22 marzo 2017

Camino Austral, una strada un sogno



Inutile rimarcare che la Patagonia è uno di quei rari luoghi del mondo ancora “integri”, incontaminati, selvaggi, duri, di confine, dove la civiltà umana non è ancora riuscita a imporsi ed a intaccarne la purezza primordiale. La sua parte cilena, la meno conosciuta e battuta, rappresenta, senza alcun dubbio la sua massima espressione ed il Camino Austral è oggi considerato uno degli itinerari di viaggio più affascinanti di tutto il sud America!!
A fine anno si ritenta, un piccolo regalo per pochi amici!!



PROGRAMMA
  1. 29 dicembre, venerdì partenza
  2. 30 dicembre, sabato arrivo Puerto Mont, giorno di sosta, ritiro dei mezzi
  3. 31 dicembre, domenica Puerto Mont- Caleta Gonzalo km 239
  4.  1 gennaio, lunedì Caleta Gonzalo- Termas de Puyuhuapi km 270
  5.  2 gennaio, martedì Termas de Puyuhuapi- giorno di riposo
  6.  3 gennaio, mercoledì Termas de Puyuhuapi – Chile Chico km 325
  7.  4 gennaio, giovedì Chile Chico - Caleta Tortel km 310
  8.  5 gennaio, venerdì Caleta Tortel- giorno di riposo
  9.  6 gennaio, sabato Caleta Tortel- Villa O’Higgins km 134
  10.  7 gennaio, domenica Villa O’Higgins- Puerto Guadal km 297
  11.  8 gennaio, lunedì Puerto Guadal- Coihaique km 290
  12.  9 gennaio, martedì Coihaique- Fulateflù km 413
  13. 10 gennaio, mercoledì Fulateflù- San Carlos de Bariloche km 390
  14. 11gennaio, giovedì San Carlos de Bariloche- Puerto Montt km 348
  15. 12 gennnaio venerdì Puerto Mont, imbarco
  16. 13 gennaio, sabato Traghetto
  17. 14 gen, domenica Traghetto
  18. 15 gen, lunedì Arrivo- Puerto Natales- Torre del Paine km 126
  19. 16 gen, martedì Torre del Paine- riposo
  20. 17 gen, mercoledì Torre del Paine- El Calafate km248
  21. 18 gen, giovedì El Calafate- Punta Arenas km 590
  22. 19 gennaio, venerdì Punta Arenas- Ushuaia km 641
  23. 20 gennaio, sabato Ushuaia, riposo 
  24. 21 gennaio, domenica Ushuaia- Porvenir km 454
  25. 22 gennaio, lunedì Porvenir- traghetto- Punta Arenas, riconsegna mezzi
  26. 23 gennaio, martedì rientro Italia
  27. 24 gennaio, mercoledì arrivo e fine del viaggio
La Carretera Austral, ufficialmente ruta CH-7, è la strada che attraversa il Cile fino alla Patagonia argentina, voluta dal dittatore Augusto Pinoschet, la cui costruzione cominciò nel 1976 per terminare nel 1996. La spesa stanziata fu di 300 milioni di dollari, richiese 10 anni di lavoro e costò la vita a 11 operai. Concepita inizialmente per scopi militari, attraversa regioni altrimenti non raggiungibili se non via mare, e si estende per 1240 chilometri tra paesaggi selvaggi e incontaminati, terminando a Villa O’Higgins. È oggi considerata uno degli itinerari di viaggio più affascinanti del continente americano. L’obiettivo di Pinochet di creare una “superstrada” attraverso l’Aisen, non si basava sul buon senso o su un programma concreto, ma rappresentava l’idea militare ed autoritaria di creare una forma di unione simbolica tra le regioni più diverse del paese. La sua costruzione iniziò nel 1976 per decisione della giunta militare allora al potere, e rappresentò uno dei progetti più ambiziosi e costosi del paese nel XX secolo. Le difficoltà da superare erano molte, soprattutto di carattere geografico e morfologico del terreno, con la presenza delle Ande e dei suoi ghiacciai, di numerosi laghi e fiumi da attraversare. In ogni caso, dopo dodici anni, nel 1988, venne inaugurato il primo tratto e nel 1996 venne completata sino a Puerto Yungay. Gli ultimi 100 chilometri sino a Villa O'Higgins vennero terminati nel 1999. Inizialmente il percorso era interamente non asfaltato e si sta provvedendo alla sua asfaltatura man mano; nel 2007 è stata prevista la nuova pavimentazione per 330 km tra Chaitèn e Coihaique, ma i lavori sono ancora in corso. Il percorso non è in ogni caso percorribile interamente via strada ma è necessario l'uso di tre traghetti per superare gli ostacoli d'acqua. Il primo traghettamento di circa 30 minuti è situato all'incirca 45 chilometri a sud dell'inizio della Carretera da Puerto Mont. Il secondo, dopo 110 chilometri dalla partenza ha una durata di circa cinque ore tra Hornopiren e Caleta Gonzalo. Proprio questo, secondo le dichiarazioni ufficiali, ormai terribilmente datate ed inattendibili, dovrebbe essere sostituito da un percorso sulla terraferma, che attraverserebbe il parco Pumalín. Il terzo e ultimo tratto via acqua, della durata di circa 50 minuti, unisce Puerto Yungay a Rio Bravo, dove iniziano i 100 chilometri terminali della strada. Uno dei motivi per cui il secondo traghetto è in via di eliminazione è dovuto al fatto che la sua agibilità è limitata ai mesi di gennaio e febbraio, obbligando l'uso di percorsi attraverso il territorio argentino per raggiungere Hornopiren. Il servizio di traghetti comunque, è decisamente indaguato e va programmato con cura. Nel centro, nonostante il tentativo di asfaltatura, la manutenzione è resa proibitiva dalla morfologia del terreno specialmente nel Parque National Queulat. Nel sud, la sede stradale si eleva di non più di un metro al di sopra del letto del rio Baker, il fiume cileno con più portata d’acqua e spesso protagonista di disastrose inondazioni. Che dire, un viaggio senza dubbio emozionante!

