18-25
marzo 2013
Itinerario di 8 giorni – km 1172
L’Andalusia è la
parte più meridionale della penisola iberica, quindi anche quella che più ha
risentito dell’influenza araba, ben visibile e riscontrabile nelle sue
architetture ed in alcune delle maggiori attrattive artistiche che offrono al
viaggiatore. Un territorio vasto, dove il boom economico spagnolo, oltre a
deturpare in maniera irreparabile le coste, ha però contribuito alla
realizzazione di un sistema stradale efficientissimo ed in alcuni casi, che
siamo andati a ricercare con discreto successo, adattissimo alla pratica
motociclistica e turistica.
INTRODUZIONE
Vandalusia, così
venne chiamata dai Vandali questa terra che si spinge verso sud ad appena pochi
chilometri dall’Africa, afferrandone anche i benefici influssi climatici, come
nessun altra parte del continente europeo. Non è un segreto che l’Andalusia
possa permettersi di mandare per una buona metà dell’anno i suoi visitatori a
crogiolarsi sulle sue spiagge bagnate da acque scintillanti. Terra solare, come
solari sono i suoi abitanti, amanti della compagnia e del divertimento, sia che
si tratti di gustare tapas in uno dei numerosissimi bar, sia di tirare avanti
una fiestas fino ad ora tarda. Nelle città andaluse, la modernità e la vita
notturna convivono con spettacolari monumenti islamici e cristiani, splendidi,
affascinanti ricchi di forme, storia e colori. Le coste sono forse la nota
dolente di questa zona: una pesante urbanizzazione ne ha probabilmente
intaccato la originaria bellezza e, soprattutto nella parte mediterranea i
centri , anche quelli più piccoli sono diventati vere e proprie industrie per
il turismo di massa. Ma basta addentrarsi all’interno della regione per entrare
in un'altra dimensione, fatta di paesini di case bianche, tra montagne impervie
e verdi colline, dove si vive ancora con il ritmo delle stagioni: qui si
coltiva l’ulivo, la vite, l’arancio ed il mandorlo, tra estati torride ed
inverni gelidi. I maestosi paesaggi di terra e di mare offrono innumerevoli
spunti di itinerari e questo ne è solo un esempio.
Programma di viaggio indicativo
Le tappe sono riportate
per comodità e per dare qualche informazione in più su alcune delle attrattive
che andremo a conoscere durante il percorso,
le soste saranno stabilite a seconda delle esigenze quotidiane.
Da aggiungere il trasferimento da e per l’Italia.
1.
Granada, riposo
Arrivo e cominciamo con una sosta,
ma Granada e la sua spettacolare Alhambra meritano tutte le attenzioni
possibili!! Giornata dedicata alle visite ed a riprendersi dal mega
trasferimento per raggiungere l’estrema punta della penisola Iberica.
2.
Granada- Ronda km 309
Meteo
permettendo, inizieremo salendo sulla Sierra Nevada, la strada più alta
d’Europa attraversando poi il parco nazionale omonimo percorrendo una
spettacolare sterrata!! Per arrivare a
Ronda, definita la città più bella dell’Andalusia, ed una delle più belle
dell’intera Spagna, si possono impiegare un paio d’ore o spendere un’intera
giornata, come faremo noi, perdendoci dopo aver visitato l’interessante
Antequera, fra le panoramiche strade della Garganta del Chorro. Il percorso, una
volta imboccata la A366 diventa a dir poco entusiasmante, ma dopo Burgos……nell’elenco
dei giudizi ci accorgeremo che anche “spettacolare”, può essere un termine
riduttivo!!! A Ronda fu inventato il moderno combattimento a piedi contro i
tori. La plaza de toros, la più antica di tutta la Spagna fu inaugurata nel
1784 ed è un capolavoro.
Vero e proprio santuario nel suo
genere, è perfettamente conservata. L’arena forma un circolo perfetto, con 2
ordini sovrapposti di archi ribassati, poggiati su 176 colonne toscane, ben
5000 posti a sedere, un diametro di 66 metri, completamente coperta ed è
l’unica che abbia la barriera protettiva in pietra.
3.
Ronda- Tarifa km 245
La
giornata, dedicata quasi interamente alla zona de “los pueblos blancos”, ci
offrirà una serie di strade da urlo, soprattutto la prima parte fino al bivio
per El Colmenar, percorrendo la A369. Una volta tornati sul mare e superata Algeciras,
l’impatto urbanistico delle città costiere sembra attenuarsi per lasciare
spazio a villaggi di pescatori e piccoli centri turistici, sosteremo a Tarifa.
4.
Tarifa- Jerez de La Frontera km
214
Continuiamo
seguendo la costa ed è la volta di Cadiz, Julia Augusta Gadigana, tanti nomi
per un solo luogo, fondata dai fenici, abitata fin dal 1100 a.C. Una delle
città più antiche dell’occidente.
