28 maggio 2022

La punta dello stivale, memorial Gheddo

Avevamo parlato di progetti futuri con Felice, mi aveva detto che una volta ristabilitosi, mi avrebbe seguito anche in capo al mondo! Probabilmente mentiva, gliene sono grato, lo chiamavo, negli ultimi tempi, il mio super eroe, e lui in realtà non aveva, non ha bisogno di seguire nessuno. A suo tempo replicai che noi avevamo avuto la fortuna di viaggiare per anni, liberi, senza restrizioni geografiche e confini, centinaia di migliaia di chilometri, in realtà milioni, non avevamo bisogno di espandere gli orizzonti, i limiti, la nostra gioia era solo nell’andare in moto, la nostra fortuna era quella di vivere in Italia, il nostro desiderio di farlo ancora insieme. Questo viaggio l’ho pensato come se dovessi sorprendere il nostro Felice, fondamentalmente è dedicato a lui. 



Estremo sud dell’Italia: Campania, Calabria, Basilicata. In un colpo solo, un’apnea di sensazioni, un itinerario nuovo, in memoria di un amico ma stimolato da suggerimenti, mai più graditi da parte di compagni che spesso decidono di viaggiare con noi! Decisamente un’alternativa nuova alle esperienze passate. L’idea ci è piaciuta moltissimo, ma in fase di progettazione ci ha letteralmente conquistato e questo è il risultato: si parte dalla Costa Amalfitana per concludere nella splendida Matera, due must turistici assoluti nel panorama nazionale. 

Ma nel mezzo? Decisamente l’inaspettato ci attende, prepariamoci allo straordinario! 

Ci incuneeremo prepotentemente tra le splendide acque dello Ionio e del Tirreno, con il nostro solito peregrinare ondivago, in apparenza distratto, ma curioso, esigente, incalzante, mai banale, fino a lambire la Sicilia, separati solo dallo stretto di Messina.  Il clima accogliente di giugno, gli splendidi colori del mare, le coste rocciose alternate a litorali sabbiosi, la natura selvaggia e misteriosa, a tratti desolata, le aspre montagne, i sapori intensi e genuini della cucina locale e le testimonianze delle sue antiche origini, ci trasporteranno ad anni luce dalle solite rotte turistiche. Per concludere le strade, dimenticate cicatrici di asfalto da esplorare, saranno le degne protagoniste di questa affascinante esperienza! 





La punta dello stivale, memorial Gheddo

dal 2 all’11 giugno, km 2096

 

Giovedì 2 giugno, Marina del Cantone, arrivo

Venerdì 3 giugno, Marina del Cantone- Santa Maria di Castellabate km188

Sabato 4 giugno, - Santa Maria di Castellabate- Palinuro km237

Domenica 5 giugno, Palinuro- Guardia Piemontese km279

Lunedì 6 giugno, Guardia Piemontese - Tropea km303

Martedì 7 giugno, Tropea- Roccella Jonica km253

Mercoledì 8 giugno, Roccella Jonica - Scilla km266

Giovedì 9 giugno, Scilla- Cirò Marina km270

Venerdì 10 giugno, Cirò Marina- Matera km316

Sabato 11 giugno Matera- sosta, facoltativa



Programma: 

 

Giovedì 2 giugno, Marina del Cantone, arrivo

Marina del Cantone, conosciuta anche come Baia di Nerano, è in assoluto una delle perle della Costiera Amalfitana. Appartata, in apparenza quasi nascosta, ci piace per questo, sarà il punto di partenza del nostro giro. Immersa in un magnifico tratto di costa rinomato già dal tempo dell’antica Roma. Ci daremo il benvenuto la sera a cena presso un ristorante, sospesi nel mare su di una palafitta che si spinge in questa suggestiva insenatura che si affaccia sul Golfo di Salerno. 