“Patagonia” dicevano Coleridge e Melville, per significare qualcosa di estremo. “Non c’è più che la Patagonia che si addica alla mia immensa tristezza” cantava Cendras agli inizi del secolo scorso. Dopo la grande guerra, alcuni ragazzi inglesi, chini sulle carte geografiche, cercavano il luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. Molti scelsero proprio questo angolo di mondo, spingendovisi per scampare ad un pericolo, ma scoprendo l’incanto del viaggiare, quell’incanto insito in tutti noi, ma così facile da perdere in questa società dove il consumismo e la filosofia del “mordi e fuggi” la fanno da padrona. L’origine del nome Patagonia è oscuro, ma una teoria sostiene che il termine sia stato coniato da Magellano ed il suo equipaggio che, avendo trascorso l’inverno del 1520 a Puerto San Julian, nell’attuale provincia di Santa Cruz, vennero in contatto con gli abitanti indigeni della regione. Secondo questa teoria, la vista degli indio tehuelche, che erano molto alti di statura ed indossavano calzature che facevano sembrare i loro piedi straordinariamente grandi, può avere indotto Magellano ed i suoi ad inventare il nome Patagonia dal termine spagnolo “pata”, che significa zampa o piede. La prima volta che vide i tehuelche, Antonio Pigafetta, un nobile italiano membro dell’equipaggio di Magellano, notò che uno degli indios: “era così alto che noi gli arrivavamo solo alla vita, ed era ben proporzionato……vestito di pelli di animali abilmente cucite insieme…..i suoi piedi erano ricoperti dello stesso tipo di pelli, in modo da formare una sorta di calzatura…..il capitano (Magellano) chiamò questa gente patagoni.” Un’altra ipotesi è quella che sostiene che Magellano possa aver preso il termine “Patagon”, dal nome di un mostro immaginario di un romanzo spagnolo dell’epoca e l’abbia utilizzato per definire i tehuelche. Qualunque sia l’origine del nome, posare “las patas” in Patagonia, significherà comunque, almeno alla lettera, restare fedeli al nome. Il libro di gran lunga più conosciuto sulla regione e ritenuto un’icona della letteratura di viaggio è sicuramente “In Patagonia” (1977) dello scrittore inglese Bruce Chatwin. A quasi quaranta anni dalla sua prima pubblicazione il libro continua ad essere fonte di ispirazione per chi vuole conoscere di persona  luoghi così remoti. Ma non vanno dimenticati altri 2 scrittori, entrambi cileni, che hanno contribuito al crearsi della celebre trilogia patagonica: nella lettura di Luis Sepúlveda, il primo, originario di Valparaiso, ogni tanto viene da chiudere gli occhi e lasciare che la parola rimanga come una traccia per i pensieri; invece  Coloane, il secondo, una volta disse, parlando di ciò che l'aveva spinto a scrivere, che era diventato scrittore per nostalgia, per la mancanza del mare e delle sue isole. Letture che spingono l’immaginario verso l’ignoto!
Il lungo paese. Così Pablo Neruda, uno dei suoi figli più celebri, ha definito il Cile.
Pronti? Si parte, in pochi, alcuni buoni, altri meno, tutti amici e ho carta bianca, dopo tre anni, ho voglia di esagerare, non mi fermerò neanche quando dovranno rientrare in Italia, preparatevi allo straordinario!!




