30 novembre 2023

Le Alpi Apuane

Fine settimana enogastronomici, caratterizzati da una connotazione regionale. 
Dal 6 al 9 giugno 2024 


Nella parte settentrionale della Toscana dove la regione si incunea con fare prepotente tra Liguria ed Emila, ci sono delle montagne che geograficamente appartengono agli appennini, comunemente denominate Alpi Apuane, ed il motivo appare chiaro ad una prima osservazione da qualsiasi direzione le si raggiunga. La loro carta d’identità che le identifica rendendole famose in tutto il mondo, è il granito purissimo da cui sono composte. Le cime e soprattutto le dorsali sembrano perennemente spruzzate di neve con le pareti cosparse di slavine gigantesche, chiamate “ravaneti”, che altro non sono che la conseguenza del continuo trivellare, scavare, tagliare la montagna da parte dell’uomo sin dai tempi più antichi. La Cava, le cave quindi, sono diventate gli elementi centrali non solo del paesaggio, ma anche della vita di tutti i giorni. Le cime sono coperte da una fitta vegetazione che varia molto in base all’area visitata. Montagne spigolose, con guglie e creste spigolose: a 500 metri sembra di essere ad almeno 2000 metri. Da questo probabilmente la denominazione di “Alpi”. Anche la vegetazione sembra tipicamente alpina, conifere che si alternano a castagni, querce, carpini e faggi. Davvero un compito impegnativo il voler andare alla sua scoperta in un solo fine settimana, ce l’abbiamo messa tutta, con l’aiuto di alcune risolutive, fondamentali, necessarie ricognizioni.



     TAPPE:

    6 giugno, Marina Di Massa

    7 giugno, Marina Di Massa – Lucca km 186

    8 giugno, Lucca- Equi Terme km 253

    9 giugno, rientro in sede



Le Alpi Apuane

Dal 6 al 9 giugno 2024

4 giorni, 3 notti, km 438

 

1.     Giovedì 6 giugno, Marina Di Massa

Un panorama unico, con chilometri di spiagge incastonate tra l’azzurro del mare, il bianco delle cave marmoree e delle cime innevate all’orizzonte. Una bella riviera sabbiosa lunga 20 chilometri, Marina di Massa ci accoglie così. Qui intorno alla metà del secolo scorso si aprirono i primi stabilimenti balneari, che si chiamavano ospizi, frequentati da impacciati personaggi in castigatissimi costumi, ignari, inconsapevoli precursori della tendenza che avrebbe reso famosa la Versilia. La sera inizieremo questa ennesima esperienza regionale enogastronomica a cena su una palafitta.

 

2.     Venerdì 7 giugno, Marina Di Massa– Lucca km 186

Si inizia, e non potrebbe essere diversamente dalle cave: Torano, Fantascritti, Colonnata, i bacini marmiferi più importanti, concedendoci anche una breve visita al museo di Fantascritti e della sua galleria. Compiremo uno spettacolare viaggio, passando sui ponti di Vara e all’interno delle suggestive gallerie scavate nella roccia, da cui già in epoca preromanica si estraeva il famoso marmo bianco di Carrara. Vagheremo per stradine, con il mare sempre a vista a pochissima distanza da Carrara e Massa, cercando la direzione giusta fino ad imboccare la sp4 che punta decisamente all’interno. La vista si apre con scorci che spaziano fino al Tirreno, la provinciale diventa la 13, ma poco cambia. Il nastro d’asfalto è bello, tortuoso, panoramico, ma lo abbandoniamo per arrivare a Castelnuovo della Garfagnana e nel tentativo di rimanere il più possibile entro i confini naturale del parco che ci ospita, continueremo a seguire strade anguste fino quasi al punto di arrivo di giornata, Lucca, la nostra città d’arte preferita in Toscana. Soprannominata la Città dalle 100 chiese, per la sua incredibile collezione di luoghi di culto, è l’unica fra le città-stato della regione ad aver conservato la propria fiera, orgogliosa indipendenza fino al 1847 e le sue mura ne sono la testimonianza più vistosa. Le circostanze storiche l'hanno resa una splendida isola fortificata, con un’intatta cerchia muraria, che conserva al suo interno un vero e proprio patrimonio artistico e architettonico. I campanili sono un altro segno della potenza delle famiglie della città, la tradizione ne conta 365!!

 

3.     Sabato 8 giugno, Lucca- Equi Terme km 253

La mattina, ultimo giro intorno alle mura e si è di nuovo per strada. Seguiremo per un breve tratto il corso del Serchio per poi iniziare la nostra giornata che già dalle prime provinciali che si srotolano sotto le nostre ruote, si preannuncia ancora più tortuosa della precedente!!

