17 luglio 2018

Kalliste, la Bella 22-29 settembre 2018


“La bella” era il nome che gli antichi greci avevano dato alla Corsica, ma il tempo sembra non essere passato e l’appellativo è tutt’ora più che valido. Non ci sono molti angoli del Mediterraneo nei quali trovare un’acqua così trasparente, sabbia soffice e bianca, vertiginose scogliere ed allo stesso tempo paesaggi suggestivi, valli, foreste e montagne ammantate di neve anche in piena estate. 
Questa fu la presentazione per il viaggio del 2012, nonostante sei anni trascorsi, non me la sono sentita di cambiare una virgola all’introduzione. Kalliste è sempre lei, la Bella.



22-29 settembre 2018
Itinerario di 8 giorni/7 notti – km 1534

Programma di viaggio indicativo
Le tappe sono riportate per comodità e per dare qualche informazione in più su alcune delle attrattive che andremo a conoscere durante il percorso, le soste saranno stabilite a seconda delle esigenze quotidiane.

1.     22 settembre, Bastia- spiaggia di Salleccia, bivacco km 169
Capo Corso, un anticipo della vera Corsica, con la sua costa orientale relativamente dolce e costellata di pittoresche località e quella occidentale, alta e frastagliata, con villaggi e strade arroccati a mezza costa. I Romani lo battezzarono “il promontorio sacro” ed i corsi la chiamano comunemente “l’isula de l’isula” e difatti, può essere considerata un’isola nell’isola, una specie di Corsica in miniatura. Un mondo a parte, chiuso, che si è ricollegato al resto dell’isola solo nel XIX secolo: infatti la strada panoramica, con un asfalto a tratti realmente entusiasmante, è stata voluta da Napoleone III, che ha fatto decisamente di più per l’isola di suo zio. La zona di Nonza, con le sue spiagge nere, per la presenza dell’amianto, le cui miniere sono state sfruttate fino al 1966, ha dato questo colore alle spiagge. Un amianto persino benevolo: alcune analisi effettuate sembrerebbero dimostrare che questa cromatica presenza non è pericolosa; in effetti non ci sono particelle così fini da penetrare nelle vie respiratorie. 
Appena terminato il giro di questo promontorio, qualche chilometro e ci butteremo per questo sentiero, sterrato ma percorribile, che attraversa il deserto degli Agriates per arrivare dopo circa 12 chilometri alla spiaggia di Salleccia, sabbia bianca, un mare cristallino, un campeggio, nient altro!! Qui passeremo la notte, in tenda………che posto ragazzi!!

2.   23 settembre, Spiaggia di Salleccia- Calvi km 201
Tutti pensano alla Corsica ed alle sue coste bagnate da uno splendido mare e ieri ne abbiamo avuto immediatamente conferma, ma la Corsica non è solo mare e la Balagna, l’entroterra di Calvi e Ille Rousse, anfiteatro di montagne e colline con una serie di villaggi arroccati difensivamente tra i più belli dell’isola ci attende. Assolutamente da non perdere la strada senza uscita che conduce a Vallica, la Bocca di Baraglia, valico posto a più di 1000 metri d’altitudine, dal quale si gode una fantastica vista sul costa nord occidentale ed i paesi di Speloncato e Sant’Agostino.
Secondo Ian Fleming, autore di romanzi di spionaggio “il villaggio di Calenzana si vantava di avere prodotto più gangster di tutti gli altri villaggi corsi e di essere diventato uno dei più prosperi”.
 “Calvi va osservata, piuttosto che visitata” riportano alcune guide. Dominata dalla sua Cittadella, splendida aggiungerei, attira parecchi visitatori, tanto più che i collegamenti marittimi ed aerei la servono direttamente. Costruita a partire dal XII secolo, fu fortificata dal Banco di San Giorgio, potente banca d’affari affiliata alla repubblica genovese, che, di fatto, stabilì così il suo dominio sull’isola (durato circa sei secoli). Consigliabile la visita la mattina presto, prima che l’afflusso dei turisti congestioni il nucleo storico e le viuzze che si affacciano sul porto, anche se le luci al tramonto sono a dir poco spettacolari. Con un po’ di fortuna sarà anche possibile assistere alle esercitazioni della mitica Legione Straniera, che qui ha la sua sede.