           Camino longetudinal Austral,                       
la Ruta7, una strada, un sogno!!
Dal 29dicembre al 24 gennaio, km 5.529
Programma di viaggio indicativo
Le tappe sono riportate per comodità e per dare qualche informazione in più su alcune delle attrattive che andremo a conoscere durante il percorso,  le soste saranno stabilite a seconda delle esigenze quotidiane.



  1. 29 dicembre, venerdì Partenza
Partenza dall’Aeroporto di Milano Malpensa con volo di linea.

  1. 30 dicembre, sabato Arrivo Puerto Mont
Arrivo a Puerto Mont in tarda mattinata, ritiro bagagli e via subito al porto per ritirare i mezzi. Trasferimento in Hotel
Pranzo libero. Cena.

  1. 31 dicembre, domenica Puerto Mont- Caleta Gonzalo, km 239
Prima colazione in Hotel. Si parte presto, prestissimo e subito si comincia, non poteva essere diversamente con la ruta7, seguendo uno dei tratti meno transitati di una delle strade meno frequentate del sud America ed il camino Longetudinal Austral da subito il meglio di se! Il nostro viaggio a ritroso nel tempo ha inizio, in questo primo tratto, probabilmente uno dei più selvaggi di tutto il viaggio saremo aiutati nella scoperta dal forzato utilizzo di traghetti, questo può aiutare a capire quanto difficile sia stato aprirsi un varco in questo angolo di mondo e quanto folle sia stato il progetto del generale Pinochet!! Ma i Parque nationales Hornopiren e Pumalin valgono qualche sforzo!! Il lodge di Caleta Gonzalo non è il massimo, ma il meglio disponibile e ci rifaremo con gli interessi, domani.
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 1 gennaio, lunedì Caleta Gonzalo- Termas de Puyuhuapi km 270
Prima colazione in Hotel. Ancora Parque national Pumalin, il parco è di proprietà dell’americano Doug Tompkins, e rappresenta la più vasta riserva naturale privata del Cile ed uno dei più grandi parchi privati del mondo!! A Chaiten incontreremo un po’ di asfalto, prima di rituffarci nella natura incontaminata di questo angolo dimenticato di mondo, la strada permette di costeggiare il lago Yelco, 11000 ettari di acque limpide e turchesi. Transiteremo dallo splendido Puerto Puhaupuy per terminare nell’incantevoli terme omonime. Parcheggeremo le moto per arrivare in barca al punto di arrivo della giornata, qui non ci sono strade!
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 2 gennaio, martedì Termas de Puyuhuapi- giorno di riposo
Prima colazione in Hotel. Il Puyuhuapi Lodge & SPA si trova nel comune di Cisnes, 214 km a sud di Chaiten , 224 chilometri a nord di Coyhaique. Si può arrivare qui solo in barca, attraversando il canale Puyuhuapi in circa 10 minuti, in quanto non vi è alcuna strada di accesso. Circondato da una esuberante vegetazione e sulle sponde della Baia Dorita, Puyuhuapi offre realmente tutto il necessario per godersi una giornata in assoluto relax, ed è proprio quello che faremo! Puyuhuapi, è circondato da tre tipi differenti di acque: quelle salate del mare, l’acqua dolce proveniente dalle montagne e quelle delle sorgenti termali con proprietà terapeutiche di alta qualità, che sono a forte mineralizzazione e la cui temperatura raggiunge gli 85°. Qui affiorano le sorgenti sotterranee del Vulcano Melimoyu, ancora attivo, che domina la zona da un'altezza di 2440 metri , e che si trova a sud della foce del fiume Palena, di fronte all'isola Melinka. La sua ultima eruzione si è verificata tra 8000 e 11.000 anni fa.
Pranzo libero. Pernottamento Hotel. Cena.