Nel versante appenninico della Garfagnana, dove il Monte Prado e il Monte Vecchio segnano le più alte quote della catena toscana, raggiungeremo probabilmente l’apice di questo serpeggiante, zigzagante delirio viario. Entriamo nel mondo del Parco dell’Orecchiella, un’area di oltre 52 chilometri quadrati, vagamente nascosto ma che non è sfuggito alle nostre deliranti, morbose ricerche!! A Sillano decidiamo di rientrare nell’area del parco Naturale delle Alpi Apuane e “la storia”, scusate “la strada” si fa ancor più intricata. Il lago di Vagli, si è formato in seguito allo sbarramento del Torrente Edron e alla costruzione della diga idroelettrica. Le acque del lago, salendo di livello, arrivarono a nascondere del tutto i borghi di Pantano, Piari, Fabbriche di Careggine, e gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie case. Si narra che nei periodi in cui il lago viene svuotato e il paese riemerge, gli antichi abitanti facciano ritorno alle proprie dimore. L’ultimo svuotamento risale al 1994. Al margine settentrionale delle Alpi Apuane, il nostro giro terminerà nell’affascinante borgo di Equi Terme. 

 

4.     Domenica 9 giugno, rientro in sede







26 novembre 2023

Ritorno in Trinacria

Un’isola di spiriti, di profumi e di sensazioni, dove si accumula un troppo di tutto. E con questa ricchezza che ogni volta dobbiamo fare i conti, per esserne all’altezza e poi saperla usare con grazia, fantasia ed inventiva. Dobbiamo, ogni volta, creare l’incanto, potrebbe sembrare complicato, ma questa splendida isola, il polmone del Mediterraneo, viene sempre in soccorso. Itinerario rivoluzionario anche per chi ha viaggiato con noi a queste latitudini più e più volte........

Perché sei venuto in Sicilia? 

Per l’incanto promesso. 

Perché torni in Sicilia? 

Perché sono stato incantato. 

Speriamo sia così anche questa volta, ma siamo davvero fiduciosi!!

 

“La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo……ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’estremità all’altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura”

Guy De Maupassant


    TAPPE:

    Giovedì 25 aprile, traghetto

    Venerdì 26 aprile, Palermo- Marsala km 204

    Sabato 27 aprile, Marsala, riposo 

    Domenica 28 aprile, Marsala- Bagheria km 235

    Lunedì 29 aprile, Bagheria – Portopalo km 198

    Martedì 30 aprile, Portopalo- Regalbuto km 263

    Mercoledì I° maggio, Regalbuto- Donnalucata km 232

    Giovedì 2 maggio, Donnalucata- Catania km 188

    Venerdì 3 maggio, Catania- Caprileone km 247

    Sabato 4 maggio, Caprileone- Palermo km 306


2024, Ritorno in Trinacria

2 opzioni possibili, per chi non avesse giorni a disposizione per poter sfruttare 

i due ponti festivi a fine aprile:


Dal 25 aprile al 5 maggio, 10 giorni, 9 notti, km 1872

Oppure

Dal 28 aprile al 5 maggio, 7 giorni, 6 notti, km 1445


PROGRAMMA DI VIAGGIO:

 

1  giovedì 25 aprile, traghetto

Il nostro viaggio avrà inizio imbarcandoci da Napoli o da Civitavecchia, la sera del giovedì per raggiungere alle prime luci dell’alba Palermo.

 

2  venerdì 26 aprile, Palermo- Marsala km 204

Allo sbarco, ci aspetta una delle nostre solite giornate, la prima di questo viaggio, e come non iniziare nella solita gustosa maniera?? Ci attendono gli amici dell’elegante Bar Pasticceria Sampolo, per assaggiare i loro rinomati cannoli. Una volta appagati i sensi, saliremo sul monte Pellegrino, che ospita il Santuario di Santa Rosalia e da cui si gode un panorama mozzafiato sulla città e sulla baia di Mondello, che raggiungeremo subito dopo. Qui accederemo ad un’area privata, ingresso a pagamento, che permette di raggiungere Capo Gallo, nella riserva naturale omonima. Ma è ora di mettersi in marcia, lo faremo seguendo la ss113, che segue la costa lambendo piccoli borghi, come Sferracavallo con il suo caratteristico porticciolo, o Isola delle Femmine. La statale ci accompagnerà fino all’ingresso di Castellamare del Golfo, prima di affrontare i pochi chilometri che ci separano dall’antico borgo di Scopello, recentemente rivalutato grazie alla sua vicinanza con la Riserva Naturale dello Zingaro. La tonnara merita una sosta per una foto. L’arrivo di giornata è previsto a Marsala, una new entry negli arrivi di giornata, dove per farci perdonare tale imperdonabile mancanza, faremo un intero giorno di sosta l’indomani. Ma non prima di aver scalato il Monte Erice, dove si annida uno dei borghi più caratteristici dell’isola.