 

Venerdì 3 giugno, Marina del Cantone- Santa Maria di Castellabate km188

L’inizio non sarà dei migliori, per lo meno non quelli che prediligiamo: armiamoci di pazienza, il traffico è spesso, soprattutto nei fine settimana, frenetico, caotico, irrispettoso, ma non si può venire da questa parti senza pagarne lo scotto.  Anche così la Costa Amalfitana ha però tanto da offrire, la percorreremo nel senso “giusto”, con il mare e la costa  sulla nostra destra, sempre a vista: Positano, Furore, Amalfi, Ravello, Minori, Maiori..........a Vietri, l’A3 prepotentemente ed in maniera perentoria ci permetterà di aggirare un traffico difficilmente gestibile anche da chi come noi viaggia su due ruote, catapultandoci in un altro mondo, quello del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Si comincia dai monti Alburni e la ss19, per poi spingersi ancora verso il mare ed arrivare al punto di fine tappa, non prima di avere fatto una sosta in un caseificio della zona per una degustazione di mozzarelle di bufala ed aver dato un’occhiata a Paestum con i suoi splendidi teatri greci. L’epilogo di giornata in uno dei nostri ristoranti preferiti di questo Cilento che meriterebbe più fama ed attenzioni, ma siamo di parte e gliele concederemo anche domani. Pernottamento in una struttura sul mare, in uno degli angoli più suggestivi della costa del Parco Nazionale del Cilento, dove potremo ammirare un suggestivo tramonto.

 

Sabato 4 giugno, - Santa Maria di Castellabate- Palinuro km237

Due strade, due statali, al sud, profondo, dove lo stivale annega nel turchese di due mari e che conducono entrambe in Calabria e semplicemente vengono chiamate così: "statali delle Calabrie". Nel loro tratto iniziale attraversano le montagne del Cilento, solcate da strade impervie, orgogliose, isolate, ferite d’asfalto panoramiche, un paesaggio che stupisce, affascina chi, spinto dalla curiosità si spinge alla scoperta di questi luoghi che sembrano dimenticati. Qui la vista corre libera, dando sfogo ad una vera e propria sete di libertà. Grande giornata oggi, niente informazioni, solo sorprese, fidatevi! Arrivo previsto a Palinuro, il mitico nocchiero di Enea, che la leggenda vuole morto in queste acque, protagoniste di terribili naufragi in epoca romana, con le spettacolari spiagge del Mingardo ed il suo promontorio che si staglia proteso verso un mare di un blu da altre latitudini, con le sue coste frastagliate, ricche di grotte ed insenature. Sistemazione  presso struttura di eccellenza situata sul promontorio a due passi dal mare, a ridosso della baia denominata "Ficocella delle Donne". Cena in trattoria per scoprire i piatti tradizionali e veraci di questa terra.

 

Domenica 5 giugno, Palinuro- Guardia Piemotese km279

La via più breve per raggiungere il golfo di Policastro si rivela immediatamente una delle nostre solite strade, di questo nostro Cilento, che oggi abbandoniamo. Decisamente un’alternativa fortunata, la tappa viceversa sarebbe stata troppo lunga!! Subito dopo, per non avere rimpianti con quello che ci siamo lasciati alle spalle, incrociamo le nostre ruote sulla ss18, probabilmente una delle strade costiere più belle d’Italia set cinematografico anche dell’ultimo film della serie legata a 007 - “No Time to Die” che l’agente James Bond percorre a bordo della sua Aston Martin. Il primo gigante calabrese, il Pollino ci attende, ma come fare? Semplicemente lo aggireremo viariamente. Giornata di numeri all’apparenza insignificanti riportati su carte stradali dettagliate, sp 3, 241, 139, 263, per concludere con successo l’accerchiamento ed arrivare soddisfatti nuovamente sul litorale. Nel mentre, le solite cose a cui però noi diamo enorme significato: Maratea ed il suo Cristo Redentore, da dove si gode un panorama mozzafiato sul golfo di Policastro; Praia A Mare dominata dall’angosciante isola di Dino e la sua spiaggia scura messa in risalto da un mare che quì raggiunge una gradazione di blu sfavillante; Mormanno con il suo panorama che spazia infinito; Morano Calabro con la sua cascata di case. Scenografici paesi che appaiono dove non ti aspetteresti mai di trovarli, ma che ci sono, per nostra fortuna aggiungiamo. Raggiungeremo nuovamente la costa tirrenica per fare sosta a Guardia Piemontese. Una nuova sorpresa a cena, ci attende la “frittura al metro”.