  1. 3 gennaio, mercoledì Termas de Puyuhuapi- traghetto- Chile Chico km 325
Prima colazione in Hotel. Oggi si riinizia su sterrato, per attraversare il fantastico Parque National Queulat. Protagonista sempre lei, la Ruta 7, più che una strada un sentiero, dove a volte non passano neanche due auto che corre tra fiordi, ghiacciai, parchi nazionali, una vegetazione rigogliosissima assai strana a queste latitudini, con foglie enormi e faggi australi altissimi, fiumi, un vero tripudio della natura. Nei pressi di Coihaique entreremo nelle zona più “civilizzata” di tutto il Camino Austral, persino un po’ di asfalto, ma durerà poco non preoccupatevi! Arriveremo sul lago General Carrera per imbarcarci sul traghetto per attraversare questo splendido, immenso bacino d’acqua turchese. Chile Chico punto di arrivo della giornata e punto di approdo, è una piccola oasi al confine con l’Argentina, con un micro clima particolarissimo, che permette la coltivazione di vari tipi di frutta.
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 4 gennaio, giovedì Chile Chico - Caleta Tortel, km 310
Prima colazione in Hotel. La strada che costeggia il lago General Carrera è probabilmente tra le più spettacolari di tutto il viaggio, con la vista che spazia su questo braccio d’acqua amplissimo lungo più di 200 chilometri, spazzato da venti fortissimi che increspano le sue acque di un blu turchese, nelle quali si specchiano montagne coperte da ghiacciai eterni. Ma il nostro viaggio continua, sempre più a sud, la descrizione della parte finale del percorso, una parte, la lasciamo ad un estratto del diario di una precedente esperienza:
“Siamo ad un passo dal confine cileno e dalla Carrettera Austral. Alle 13,05, accendo la Tenerè, ma è successo qualcosa!! Non è più lo splendido mezzo che in poco più di 3 mesi mi ha scarrozzato per 29.000km in giro per  Asia e America del sud, ma si è trasformato in una sorta di macchina del tempo!!! Me ne accorgo per gradi, prima su una schifosa pietraia che ci conduce al passo Reballo, uno stretto sentiero che in altri luoghi sarebbe considerato una bella camminata di montagna, qui diventa un punto di confine tra Argentina e Cile. Un ragazzino soldato gestisce entrate ed uscite, sono passate le 16 da un bel po’ ed io sono il 4° della giornata!! Poi confine cileno, la Valle de los guanacos, dove pascolano migliaia di questi mammiferi ed al momento di incrociare la ruta 7, mi accorgo che stiamo entrando in un’altra dimensione, in un altro tempo, circondati da un paesaggio primordiale che domina incontrastato e che ammalia il viaggiatore curioso, subdolamente! Ci spingeremo non curanti del fatto che dobbiamo puntare verso nord, fino a Caleta Tortel, sempre più a sud!! La guida della EDT, è piuttosto vaga, ma ne parla in termini entusiastici. Arriviamo ed i ghiacciai menzionati non si vedono, il parcheggio è in costruzione e, dall’alto si vedono poche passerelle di legno che costeggiano la piccola baia con poche case! Piove a dirotto e realizziamo che non c’è strada di accesso, decidiamo di fermarci: trascorreremo la giornata in questo ambiente da favola percorrendo km di passerelle che mettono in comunicazione più baie, punto di incrocio di diversi fiordi. Salgono fino alle case, scendono con ripide scalinate, noi bighelloniamo, fermandoci a riposare e contemplare un paesaggio irreale nelle piazze coperte, anche esse in legno. Piove a dirotto, ma non ce ne accorgiamo neanche!! La sera a cena ci diranno che qui devi saper pescare, navigare, ma se non sei un falegname, non è proprio il posto per te!!”
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 5 gennaio, venerdì Caleta Tortel- giorno di riposo
Prima colazione in Hotel. Giornata di riposo dedicata alle escursioni in battello nei dintorni ed alla visita del villaggio.
Caleta Tortel si trova tra la foce del fiume Baker, il più grande fiume del Cile e una piccola insenatura del Canale di Baker. La geografia circostante è formata da una serie di isole, fiordi, canali ed estuari. Il villaggio fu fondato nel 1955 per sfruttare le foreste di cipresso, Guaytecas Cypress (Larice uviferum), legno che era ed è abbondante nella zona. Il giro d'affari del legname rappresenta la maggior entrata dell'economia di Tortel. Raggiungibile solo per via aerea o per barca, fino al 2003 quando è stata costruita la strada che la collega con la Carretera Austral.
Caleta Tortel consiste principalmente di palafitte, tipiche dell'architettura Chilotan e si estende lungo la costa per diversi chilometri. Non ci sono strade convenzionali, ma solo passerelle di legno che conferiscono al villaggio il suo look distintivo e la sua cultura unica.
Pranzo libero. Pernottamento Hotel. Cena.