 

3  sabato 27 aprile, Marsala, riposo

Marsala, ricca di storia, ricordata per lo sbarco dei mille che qui avvenne l’11 maggio 1860, è soprattutto famosa per la produzione di vini. Naturalmente c’è anche dell’altro. La prima parte della giornata sarà dedicata alla visita del Baglio Anselmi, oggi sede del Museo archeologico regionale ma fino al secolo scorso utilizzato, tanto per cambiare, come stabilimento vinicolo. È parte del Parco Archeologico di Lilibeo. Nel 1986 fu scelto per l’esposizione e la conservazione del relitto di una nave punica e dei numerosi reperti archeologici datati II e I secolo a.C. fino al I d.C., e di una straordinaria collezione di anfore che indicano la fiorente attività commerciale in questo mare. Il pomeriggio invece, ma era prevedibile, ci dedicheremo ad un approfondimento enologico, con La visita guidata all’interno delle Cantine Florio, un viaggio che inizierà davanti ai maestosi tini giganti, costruiti alla fine dell’800 e ancora utilizzati per l’affinamento del marsala, per poi proseguire all’interno delle 3 affascinanti bottaie, lunghe 165 metri e intervallate da ben 104 arcate, sotto cui si allineano 1.400 caratelli e circa 600 fra botti e tini. Dopo il tour, passeremo alle avanguardistiche Sale di degustazione Donna Franca e Duca Enrico. Per concludere alla nostra maniera, la sera saremo ospiti a cena in una pescheria inaugurata nel 2010 e che grazie alla qualità ed alla conservazione dei suoi prodotti ha avuto una naturale crescita sconfinando nella ristorazione………

 

4   domenica 28 aprile, Marsala- Bagheria km 235

Di nuovo per strada, seguendo un itinerario illogico, stiamo tornando verso est, dal punto in cui, due giorni prima siamo sbarcati?? Possibile?? Va bene, stavolta non abbiamo scuse, siamo stati scoperti……ma se vi dicessimo che sarà una giornata sorprendente percorrendo strade dimenticate, spesso chiuse alla circolazione, con un traffico quasi inesistente?? Un fascino visivo che il Verga così definiva: “campi immensi, dove scoppiettava solo il canto dei grilli, quando il sole batteva a piombo” e che può offrire, soprattutto in primavera, colori e profumi da stordire anche i più irriducibili macinatori di chilometri. Panorami infiniti per concludere le nostre fatiche viarie a Bagheria, a due passi da Palermo, che darà la possibilità agli eventuali ritardatari che non hanno potuto sfruttare il mega ponte che questo 2024 ci ha generosamente concesso di ricongiungersi alla comitiva l’indomani.

  

5  lunedì 29 aprile, Palermo- Portopalo km 198

La meta di giornata è un altro must, avremmo voluto cambiarlo per creare un itinerario letteralmente rivoluzionario, ma da parte degli affezionati, c’è stata una specie di insurrezione gastronomica ed abbiamo dovuto mantenerlo anche per quest’anno, cosa che in fin dei conti non ci dispiace affatto!! Ma ci siamo sfogati sull’itinerario. Prima il ricongiungimento con chi sbarcherà la mattina per unirsi al gruppo. Strade desolate, solitarie, chiuse al traffico, che rappresentano l’anima di questa terra, che spingono la vista a perdita d’occhio. No, qui non passa molta gente: le nostre strade, quelle che danno un senso ad un viaggio! L’interno della Sicilia è famoso per i paesi balcone, piogge di case arroccate su speroni rocciosi, da cui “franano” verso il basso e che scenograficamente dominano il paesaggio circostante. Prizzi è la sorpresa che non ti aspetti, il paese balcone per eccellenza. Arriveremo in maniera vigliacca, alle sue spalle, sorprendendo un po' tutti, compreso noi!! Riusciremo ad uscire dal labirinto viario una volta entrati nel dedalo del suo nucleo abitativo?? Ma il cuore pulsante della Sicilia ha in serbo ancora sorprese per questa giornata, fatte di panorami sconfinati, sorprendenti ed inaspettati, che scopriremo semplicemente, guidando per strade desolate fino alla meta di giornata. Alla fine, raggiungeremo Porto Palo di Menfi per una memorabile serata con cena a base di pesce fresco e un risveglio con una colazione vista mare.