 

Lunedì 6 giugno, Guardia Piemontese- Tropea km303

Oggi si abbandona la costa immediatamente, le indicazioni sono quelle per Cosenza, la meta la Sila. Ma succede qualcosa, si abbandona la principale per svoltare a sinistra e si inzia a salire, i tornanti si susseguono, la strada sembra andare in verticale, aggrediamo la fantastica, solitaria, malandata, stupefacente ss107 Silana Crotonese, vero trampolino sul Tirreno. Ad un certo momento si sentirà il bisogno di voltarsi indietro anche se non lo si vuole fare: il blù intenso del mare, il cielo, in basso una valanga di tornanti, che panorama! A San Fili, si potrebbe andare per Cosenza e la Sila rapidamente, si va invece per un’altra strada, meno trafficata, si evita la città per arrivare ugualmente in montagna, un paio di passi sconosciuti, strade entusiasmanti, per fare ingresso nel Parco Nazionale dal Valico di Monte Botte Donato. La strada diventa assoluta protagonista: Lago Arvo, Villaggio Racise, Villaggio Mancuso, Taverna, Serrastretta, Nicastro, un’apnea motociclistica, da guidare in un solo respiro! Alla fine l’apparizione del Tirreno ci indicherà che la giornata volge al termine, non prima di aver espletato due formalità: la sosta alla chiesetta di Piedigrotta, definita la massima espressione dell’arte religiosa popolare del sud, giustamente visitatissima, più di qualunque altro museo o chiesa della Calabria; Pizzo, per assaggiare il famoso “tartufo” gelato, approfittando della sosta per passeggiare nella piazzetta di questo pittoresco borgo per godere del panorama sull’isola di Stromboli. Cena nel centro di Tropea e pernottamento a pochi.


 

Martedì 7 giugno, Tropea- Roccella Jonica km 253

Si va verso Capo Vaticano. Poi, una volta doppiato il promontorio, seguendo una strada panoramica dove la vista spazia fino allo stretto di Messina ed alla Sicilia, si lambisce la piana di Gioia Tauro, per poi iniziare lentamente a salire, lambendo le propagini settentrionali del terzo gigante che manca all’appello in ogni viaggio che si rispetti in questo affascinante sud d’Italia ed in Calabria, l’Aspromonte. Ci aspettano tratti desolati, poco trafficati, monti impervi, solcati da cicatrici d’asfalto sconnesse, a volte in pessimo stato. Ma dove siamo capitati?? La strada migliora progressivamente, decisamente, una metamorfosi viaria sorprendente. Imperdibile la sosta a Stilo, spettacolare borgo adagiato alle falde del monte Consolino, per visitare la famosa Cattolica, gioiello dell’architettura bizantina. L’arrivo di giornata è previsto all’Hotel Resort Parco Dei Principi a Roccella Jonica. Cena in un vecchio casale che risale alla fine dell'Ottocento, completamente ristrutturato nel 1999 e divenuto oggi un fantastico ristorante immerso nel verde di 12 ettari di terreno.

 

