21 gennaio 2025

LAST FRONTIER 2025



Il nord di Jack London

Dal 9 luglio al 14 agosto 2025

36 giorni, km 13.351


“A volte ho l’impressione di viaggiare in circolo, i punti cardinali impazziscono. Nel deserto avviene la stessa cosa, qui non c’è sabbia ma una natura selvaggia. Perduti lungo questi nastri d’asfalto infiniti, si guida non badando alla direzione, alla meta. Lo spazio non ha limiti, le prospettive cambiano. Una droga che crea assuefazione. Il tempo trascorre in attesa dello straordinario, un fugace raggio di sole, che accende luci e colori incredibili, tramonti mozzafiato, un alce che col suo piccolo attraversa la strada noncurante, senza degnarti di uno sguardo. 

Credo questo sia il Grande Nord.”

 

Lo Yukon e l’Alaska rappresentano nell’immaginario collettivo le terre estreme, il mito della frontiera e della natura che ha il sopravvento. Natura, una natura straordinaria, assoluta protagonista di questo fantastico viaggio che partendo da Vancouver alla volta dei famosissimi parchi di Banff e Jasper, si spingerà a nord, sempre più a nord, attraversando prima tutto lo Yukon, spingendosi nella remota Inuvik, guidando sulla Dempster Highway. Cercheremo di non rinunciare a niente, aggredendo anche la famosa pista dell’oleodotto, la Dalton Highway, che conduce alla dimenticata Prudhoe Bay. Un percorso che andrà ragionato giorno per giorno, tenendo sempre presente che a queste latitudini le condizioni climatiche la fanno da padrona!! 

Ma non dimenticheremo di includere nell’elenco i famosissimi parchi nazionali dell’Alaska, per poi, ormai sulla via del lungo ritorno, visitare le vecchie città minerarie, punti di approdo della storica epopea della corsa all’oro, percorrere la solitaria Cassiar Highway per raggiungere la mitica Stewart-Hyder e visitare l’isola di Victoria che custodisce un’incredibile varietà di ecosistemi.

Il richiamo del Grande nord a cui non si può non rispondere.




Quanto spazio, qui sembra che l’aria non sia ancora mai stata usata!”

William Least Heat-Moon


TAPPE

1.       Partenza dall’Italia, arrivo a Vancouver

2.       Vancouver, sosta, visita della città 

3.       Vancouver sosta, ritiro mezzi

4.       Vancouver- Kelowna km 487

5.       Kelowna- Banff km 611

6.       Banff- Jasper km 302

7.       Jasper- Dawson Creek km 546

8.       Dawson Creek- Fort Nelson km 454

9.       Fort Nelson- Watson Lake km 515

10.     Watson Lake- Carmacks, km 586

11.     Carmacks - Dawson city, km 356

12.     Dawson city – Inuvik, km 852

13.     Inuvik, sosta

14.     Inuvik- Dawson City, km 852

15.     Dawson City- Fairbanks, km 625

16.     Fairbanks, sosta

17.     Fairbanks- Prudhoe Bay, km 805

18.     Prudhoe Bay, sosta

19.     Prudohe bay- Fairbanks, km 805

20.     Fairbanks- Denali National Park km 193

21.     Denali national Park, sosta

22.     Denali National Park- Seward km 587

23.     Seward, sosta: visita Kenai National Park

24.     Seward- Whittier traghetto- Valdez km 143

25.     Valdez- Tok km 410

26.     Tok- Haines, km 706

27.     Haines- traghetto- Skagway- Watson Lake, km 525

28.     Watson Lake- Stewart, km 651

29.     Stewart- Prince George, km 700

30.     Prince George- Cache Creek, km 443

31.     Cache Creek- (traghetto) Langdale, km 329

32.     Langdale- Powell River (traghetto)- Courtenay, km 118

33.     Courtenay- Victoria, km 434

34.     Victoria, sosta

35.     Victoria- traghetto Vancouver, riconsegna dei mezzi

36.     Vancouver, rientro in Italia




PROGRAMMA


1.   Partenza dall’Italia, arrivo a Vancouver

Partenza con volo di linea alla volta del Canada, arrivo a Vancouver. 

 

2.   Vancouver, sosta, visita della città 

Vancouver è un vivace porto della British Columbia, è tra le città più popolate e multiculturali del Canada. Mattinata a disposizione per la visita della città, numerose le attrazioni: lo Stanley Park, Gastown, il centro commerciale, l’immancabile Chinatown. Possibilità di visitare il rinomato museo antropologico della U.B.C. la cui collezione di totem, maschere e manufatti dei nativi della costa ovest è una delle più ricche al mondo.

 

3.   Vancouver sosta, ritiro mezzi

In giornata, ritiro delle moto.

 

4.   Vancouver- Kelowna km 487

Che il viaggio abbia inizio, la tappa è di trasferimento, una specie di acclimatamento alle regole del traffico in un nuovo continente, la meta i Parchi nazionali canadesi. Costeggeremo il confine statunitense percorrendo la strada 3, fino a raggiungere il punto di arrivo previsto a Kelowna che si affaccia sul lago Okanagan, che da il nome alla regione della Columbia Britannica. Il nome deriva da un termine nativo che significava "femmina di orso grizzly".

 

5.   Kelowna- Banff km 611

Iniziano le attrattive naturalistiche che caratterizzeranno un po' tutto il viaggio. Si parte alla scoperta del comprensorio di Banff, il primo Parco Nazionale canadese istituito nel 1885. Le vette delle Montagne Rocciose, i laghi glaciali rappresentano il fiore all'occhiello del sistema di parchi della nazione. fa parte del Canadian Rocky Mountain Parks UNESCO World Heritage Site. Arrivo previsto a Banff, una cittadina turistica nella provincia di Alberta, Le cime del monte Rundle e del monte Cascade, che fanno parte delle Montagne Rocciose, dominano il paesaggio.