 

6  martedì 30 aprile, Portopalo- Regalbuto km 263

Di nuovo in viaggio, dirigendoci verso Sciacca, per una statale, la 79, ormai dimenticata dai più, ma a cui noi siamo particolarmente affezionati. Poi, una volta imboccate strade più scorrevoli, raggiungeremo la “Città dei templi”. Facoltativa la visita guidata alla Valle dei Templi di Agrigento dichiarata dall'Unesco nel 1997 patrimonio dell'umanità. Il percorso archeologico è un viaggio nel tempo alla scoperta dei resti delle gloriose civiltà del passato. Nuovamente in sella, e dopo aver sostato in un ristorante di pesce a San Leone, riprenderemo la strada, spingendoci all’interno. Enna è il balcone di Sicilia, a voi i confronti con la suggestiva Prizzi. Ci arriveremo per le solite strade desolate, solitarie e suggestive e da qui ci spingeremo verso est, con l’Etna che inizia a dominare l’ambiente ed i panorami fino al punto previsto per la sosta. Una piccola perla scoperta un paio di anni fa in ricognizione, una delle tante perlustrazioni necessarie in questa terra splendida che offre sorprese ad ogni esperienza, con “il Gigante” a vista che domina il paesaggio circostante e cucina di livello

 

7  mercoledì I° maggio, Regalbuto- Donnalucata km 232

Oggi ci si spinge decisamente verso sud, il fine tappa sarà un’altra nuova entrata. Ma prima Piazza Armerina, famosa per la sua Villa Romana del Casale, sito UNESCO, considerata una tra le più prestigiose testimonianze monumentali del periodo tardo antico nel Mediterraneo, e Caltagirone conosciuta nel mondo per la produzione artigianale della ceramica. Da non perdere una passeggiata tra le stradine della città animate da numerosi negozietti in cui sono esposti i prodotti tipici di questa antica arte: mattonelle, candelieri, fischietti, piatti, albarelli, vasi.  Ma merita sicuramente particolari attenzioni la scenografica scalinata: cento quarantadue gradini che collegano la città alta alla città bassa. La scala fu costruita nel ‘600 e nel 1954 le alzate di ogni gradino furono rivestite con mattonelle in maiolica, in un tripudio di motivi geometrici. Finiremo la nostra corsa a Donnalucata, in riva al mare.

 

8  giovedì 2 maggio, Donnalucata- Catania km 188

Il viaggio riprende nella provincia di Ragusa per dedicare le nostre attenzioni a due tra le più pittoresche città di tutta la Sicilia: Scicli e Modica. Suggerita una sosta all’Antica Cioccolateria Bonajuto che affonda le sue origini nel 1880. Lambiremo anche Ragusa Ibla, ma la strada ed il programma visite ci spingerà verso nord percorrendo la Giarratana, una gioia per la guida, per poi deviare e concederci una breve sosta nell’isola di Ortigia. Il pomeriggio sarà dedicato alla Città di Catania, con una visita guidata al centro storico il cui barocco è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. La sera, cena in un’osteria tipica situata nel mercato del pesce, per un’altra esperienza gastronomica, l’ennesima, aggiungeremmo!!

 

9  venerdì 3 maggio, Catania- Caprileone km 247

Ci rimettiamo in viaggio, dirigendoci speditamente verso l’Etna, che domina incontrastato il panorama, la montagna dove fuoco, acqua e luce s’incontrano, si fondono, intrecciandosi per donare uno spettacolo unico. Qui la natura offre dei paesaggi incontaminati e strade incredibilmente scenografiche, racchiusi nel Parco dell’Etna istituito nel 1987, primo in Sicilia. Ci dirigiamo verso Nicolosi e iniziamo a percorerre la spettacolare strada per salire al rifugio Sapienza, il punto di partenza per le escursioni al cratere del più alto vulcano attivo d’Europa (3.340 m.). Aggireremo il gigante nero dal lato est per una tappa che offrirà per gran parte della giornata strade spettacolari, anche percorrendo i Monti Peloritani, prepariamoci allo straordinario!! La ss185, la strada statale di Sella dei Mandrazzi, è a nostro modesto parere, una delle regine del percorso. Ma l’arrivo è ancora distante e dopo tanto spettacolo viario, ecco un’altra fetta di Sicilia, sconosciuta ai più, che ci consentirà di giungere a Capri Leone, dove ci attende un’altra esperienza culinaria degna di nota, una vera sorpresa in attesa di acquisizione stellata, ma a noi va bene già così.