Mercoledì 8 giugno, Roccella Jonica- Scilla km 266

Tutte le tappe sono state pensate per permettere a chi lo volesse, di approfittare del primo sole estivo, anticipando l’arrivo fine giornata o abbreviando le tappe per godersi in relax tratti di mare e spiagge, distribuiti lungo il percorso quotidianamente. Un paio di volte, a giorni alterni, sempre, quasi sempre, insomma quando si vorrà, nella massima libertà.........ma non oggi! Non si può dire di essere stati in Calabria, senza visitare l’Aspromonte, ma soprattutto senza essere transitati da Roghudi, paese abbandonato dall’alluvione del ’71, alla confluenza di due impressionati fiumare. Un percorso vertiginoso, tra i più spettacolari del viaggio, della regione, forse di tutto il meridione. Un itinerario incredibile, dove i tempi si dilatano, tutto sembra vicino nella sua distanza ingannevole. Ma la giornata riserva altre soprrese: Cippo Garibaldi; la ss3 dell’Aspromonte dove gli occhi vengono ingannati da quello che a vista sembra erroneamente ad una manciata di curve; Bova che domina il mare con la vista che spazia fino alla Sicilia ed all’Etna; Pentidattilo, le cinque dita, paese aggrappato ad una rupe arenaria, uno dei luoghi più suggestivi della zona. Arrivo di giornata a Scilla con un pernottamento assai particolare nell’antico borgo marinaro in un palazzo signorile di fine 1500 direttamente affacciato sul mare. Cena a base di pesce su di una particolare e suggestiva “pedana” sul mare................ci scuserete il francesismo........minchia, che giornata!  

 

Giovedì 9 giugno, Scilla- Cirò Marina km270

L’ultimo “costa a costa” dell’itinerario, comincia percorrendo blandamente la ss18, sì è la stessa dei primi giorni, ma adesso si va verso nord. La vista spazia su un mare intensamente blu, con lo stretto di Messina e la Sicilia che si allontanano. E’ una statale lunga, molto lunga, che per farsi perdonare da chi la percorre, è costretta ad  offrire una variabilità viaria e di panorami, spesso sorprendente. Dalle parti di Lamezia Terme ce ne allontaniamo per un’altra delle nostre strade, fino ad incrociare le nostre ruote con un breve tratto di superstrada che ci sonsentirà di superare Catanzaro. Un subdolo riscaldamento praparatorio ad affrontare la ss109, fantastica, vorticosa, incalzante fino ad arrivare, finalmente sullo Ionio. A Cirò Marina ha sede il miglior produttore vinicolo della regione, che ci ospiterà per una serata enogastronomica di eccezione. Pernottamento in un’altra suggestiva location, una dimora storica perfettamente ristrutturata.

 

Venerdì 10 giugno, Cirò Marina- Matera km316

L’ultima tappa, potrebbe sembrare un trasferimento. Ma allora perché invece di seguire la costa ci si butta all’interno e senza tentennamento alcuno? Strade desolate, ma questa non è una novità, a volte rovinate, e questo ce lo possiamo aspettare, montagne impervie, ma siamo nella regione dei giganti appenninici, tonnellate di curve.........no, se si include la Sila “grecanica”, le sue strade e la vertiginosa ss177 per Longobucco, quello di oggi non puà essere definito un trasferimento e chi lo afferma mente, spudoratamente! Alla fine torneremo sul mare, lo stesso da cui siamo partiti stamattina, in verità neanche troppo lontani da dove ieri sera abbiamo trascorso una splendida serata. Da quì la costa jonica della Basilicata è ad un tiro di schioppo, che ci permetterà di arrivare alla “città dei Sassi”, meta finale del nostro viaggio. Pernottamento nel rione Sasso Barisano, il primo albergo ricavato all’interno dei Sassi nel lontano 1996,  in parte costruito e in parte scavato a partire dal Cinquecento. Cena a base di sapori della Lucania in trattoria.

 

Sabato 11 giugno Matera- sosta, facoltativa

L’ultima giornata offre svariate possibilità, siamo a Matera, riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: si può rientrare con calma spezzando il rientro in due giorni, si può programmare un giorno di riposo o si può visitare in mattinata “la città dei Sassi” per poi mettersi in viaggio verso casa, dopo aver assaporato una degustazione di prodotti tipici lucani, in una boutique alimentare nel centro storico. Per chi scegliesse le ultime due opzioni, si entrerà nel mondo di Angela, fantastica guida che conosce ogni angolo di Matera, una vera esperienza. Solo lei è in grado di farvi precipitare nelle viscere della città, fino al limite del precipizio, della gravina.......e da quì i Sassi, come foste sospesi in volo. Non dura troppo, alla fine sembrerà poco, sicuramente ne vale la pena.