3.            24 settembre, Calvi- Corte km 218
La strada che da Calvi conduce a Porto, è davvero straordinaria, costantemente in bilico, sospesa in uno scenografico vuoto, con le montagne che precipitano in un mare che varia dal turchese all’azzurro più profondo, segnate solo dalla cicatrice della statale che corre a mezza costa. La D81 termina, interrompendo la nostra trans agonistica, di fronte alle splendida baia che ospita Porto. 
Le Calanche di Piana traggono il loro nome dalla parola corsa che, come in italiano, significa “cale” o “insenature”, iniziano 7 chilometri a sud di Porto e sicuramente rappresentano una delle 7 meraviglie della Corsica. Maupassant, nel 1880 le descrisse così: “una foresta di granito color porpora, rocce dalle sagome strane, monaci, diavoli cornuti, uccelli smisurati, tutto un popolo mostruoso, un serraglio da incubo pietrificato dalla volontà di un dio stravagante”. Secondo una leggenda locale, queste forme fantastiche sono opera del diavolo, che le creò in un impeto di rabbia dopo che una pastorella aveva rifiutato le sue advances. Attenzione alle indicazioni, da Porto, bisogna seguire per Ota, per infilarsi nella parte iniziale della gola della Spelonca, dove attraverseremo uno snello ponte genovese. Da qui la strada piega per tornare sulla principale costeggiando il bordo opposto delle gole e ricongiungersi con la D84 che attraversa Evisa, valica il Col de Vergio per arrivare a Calacuccia, seguendo il corso del fiume Golo. Spettacolo tipicamente alpino, col monte Cinto, il più alto, che incombe sulla sx, ma attenzione ai maiali selvatici, spesso in agguato sul ciglio della strada.
Il Niolo, questo il nome della zona, è il simbolo della Corsica libera, il suo cuore, dove gli invasori non riuscirono mai a cacciare i montanari. Ma se il passo di Vergio vi è piaciuto, che cosa mai penserete della scalinata della Regina, una strada scavata nel granito. Pietre, rocce, desolata. “Una tra le più desolate del mondo” secondo lo scrittore Renè Barzin. E così arriveremo a Corte, appollaiata su di uno sperone roccioso, cuore geografico della Corsica, amata da Pasquale Poli che per 14 anni vi stabilì la sede del governo e vi fondo un’università.  Da qui, probabilmente le gole più spettacolari dell’isola, quelle delle Restonica, ci attendono ed in circa 15 km uno strettissimo budello asfaltato, sempre più angusto, ci porterà ai piedi del Monte Rotondo (2622 m). La strada sale decisamente, restringendosi come un imbuto, difficile immaginare questo paradiso in agosto con un traffico intenso con le interminabili code di auto incastrate e bloccate, mentre più in basso il torrente, limpidissimo, forma tra le rocce, pozze che sembrano piccoli laghi chiarissimi. A noi, speriamo, dovrebbe andare meglio!!

4.         25 settembre, Corte- Porto Pollo km 222
Da Corte, ci attendono probabilmente le gole più   spettacolari dell’isola, quelle delle Restonica, circa 15 chilometri, uno strettissimo budello asfaltato, sempre più angusto, che ci porterà ai piedi del Monte Rotondo (2622 m). La strada sale decisamente, restringendosi come un imbuto, difficile immaginare questo paradiso in agosto con un traffico intenso con le interminabili code di auto incastrate e bloccate, mentre più in basso il torrente, limpidissimo, forma tra le rocce, pozze che sembrano piccoli laghi chiarissimi. A noi andrà decisamente meglio!! Va detto che tutta la strada fino a Ajaccio è drammaticamente spettacolare, includendo anche la vertiginosa deviazione di Bastelica. Una volta imboccata la principale, l’arrivo nella capitale è un attimo, su una strada magistralmente disegnata, progettata ed asfaltata, divorata in un fiato: nient’altro che curve, staccate, pieghe ed accelerazioni. Non avendo un programma definito e nessuna prenotazione, sarà possibile decidere di passare la serata nella città che ha dato i natali a Napoleone Bonaparte (e come dimenticarsene vista l’onnipresenza del personaggio??). Il tramonto più spettacolare della zona si può godere 12 km a ovest della città, dalla Punta della Parata, ove sorge l’ennesima torre di avvistamento, che si affaccia sulle Illes Sanguinaires e che assumono riflessi rossastri, particolarmente suggestivi quando il mare è agitato. In alternativa, proseguiremo ancora un po’ e faremo sosta nella piccola baia che ospita Porto Pollo.