 

10  sabato 4 maggio, Caprileone- Palermo km 306

L’ultima tappa, la più lunga del viaggio, ma vedrete che sorprese! A dire il vero, si inizierà in maniera banale, per strade secondarie, complicate, raggiungeremo la ss113 settentrionale Sicula, qualche decina di chilometri per poi infilarci nuovamente nel cuore dei Nebrodi. Una sconosciuta provinciale che alla fine di un’interminabile serie di curve, dovrà congiungersi con un'altra statale mitica, quella dell’Etna e delle Madonie. Per lunghi tratti guideremo sul percorso della Targa Florio. Altra giornata indimenticabile, arriveremo, piomberemo, rende meglio l’idea, su Termini Imerese, e saremo ormai in dirittura di arrivo. Ma troveremo il tempo per il caffè a Porticello e l’immancabile escursione a Capo Zafferano. 10 giorni fa abbiamo iniziato il nostro peregrinare isolano da Capo Gallo, per finire ad un altro promontorio, in mezzo la baia di Palermo. È davvero finita, l’imbarco per il continente in serata.





















25 novembre 2023

Isola d’Elba

                      Fine settimana enogastronomici, caratterizzati da una connotazione regionale.                                      Dal 21 al 24 marzo 2024 


Terza apertura di stagione, terzo appuntamento in Toscana, ormai un’abitudine. 
Per giunta in concomitanza con l'entrata ufficiale della stagione primaverile.
“il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, 
ma nell’avere nuovi occhi” 
scriveva Marcel Proust. 
Non solo ci crediamo, ma ci proviamo anche!! 
La terza isola italiana per estensione, “lo Scoglio” come viene soprannominata dai locali, ci attende, ma prima, appuntamento sul continente, a Livorno, con un avvicinamento sorprendente.



Isola d’Elba

Dal 21 al 24 marzo 2024

4 giorni, 3 notti, km 417

 

PROGRAMMA DI VIAGGIO:

 

1.     Giovedì 21 marzo, Antignano

L’Aurelia è statale di romana memoria che ha ormai perso il suo fascino, a parte alcuni tratti e dove abbiamo deciso di darci appuntamento per questo ennesimo inizio di stagione è decisamente uno di questi, a strapiombo sulla scogliera che accompagna il tortuoso nastro d’asfalto tra Antignano e Livorno. A cena oltre a godere del magnifico panorama, potremo degustare uno dei caciucchi migliori di questo tratto di costa.

 

2.     Venerdì 22 marzo, Antignano- Porto Azzurro km 232

Che la stagione 2024 inizi, ed era ora, aggiungeremo!! L’idea progettuale era di cercare qualche strada bianca, come per l’edizione passata, ma la ricognizione ci ha confermato che le cartine del TCI hanno bisogno di un aggiornamento anche se il percorso individuato si rivela sorprendente per qualità dei panorami offerti. Viaggeremo praticamente in solitudine fino quasi al punto d’imbarco. Andiamo subito verso l’interno, dove le dolci forme delle colline livornesi fanno da sfondo ad una vegetazione mediterranea che ci racconta la vicinanza al mare. La camionabile di Collesalvetti lascerà il posto all’area dei soffioni boraciferi, per poi addentrarci nella riserva naturale foresta di Monterufoli Caselli. Siamo in dirittura di arrivo, Piombino ci attende per l’imbarco. Allo sbarco, piccola deviazione panoramica, una specie di gustoso antipasto di quello che ci attenderà l’indomani, prima di arrivare a Porto azzurro, che ci ospiterà due giorni. 

 

3.     Sabato 23 marzo, Porto Azzurro, loop dell’isola km 185

223 chilometri quadrati, con 147 di sviluppo costiero. “Lo Scoglio” è il più grande dell’arcipelago Toscano, oltre che il suo scrigno più prezioso!! Una spiccata e marcata somiglianza alla Corsica, ma ce ne siamo già accorti ieri arrivando dal continente. La struttura morfologica dell’isola è inconfondibile e fanno dell’Elba uno degli angoli più belli del nostro territorio. Il fascino dell’isola sta proprio nella sua multiforme varietà, che cercheremo di scoprire nel corso della giornata, attraversando i suoi centri costieri che non attendono altro che i primi caldi per riempirsi di folle di turisti, ma concedendo anche e soprattutto attenzioni ai piccoli abitati nascosti lontano dalla costa, percorrendo solitari boschi di castagno, valicando montagne di granito, lambendo miniere dall’aspetto lunare. La sera, a fine giornata, concluderemo la nostra esperienza con la terza cena a base di pesce, prima di salutarci per il prossimo appuntamento.

 

4.     Domenica 24 marzo, rientro in sede