Il
nucleo antico, edificato su di un promontorio, è circondato da un bastione pentagonale
seicentesco. Quattro chilometri e mezzo da percorrere in moto o a piedi, per
rendersi conto che la parte più interessante è quella chiusa tra il castello de
Santa Catalina e il ponte che unisce le mura con il castello di San Sebastiano,
una camminata di circa un chilometro, ma molto suggestiva. Ma la meta della
giornata è Jerez de la Frontera, famosa in tutto il mondo per il suo vino, lo
sherry, prodotto con uve che crescono nel terreno gassoso che circonda la
città. I musulmani battezzarono la città Sheris, da questo appellativo derivano
sia “Jerez” sia “sherry”. Questo vino era già conosciuto in Inghilterra all’epoca
di Shakespeare, ed è proprio al denaro britannico che si deve lo sviluppo delle
aziende vinicole locali a partire dal 1830.
5. Jerez de La Frontera- Siviglia
km 130
Mattinata
dedicata alla visita di cantine ed alle degustazioni, decideremo quali
direttamente sul posto.
Per
avere un’idea e qualche informazione in più:
In
tarda mattinata trasferimento verso Siviglia, passando dall’ultimo de los
pueblos blancos del nostro itinerario, Arcos de la Frontera, posta ad anfiteatro,
alta su rocce rossastre a dominio del fiume Guadalete, che la avvolge quasi
completamente. Mezza giornata di guida su belle strade ed il gioco è fatto,
Siviglia è lì ad attenderci, domani riposo.
6.
Siviglia, riposo
Altra
giornata di visita. L’atmosfera qui, è completamente diversa: ritmi più
frenetici (siamo di fronte da una metropoli di circa un milione di abitanti),
città universitaria, ragazze carine, molte ragazze ed un afflusso turistico
assai intenso in qualsiasi periodo dell’anno. Anche qui la cattedrale, la più
grande chiesa gotica del mondo, con la sua Giralda, tanto per cambiare opera di
origine moresca presa in “prestito” (praticamente l’unica testimonianza
dell’antica moschea, che fu completamente abbattuta), e soprattutto l’Alcazar,
il più antico palazzo reale tuttora in funzione, attuale residenza Sivigliana
dei sovrani spagnoli, ci “faranno” perdere l’intera giornata.
7.
Siviglia- Cordoba km 274
Giornata
di guida in montagna, ci spingeremo a nord, per poi picchiare decisamente su
Cordoba. Siamo sulle sponde del Guadalquivir, fiume un tempo navigabile, che
sicuramente fece le fortuna di questa
parte della penisola iberica. La struttura urbanistica è tipicamente araba, ed
un vero invito a percorrere i suoi vicoli in cui è facile perdere l’orientamento.
Ma la vera attrazione di questa cittadina è senza dubbio la moschea,
trasformata in cattedrale nel 1523, operazione che provocò critiche feroci,
anche nello stesso mondo cattolico, ma che ha lasciato sicuramente un’opera
straordinariamente unica nel suo genere.
Sembra
che, alla vista del risultato finale, lo stesso Carlo V abbia esclamato: ”Che
cosa avete fatto? Avete distrutto qualcosa di unico ed inimitabile, per
costruire qualcosa di assolutamente comune!”
8. Cordoba
Il giro è terminato, non resta che
rientrare a casa!!
Come
per la Corsica, spero vi piaccia.
CIAO!
ARTE E CULTURA
Noi saremo lì il
primo giorno, domenica 24 marzo e potremmo assistere ad una delle ricorrenze
più sentite del paese! Non esiste in tutta la Spagna una settimana Santa come
quella di Siviglia, caratterizzata da una partecipazione, un fervore, una
solennità, un rispetto della tradizione ed un adorazione verso la vergine
davvero smisurati. Ogni giorno, dalla domenica delle Palme a Pasqua, grandi
statue, addobbate sontuosamente ed intere raffigurazioni a grandezza naturale
di scene che riguardano la pasqua vengono trasportate per le vie di Siviglia,
dalle chiese alla cattedrale, accompagnate da processioni che impiegano ore a
sfilare ed a cui assistono folle enormi. Questi riti presero la forma attuale
nel XVII secolo, epoca a cui risalgono molte delle immagini, tra le quali ci
sono opere d’arte che possono essere considerate veri e propri capolavori.
Le processioni vengono organizzate da più di
50 confraternite, ognuna delle quali possiede 2 “pasos”, delle pesanti
piattaforme utilizzate per trasportare le statue e le immagini sacre. I “pasos”
sono trasportati da squadre di 40 portatori, che si muovono a ondeggiando in
maniera ipnotica al ritmo della musica delle bande che li accompagnano ed al
comando del “capataz”, il capo, che suona una campana quando il “paso” si deve
fermare o deve riprendere a muoversi.
Ogni coppia di
“pasos” è seguita da circa 2500 personaggi in costume, i “nazarenos”, che
indossano alti cappucci, simili a quelli del Ku Klux Klan ma di vari colori,
che coprono completamente la testa, a significare che l’identità dei penitenti
è nota solo a Dio. I più contriti camminano a piedi nudi, portando sulle spalle
una croce. Il momento culminante della “Semana Santa”, è costituito dalla
“madrugada”, l’alba del venerdì Santo, quando alcune delle più conosciute e
rispettate confraternite sfilano attraverso le vie della città.