  1. 6 gennaio, sabato Caleta Tortel- Villa O’Higgins, km 134
Prima colazione in Hotel. L’ultimo tratto percorribile del Camino Austral ci attende! A sud di El Vagabundo e della strada di accesso a Caleta Tortel, la Ruta7 prosegue attraverso uno scenario straordinariamente bello e selvaggio, la strada è molto tortuosa e non in buono stato. A Puerto Yungay, un piccolo traghetto, che può trasportare 4 o 5 veicoli per volta conduce in circa un’ora fino all’estremità orientale del fiordo Mitchell, all’altezza del Rio Bravo. Dallo sbarco, un centianio di chilometri spettacolari per arrivare al remoto e dimenticato villaggio di Villa O’Higgins, sul lago omonimo. La strada è arrivata quì solo nel 1999 e credetemi, sarete tra i pochi a poter dire: “ebbene sì, ci sono arrivato ed in moto!”
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.


  1. 7 gennaio, domenica Villa O’Higgins- Puerto Guadal, km 297
Prima colazione in Hotel. Il nostro personale viaggio nel tempo inizia la sua lenta risalita verso nord, fino al puerto Guadal, al bivio tra la Ruta7 ed il lago General Carrera, guideremo sulla stessa strada percorsa all’andata, è il pegno da pagare per spingersi così a sud quì in Cile, il panorama e la strada ci aiuteranno in questa “sofferta impresa”, sperando sempre nella clemenza del tempo! A me personalmente è piaciuta moltissimo anche con la pioggia, ma con il sole……
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 8 gennaio, lunedì Puerto Guadal- Coihaique, km 290
Prima colazione in Hotel. Per poter dire, con una punta di malcelato orgoglio di aver percorso tutta la strada più bella del sud America, mancano all’appello ancora circa 150km, ed oggi colmeremo la lacuna, in andata abbiamo attraversato il lago General Carrera percorrendo la strada che lo costeggia meridionalmente, adesso ci tocca affrontare il tratto a nord. Abituati allo straordinario ormai, guideremo su strade sterrate che, nel primo tratto si affacciano su questo fantastico lago di un blu così intenso che rimarrà impresso a lungo nei nostri ricordi.
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 9 gennaio, martedì Coihaique - Fulateflù, km 413
Prima colazione in Hotel. Percorreremo un altro tratto di Ruta7 già percorso, ma che probabilmente non disturberà nessuno, se invece siamo stati sfortunati con il meteo, avremo a disposizione una seconda chance! Stesso discorso dell’andata ma da un’angolazione diversa e credetemi, la cosa fa la differenza, ma a questo punto del viaggio vi sarete già accorti della straordinarietà di questi luoghi. Per il resto le solite cose: fiordi, ghiacciai, parchi nazionali, una vegetazione rigogliosissima con foglie enormi, fiumi e boschi di faggi australi altissimi. Arrivo a Fulateflù, villaggio di confine, rinomato per le attività all’aria aperta, collegate all’impetuoso rio omonimo che scorre nelle vicinanze.
Pranzo libero. Sistemazione, pernottamento Hotel. Cena.

