazione che provocò critiche feroci, anche nello stesso mondo cattolico, ma che ha lasciato sicuramente un’opera straordinariamente unica nel suo genere. 

Sembra che, alla vista del risultato finale, lo stesso Carlo V abbia esclamato: ”Che cosa avete fatto? Avete distrutto qualcosa di unico ed inimitabile, per costruire qualcosa di assolutamente comune!”

 

4. domenica 24 aprile, Cordoba- Granada km 254

 

La N432, corrispondente ad una delle nostre strade regionali, le ex statali, che percorerremo ad inizio giornata per dirigerci verrso sud, ci fa capire la qualità delle strade andaluse. Arrivati a Baena ripiombiamo nella normalità, la nostra normalità, fatta di strade secondarie con sigle talmente lunghe da esercitare in maniera stressante la nostra memoria. Iniziamo con la CO6202, ne seguirannio altre, inutile ricordaere le sigle, quì può venire in soccorso solo una mappa dettagliata che ci faccia capire perchè la tracciatura ci spinge fin quì, mantenedo lo stesso ritmo fino praticamente all’ingresso di Granada.

 

5. lunedì 25 aprile, Granada- Sierra Nevada- Granada km 121

 

Giornata di riposo, beh, non troppo, dicono che l’ozio sia il padre dei vizi, quindi non cadiamo nell’errore.......Meteo permettendo, inizieremo la mattinata salendo sulla Sierra Nevada, la strada più alta d’Europa attraversando il parco nazionale omonimo. Decisamente un percorso spettacolare, ma poi Granada e la sua spettacolare Alhambra meritano tutte le attenzioni possibili!! Pomeriggio dedicato alla sua visita, “Qalat Alhambra”, nome arabo per castello rosso, uno dei massimi capolavori dell’arte araba, unico esempio di complesso medioevale mussulmano, giunto particamente intatto fino ai nostri giorni.

 

6. martedì 26 aprile, Granada- Garganta del Chorro km288


Tappa impegnativa oggi. Si scende verso il mare, ma in alcuni momenti la discesa si trasformerà in una spericolata, spettacolare, vertiginosa picchiata lungo una stradina, naturalmente in ottimo stato, che però parrebbe più un sentiero da capre che un percorso aperto al traffico. A pensarci bene, questa non sarà l’unica della giornata ed una volta arrivati su Mediterraneo, dopo circa una quarantina di chilometri percorsi lungo la veccchia strada costiera, forse un pò trafficata, si ricomincerà a salire, ma il termine più adatto sarebbe inerpicarsi, chiedendosi spesso se non si sia sbagliato strada!! L’arrivo di giornata sarà improvviso, inaspettato, sorprendente, percorrendo le panoramiche strade della Garganta del Chorro. Un alberghetto sperduto, solitario in un contesto naturale sorprendente ci attende.

 


7. mercoledì 27 aprile, Garganta del Chorro- Ronda km 280

 

Abbandoniamo questa zona di dighe per fare ingresso nella zona de los Pueblos Blancos. Una zona che comprende una ventina tra i più bei villaggi tipici della Spagna del sud, per le caratteristiche casette dalle pareti bianche. Sono quasi sempre paesi di origine araba, fondati su colline che in passato avevano una funzione difensivaMolti di questi villaggi sono inseriti in uno splendido scenario naturale e le pareti bianche che li hanno resi famosi in tutto il mondo creano meravigliosi contrasti con i colori del cielo, delle rocce, della vegetazione. Arrivo di fine giornata Ronda, definita la città più bella dell’Andalusia, ed una delle più belle dell’intera Spagna. A Ronda fu inventato il moderno combattimento a piedi contro i tori. La plaza de toros, la più antica di tutta la Spagna fu inaugurata nel 1784 ed è un vero gioiello, un capolavoro assolutamente da non perdere. 

 

8giovedì 28 aprile, Ronda- Tarifa  km 178

 

Si continuerà nel tentativo di tornare sul mare, l’itinerario ce lo impone per arrivare al punto di fine tappa, la suggestiva Tarifa, una delle nostre preferite località costiere della zona, ma non sarà semplice e già immaginate perchè. Un vortice caotico di spettacolari strade panoramiche complicherà non poco le cose. E prima di arrivare a destinazione, una deviazione al Castillo de Castellar ed una rapida visita ad El Peñón, il poderoso masso calcareo che ospita la rocca di Gibilterra e da cui si dominano le Colonne d’Ercole.

 

9. venerdì 29 aprile, Tarifa- Jerez de La Frontera km 213

 

La mattina continuiamo seguendo la costa alla volta di Cadice, Cadiz, Julia Augusta Gadigana. Tanti nomi per un solo luogo, affascinante, fondato dai fenici, abitato fin dal 1100 a.C. Una delle città più antiche dell’occidente. Il nucleo antico, edificato su di un promontorio, è circondato da un bastione pentagonale seicentesco. Quattro chilometri e mezzo da percorrere in moto o a piedi, per rendersi conto che la parte più interessante è quella chiusa tra il castello de Santa Catalina e il ponte che unisce le mura con il castello di San Sebastiano, una camminata di circa un chilometro, ma molto suggestiva. Ma la meta della giornata è Jerez de la Frontera, famosa in tutto il mondo per il suo vino, lo sherry, prodotto con uve che crescono nel terreno gassoso che circonda la città. I musulmani battezzarono la città Sheris, da questo appellativo derivano sia “Jerez” sia “sherry”. Questo vino era già conosciuto in Inghilterra all’epoca di Shakespeare, ed è proprio al denaro britannico che si deve lo sviluppo delle aziende vinicole locali a partire dal 1830.


10. sabato 30 aprile, Jerez de La Frontera- Siviglia km 206


La mattina sarà dedicata alla visita di una cantina, le opzioni sono diverse, decideremo al momento, stabiliremo l’appuntamento la sera prima. Poi in tarda mattinata trasferimento verso Siviglia, ma concedendosi pur sempre l’ultimo de los pueblos blancos del nostro itinerario, Arcos de la Frontera, posta ad anfiteatro, alto su rocce rossastre a dominio del fiume Guadalete, che la avvolge quasi completamente. Poi ci spingeremo ad ovest verso il corso del fiume Guadalquivir, che seguiremo per un tratto. Mezza giornata di guida su belle strade ed il gioco è fatto, Siviglia è lì ad attenderci. Come non concludere l’esperienza andalusa assitendo ad uno dei caratteristici spettacoli di flamenco nella parte vecchia della città?


11. domenica I° maggio, Siviglia, rientro in Italia


La mattina, trasferimento in aeroporto per il volo di ritorno in Italia.