5.   26 settembre, Porto Pollo- Bonifacio km 165
Il sito preistorico di Filitosa, patrimonio storico dell’Unesco, è costituito da un villaggio fortificato con alcuni monumenti torreani e da un precedente complesso megalitico formato da più di 30 menhir antropomorfi e statue menhir. Curioso che qui furono effettuati i primi scavi preistorici dell’isola, ma Prosper Mèrimèe nel 1889, non vi trovò nulla!! Della serie, quando il fiuto deve essere accompagnato dalla fortuna. Il sito, scoperto negli anni 40, risale ad 8000 anni fa ed è, inutile dirlo, il più importante dell’isola.  Poco distante da Filitosa, Spinu a Cavallu, il più bello dei ponti genovesi corsi, con una bella architettura ed il fondo stradale originale. 
Sartène “la più corsa delle città corse”, fu edificata nel 1550 dai genovesi, su di un promontorio di difficile accesso che avrebbe dovuto garantire la sicurezza dei suoi abitanti. Precedentemente, non esisteva una città vera e propria, ma diversi villaggi che costituivano il territorio di Sartène. Furono le incursioni barbaresche, in particolare quelle del sanguinario pirata turco Dragut, verso il 1545, che indussero i genovesi a costruire una città fortificata. Ma, malgrado tutto, la città fu presa nel 1583 da Hassan Pacha, re di Algeri, che ridusse in schiavitù 400 Sartènesi e ne massacrò molti altri. La deviazione verso Tizzano, descritta come un’oasi di tranquillità, ma che sta subendo una strana ed assai poco interessante metamorfosi cementizia, offre eventualmente l’occasione di visitare (3 km prima) gli allineamenti di Palaggiu, situati su di una proprietà privata, ma con libero accesso, che con i suoi 260 megaliti, è uno degli allineamenti più importanti del Mediterraneo. Bonifacio, il centro storico occupa gran parte della penisola che protegge un fiordo che ne fa uno dei migliori approdi di tutto il Mare Nostrum e sul quale i genovesi costruirono una fortezza, cinta da 3 km di mura, con un fascino che sicuramente ha pochi eguali nel Mediterraneo.

6.     27 settembre, Bonifacio- Guitera Les Bains km 277
L’Alta Rocca, zona montuosa che raggiungeremo percorrendo le ennesime strade spettacolari, perdendoci nel solito modo contorto di interpretare un itinerario, andando, avanti, indietro, poi a destra, ancora indietro, sinistra…….da impazzire, ma tutto ha un senso, fidatevi…..il percorso ci condurrà attraverso alcuni dai paesi più pittoreschi dell’isola, tra cui Zonza, uno dei più bei villaggi della zona. A breve distanza il massiccio di Bavella, con le sue cime rosa e azzurre che si stagliano nel cielo creano uno spettacolo veramente grandioso. La tappa è piuttosto lunga, ma sceglieremo il punto di arrivo in piena libertà, quindi nessun problema in caso di stanchezza da parte di qualcuno.

7.     28 setembre, Guitera Les Bains - valle di Rostino km 213
Una delle zone meno conosciute della Corsica, ad una prima sommaria osservazione può apparire pianeggiante, naturalmente non è così. Oggi andremo all’interno alla scoperta della Castagniccia, e qui le cose cambiano, con le sue strade che serpeggiano, come fossero gallerie, tra le cascate ed attraverso una enorme foresta di castagni! D’obbligo la visita a Morosaglia, luogo natale di Pascal Paoli “u babbu di a Patria” come viene definito dai corsi! La casa di famiglia è diventata un piccolo museo. Ma che strade!!

8. 29 settembre, Valle di Rostino- Bastia km 69
Si torna a casa!! È finita, non proprio, a dire la verità, 69 chilometri, probabilmente uno dei modi più contorti di arrivare a Bastia, il traghetto ci aspetta, si trona sul continente.
 Vi è già piaciuto una volta, vi piacerà ancora??
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CIAO!