  1. 10 gennaio, mercoledì Fulateflù- San Carlos de Bariloche, km 390
Prima colazione in Hotel.
“L’attraversamento del confine avviene nella consapevolezza che la parte migliore è alle spalle: arrivo a Trevelin, piccolissimo paese della Patagonia argentina, con i suoi pochi incroci, il suo scarso traffico, il distributore di benzina, niente di eccezionale, ma è quasi uno shock! Spengo la moto e l’accendo un paio di volte: il tachimetro marca quasi 31000km, ma la macchina del tempo si è ritrasformata semplicemente nel mezzo che mi porterà alla fine del viaggio”
Non preoccupatevi, non siamo ancora alla fine, la strada da percorrere è tanta e le cose da vedere sono ancora molte, semplicemente un altro “pezzetto” di diario personale, schegge di ricordi! L’obiettivo è trasformare lo straordinario in ordinario, ci riusciremo? Attraversamento di confine e per chi non ha fretta di arrivare alla meta di fine giornata, una deviazione che ne vale due ed entrambe, inutile dirlo, assai suggestive! Siete già passati di qui ed avete seguito “semplicemente” la ruta40, bene la fortuna questa volta è dalla vostra parte! Quindi prima attraversamento del Parque Nacional los Alerces, seguendo la RP71, sterrata di circa 110km, poi, dopo aver incrociato per un breve tratto la ruta40, altra deviazione alla volta del deposito ferroviario di El Maiten. L’alerce, o cipresso della Patagonia, è una pianta molto simile alla sequoia gigante della sierra Nevada. Alcuni di questi alberi sono di una bellezza straordinaria e quelli più antichi, il più anziano pare abbia circa 4000 anni (!!), possono misurare più di 4m di diametro e superare i 60m d’altezza. La Trochita invece è la ferrovia a scartamento ridotto che collega Ingenero Iacobacci a Esquel e ad El Maiten vi sono le officine che ospitano vecchie locomotive ed altro materiale rotabile, una specie di museo a cielo aperto.
Sempre Patagonia, ma in un altro paese, un’altra nazione, percorrendo un’altra strada storica, la ruta 40, ma che differenza rispetto ai giorni precedenti!
Pranzo libero. Sistemazione in Hotel. Cena.

  1. 11 gennaio, giovedì San Carlos de Bariloche- Puerto Montt, km 348
Prima colazione in Hotel. Uno dei punti di frontiera più transitati tra Cile ed Argentina e quanto asfalto!! Un trasferimento piacevole attraversando alcune delle zone più turistiche che i 2 paesi possono offrire ai turisti che la assediano durante l’anno! Laghi turchesi e parchi nazionali prima di immettersi sulla Panamericana per raggiungere Puerto Mont.
Pranzo libero. Sistemazione in Hotel. Cena.

  1. 12 gennaio, venerdì Puerto Mont, imbarco
Il check in per l’imbarco inizia in mattinata alle nove, ma i partecipanti la dedicheranno al relax prima di salire a bordo, programmato per le 16, in attesa della partenza prevista per le ore 20 e non prima di aver ricevuto un brindisi di benvenuto da parte dei membri dell’equipaggio, insieme ad alcuni dati sulla navigazione tra i fiordi della Patagonia, che avrà come destinazione finale la città di Puerto Natales. Si inizierà attraversando l’estuario di Reloncavi, poi il Golfo di Ancud e fare ingresso al tramonto nel Golfo di Corcovado. Abbiamo appena iniziato una grande avventura, la perla più preziosa di questa meravigliosa collana che è la Patagonia cilena.
Pranzo libero. Cena a bordo.