Può essere interessante seguire il cammino di
una confraternita attraverso il suo quartiere di appartenenza o quando lascia
la propria chiesa o ne fa ritorno: si tratta di momenti emozionanti che servono
alla comprensione di quello che rappresenta per i sivigliani questo evento.
Durante la “Semana
Santa” è reperibile un po’ ovunque in città il programma delle manifestazioni.
Per maggiori informazioni consultare www.semana-santa.org
in spagnolo.
COLORI E SAPORI
Le tapas sono la quintessenza della tradizione
gastronomica spagnola, impossibili da trovare negli altri paesi, nonostante le
tante imitazioni. Sì, perché non sono solo una specialità locale, ma anche un
modo tutto spagnolo di mangiare. Una tapa, in realtà, può essere qualsiasi
cosa: un pugno di olive, una fetta di pane con prosciutto o formaggio, una
porzione di “toritlla”, la famosa frittata di patate e cipolle, fritture, ma
anche piatti più elaborati con carne e pesce. Le tapas si ordinano generalmente
nei bar per accompagnare un bicchiere di vino o di birra, quasi sempre in piedi
davanti al bancone e buttando tutto quello che serve per consumarle (stuzzicadenti,
fazzolettini di carta etc.) rigorosamente ai piedi dello stesso. La quantità di
immondizie alla base dei banconi, in genere stabilisce la qualità ed il numero
dei frequentatori del locale. Sono un modo di bere senza ubriacarsi, di
socializzare e di godersi in spensieratezza un momento della giornata, con la
speranza che ne seguano molti altri. Lo potremmo definire un specie di aperitivo,
ma senza riuscire a coglierne l’essenza, molto più spagnola. Le tapas, sono di
fatto, parte integrante dello stile di vita locale, come l’aglio e la religione
(vedi box). Visitare il paese senza fare almeno un tapeo, ovvero un giro dei
bar de tapas, equivale a non aver completamente conosciuto la Spagna.
Colpo d’occhio
La zona di Tarifa è sicuramente la punta
dell’iceberg eolico Andaluso e spagnolo. Zona assai ventilata, punto di
richiamo per surfisti e amanti di sport che devono comunque convivere con
attività che molto sono influenzate dalla costanza dei venti, la Spagna ed in
particolare quest’area del paese, si è completamente votata a questa forma di
energia alternativa e pulita: una vera e propria genesi di “funghi tecnologici”
che con le loro pale in quasi costante e perenne movimento generano grandi
quantità di energia a basso costo e soprattutto non inquinante. Ma gli
ambientalisti ed il loro impatto ambientale dove sono?
Le
strade
Eccezionali!! Quasi
sempre sopra la media ed oltre ogni più rosea aspettativa. Sono praticamente
tutte nuove e rifatte a regola d’arte con un asfalto abrasivo e perfetto, che
mettono nelle migliori condizioni anche i motociclisti più esigenti. Ci sono le
autopistas, a pagamento, le autiovias, superstrade per lo più a 4 corsie ed
esenti da pedaggio e le statali, spesso poco trafficate, in ottime condizioni
ed assolutamente da preferire alle precedenti.
INFORMAZIONI IN RETE
www.tourspain.es l’ente turistico nazionale
ha un sito con diverse informazioni generali e collegamenti ad altri siti di
tutto il paese.
http://www.andalusiaspagna.com la
guida online più completa sull’Andalusia e Siviglia
http://www.turismoderonda.es/catalogo/esp/plazatoros.htm
per informazioni su Ronda e la sua splendida plaza de toros.
www.paradores.es sono probabilmente il modo più
esclusivo per conoscere il paese, una catena di alberghi statali, situati in
luoghi magnifici, quali castelli e conventi medioevali. Non sono economici, ma
in Italia costerebbero sicuramente più del doppio, sicuramente ne proveremo
qualcuno!
www.reaj.com l’associazione degli ostelli della
gioventù spagnola. Nello specifico della regione, per l’Andalusia www.inturjoven.com
per informazioni sui
traghetti:
Cartografia
La Michelin pubblica
delle carte stradali 1/400000 delle varie regioni della penisola iberica: n.
578 Andalucia www.ViaMichelin.com
Le “Lonely Planet”
sono pubblicate in Italia da "EDT srl" ed hanno in commercio “Spagna
centrale e meridionale” (€22,00), oltre
ad un volume per la parte settentrionale del paese. Continuo a rimanere
dell’idea, come per altri paesi in catalogo, che potrebbe essere
commercializzato benissimo una sola guida per tutto il paese, dato che la parte
informativa generale è praticamente identica per entrambe le edizioni www.lonelyplanet.com/italia
Box
“Quando partire”
Praticamente si può
viaggiare in Andalusia tutto l’anno, anche se le estati possono essere molto
torride e d’inverno alcune zone dell’interno, sono molto piovose, oltre che
particolarmente fredde. Inoltre non pensiate che, andando al sud dell’Europa,
vicinissimi all’Africa, sia sempre caldo, anzi, anche in primavera ed in
autunno, la costante ventilazione, che fa la gioia dei surfisti sulle spiagge,
può provocare repentini abbassamenti delle temperature.