  1. 13 gennaio, sabato Traghetto
Prima colazione. All'alba la navigazione ci porterà nel canale Moraleda, che è uno dei più profondi del percorso, per poi passare alla Costa Errazuriz e quindi immettersi nel canale Pulluche, il più abbondante di vegetazione, con fitti boschi di faggio e cipressi. Se la fortuna ci assisterà, potremo osservare delfini, leoni marini e uccelli selvatici. Al tramonto inizierà la navigazione nel tratto oceanico nella zona del Golfo de la Penas, la crociera in mare aperto durerà circa 12 ore, con la possibilità di avvistare le megattere, a seconda del periodo dell'anno (dovrebbe essere quello giusto, ma negli ultimi anni i cambiamenti climatici hanno influito anche sulle migrazioni dei cetacei!) ma soprattutto delle previsioni meteo. Questa potrebbe trasformarsi nella parte più scomoda del viaggio, non a caso il nome “della pena” fu dato a questo angolo di oceano dai naviganti per definire uno dei tratti più tempestosi del globo! Regolarsi per la cena.
Pranzo a bordo. Cena a bordo.

  1. 14 gennaio, domenica Traghetto
Prima colazione. Trascorso bene la notte? Lascieremo il mare aperto con le sue inquietanti onde per svegliarci attraversando il Canale di Messier, dove lo scandaglio arriva a 1.270 metri, una caratteristica che lo rende il più profondo nella zona; in questo canale vedremo la nave da carico "Capitano Leonidas", che è incagliata fin dagli anni '70 in un isolotto semisommerso chiamato "Bajo Cotopaxi", che è attualmente utilizzato come un faro e punto di riferimento per i naviganti. Poco dopo attraverseremo la Angostura Inglesa, per raggiungere la città di Puerto Eden, abitata dagli ultimi discendenti degli Alacalufes, una popolazione indigena. Il piccolo villaggio si trova sulla Wellington Island, uno delle isole più grandi del Cile e parte del parco nazionale Bernardo O'Higgins, il più esteso del paese. Lo sbarco a Puerto Eden verrà permesso ai passeggeri solo se le condizioni del mare, ed i tempi sulla tabella di marcia lo permetteranno.
Pranzo a bordo. Cena a bordo.

  1. 15 gennaio, lunedì Arrivo- Puerto Natales- Torre del Paine, km 126
Prima colazione. La sveglia avverrà nel Canal Sarmiento, per poi navigare alla volta del passaggio più stretto di tutto il percorso, l’Angostura Blanco, largo solo 80 metri, davvero entusiasmante con una barca di 50 metri. La navigazione continua nell’Union Sound che immette nel canale di accesso alla città di Puerto Natales, dove termina la nostra grande avventura marina ed il nostro viaggio in moto riprende alla volta dell’ennesimo gioiello patagone, il Parque National Torre del Paine, dove arriveremo nel primo pomeriggio!!
Pranzo libero. Sistemazione in Hotel. Cena.

  1. 16 gennaio, martedì Torre del Paine- riposo
Prima colazione in Hotel. Svettanti al di sopra della steppa patagonica di circa 2800m, le spettacolari colonne di granito del Parque National Torre del Paine, dominano il panorama di quello che è considerato il parco più bello del sud America ed uno dei più belli delle Americhe.  Accanto a queste guglie di una bellezza incredibile, si stagliano contro il cielo la vetta del Paine Grande (3050m) ed i picchi di roccia sedimentaria nera de Los Cuernos, con un’altezza variabile tra i 2200 ed i 2600m. Sì, queste sono proprio le famose montagne della Patagonia riportate da manifesti e copertine di libri in tutto il mondo. Tempo disponibile per attività individuali. Consigliata la camminata al blocco delle Torri, le maestose montagne di granito che si ergono quasi verticalmente per più di 2000m sulla steppa patagonica. Unica controindicazione: l’escursione è di 7 ore e molto impegnativa! In alternative e sicuramente meno dispendiosa dal punto di vista delle energie, l’escursione in battello al Glaciar Grey, per ammirare un’altra bellezza di questo straordinario parco, probabilmente la più facilmente accessibile.
Pranzo libero. Cena.

  1. 17 gennaio, mercoledì Torre del Paine- El Calafate km 248
Prima colazione in Hotel. Oggi si entra in Argentina e tocca al Parque Nacional Los Glaciares aggiungersi alla lunga lista delle meraviglie naturali visitate nel corso del viaggio. Alimentati da diversi imponenti ghiacciai che scendono dallo spartiacque andino, il lago Argentino ed il Viedma a loro volta danno origine al più grande fiume della Patagonia meridionale, il Rio Santa Cruz. Questa incredibile congerie di ghiaccio, rocce ed acqua è una delle più straordinarie meraviglie naturali dell’Argentina e di tutto il Sud America. Il principale gioiello del parco è lo spettacolare ghiacciaio Perito Moreno: un’esperienza uditiva e visiva, poiché enormi iceberg si staccano continuamente dalla parete di ghiaccio che ostruisce il braccio fra i 2 laghi. Tappa interamente asfaltata una volta entrati in Argentina. Nel tardo pomeriggio, per chi volesse, ci trasferiremo nel parco per attendere il tramonto davanti il ghiacciaio, mangiando empanadas, bevendo un buon bicchiere di merlot e facendo 2 chiacchiere, lo so, sono un abitudinario, ma questo è il mio programma ogni volta che passo da queste parti!!
Pranzo libero. Sistemazione in Hotel. Cena o, in opzione, cena al sacco al mirador del ghiacciaio.

  1. 18 gennaio, giovedì El Calafate- Punta Arenas km 590
Prima colazione in Hotel. Percorso completamente asfaltato per arrivare a Punta Arenas, siamo alla fine e ci meraviglieremo di percorrere così rapidamente una distanza praticamente doppia del solito.
Pranzo libero. Sistemazione in Hotel. Cena tipica in casa.
     
       22.  19 gennaio, venerdì, Punta arenas- Ushuaia km 641
 Prima colazione in Hotel. Da qui, l’arrivo in Terra del Fuoco, è poco più di una formalità: traghetto a       punta Delgada per attraversare lo stretto di Magellano e……diamine, non è cambiato niente!!! E noi che chissà cosa ci aspettavamo! Pensare che fino al 1600 questo estremo lembo di terra era considerata la parte estrema dello “sconosciuto continente antartico”, l’antiterra, come era stata postulata da Pitagora. Una specie di terra alla rovescia, coperta da un sole nero, dove la neve cadeva all’insù, gli alberi crescevano all’ingiù. Anche dopo i viaggi di Magellano, non poco restio allo sbarco su questa terra desolata (come dargli torto, visto la sua fama), e la sua conseguente scoperta, questa regione agli estremi confini della terra, ha continuato ad esercitare un fascino irresistibile sui tanti che la hanno visitata. Gli ultimi km sono spettacolari e ci permetteranno di arrivare ad Ushauia percorrendo un’altra straordinaria strada panoramica. Da piccolo villaggio si è trasformata in una vera e propria città ma lo scenario naturale è ancora uno dei più straordinari del mondo, con puntuti picchi glaciali che si innalzano dal livello del mare ad un’altitudine di quasi 1500m. Pranzo libero. Sistemazione e pernottamento in Hotel. Cena. 

22.  20 gennaio, sabato Ushuaia, riposo 
Prima colazione in Hotel. Giornata dedicata al riposo, ce lo siamo meritato arriveremo dove la strada più australe del mondo, la ruta 3, nel Parque Nacional Tierra del Fuego, va a terminare. Possibilità di escursione in barca nel canale di Beagle.
Pranzo libero. Pernottamento in Hotel. Cena a base di Centolla che in questa località risulta essere più buona che altrove in uno dei tanti ristoranti che profumano di mare, situati proprio sul canale, quello di Beagle, che dona al pesce un gusto unico e particolare.

23.  21 gennaio, domenica Ushuaia- Porvenir km 454
Prima colazione in Hotel. Si torna indietro e non si potrebbe fare diversamente, ancora Terra del Fuoco con i suoi spettacolari panorami, deviazione fuoristrada, l’ultima del viaggio per chi si imbarca a Punta Arenas in direzione di Porvenir.

24.  22 gennaio, lunedì Porvenir- traghetto- Punta Arenas, riconsegna mezzi
Arrivo in città per la consegna dei mezzi. Pranzo libero. Sistemazione in Hotel. Cena tipica in casa.
 
25.  23 gennaio, martedì rientro Italia


  1. 24 gennaio, mercoledì arrivo e fine del viaggio