 

6.   Banff- Jasper km 302

Altra giornata, altro parco, oggi toccherà a quello di Jasper. Iniziamo a fare l’abitudine con il termine “grandi spazi”, guidando su di un percorso altamente spettacolare. Questo è il più grande parco nazionale delle Montagne Rocciose canadesi! La sua abbondante fauna selvatica e l’ampia rete di sentieri rendono questo posto davvero speciale. Transiteremo dapprima dal Lake Louis, considerato uno dei più bei laghi del mondo, per fare poi una sosta per un’escursione con un grande gatto delle nevi sull’Athabasca Glacier e continuare ancora verso nord, lungo la Icefields Parkway tra straordinari paesaggi montani.

 

7.   Jasper- Dawson Creek km 546

Oggi usciremo dal Parco Nazionale percorrendo la strada statale 40 per arrivare a Dawson Creek punto di partenza della mitica Alcan, l’Alaska highway. Foto di rito al Miles Zero, il cippo che ne indica il punto di partenza. Da qui in poi ci attendono migliaia di chilometri, con soli pochi centri abitati. La lunghezza totale di questa arteria che permette le comunicazioni con il grande nord è di 1500 miglia, 2500 chilometri più o meno.  Lo straordinario è che può essere percorsa, come le piste che oltrepassano il circolo polare artico, in qualsiasi periodo dell’anno. Quando fu inaugurata, il 29 novembre del 1942, era una striscia di terra ad una sola corsia. Completamente asfaltata ora, tranne gli interminabili e frequentissimi tratti sottoposti agli eterni lavori di mantenimento e di manutenzione, non è cambiata molto da allora. 

 

8.   Dawson Creek- Fort Nelson km 454

Tappa di trasferimento, entriamo nello Yukon, che rappresenta la camera di decompressione dell’Alaska. Inizia il Grande Nord!! Lo Yukon è scarsamente abitato e ce ne accorgeremo immediatamente nei primi chilometri. L'intero territorio ha meno abitanti di molte città di media grandezza del Canada meridionale: popolazione di circa 41.000 persone, stime dell’ultimo censimento. Percorreremo la statale 97, l’Alcan è numerata così in Canada, fino a Fort Nelson dove dovremmo arrivare nel pomeriggio.

 

9.   Fort Nelson- Watson Lake km 515

Proseguiamo, il viaggio ci spinge verso nord, continuando ad aggredire l’Alcan Highway, alla scoperta di una natura, cui l’uomo non può che assoggettarsi e di antiche città minerarie. Queste ultime hanno caratterizzato l’epopea della corsa all’oro: proprio questo triste periodo, contribuì al diffondersi di quella letteratura d’avventura, che vide in Jack London uno dei suoi maggiori esponenti, rendendo così famosa questa terra. Un’esperienza unica. Watson Lake, cittadina situata al miglio 635 della Alcan e famosa per il Signpost Forest, coreografica foresta di cartelli stradali. Un labirinto in miniatura gestito dalla città. La foresta attualmente ha quasi 100.000 cartelli stradali, che elencano località di tutto il mondo insieme alle loro distanze dallo Yukon. La foresta ha iniziato a "crescere" nel 1942 quando un soldato dell’esercito americano, Carl Lindley, rimase ferito mentre lavorava sull'Alaska Highway vicino a Lower Post, nella Columbia Britannica. Fu portato a riprendersi in una stazione di soccorso, in quella che oggi è Watson Lake, a poche miglia oltre il confine nello Yukon. Mentre era lì gli furono assegnati lavori leggeri, come riparare e ridipingere i pali direzionali. Di sua spontanea volontà, ebbe l’idea di aggiungerne uno di Danville, nell'Illinois, da dove proveniva.

 

10.  Watson Lake- Carmacks, km 586

Oggi abbandoneremo la principale per la statale 4 la Robert Campbell Highway, poco battuta, ma ricca di sorprese paesaggistiche. Lo Yukon rappresenta la camera di decompressione per l’Alaska. Le distanze si dilatano, fino a trasformare lo straordinario in ordinario. La direzione va a nord verso Ross River, dove piegheremo verso ovest fino a ricongiungerci con la statale 2 nei pressi di Carmacks, nostro punto di arrivo di giornata.

 

11.  Carmacks- Dawson city, km 356

Tappa relativamente breve, che ci permetterà di dedicare qualche attenzione in più a Dawson City, sicuramente la città più interessante dello Yukon con i suoi edifici originali risalenti alla gold rush, marciapiedi in legno e vie non asfaltate, punto di confluenza di 2 fiumi storici, il Klondike, e lo Yukon. Qui termina la strada 2, la Klondike Highway. Da domani affronteremo quella che rappresenterà senza ombra di dubbio, gioie e dolori dell’itinerario, che può essere definita la nostra estensione Artic Circle, che ci porterà a percorrere le 2 Highway dell’estremo nord del continente americano: la Dempster e la Dalton Highway. Domani si inizia con la prima.

 

12.  Dawson city – Inuvik, km 852

Oggi ci attende la prima delle 2 piste oltre il circolo polare artico, la Dempster Highway, territori del nord-ovest, distretto di Mackenzie, una sterrata che attraversa uno splendido scenario di montagna e permette di raggiungere Inuvik, la seconda città della regione. Un’opera ingegneristica impressionante. Lo stato di mantenimento è tutto sommato più che accettabile, considerando che, come la Dalton highway, è aperta al traffico, praticamente tutto l’anno, e l’inverno da queste parti non è sicuramente uno scherzo, con temperature che superano anche i 50° sottozero. 

 

13.  Inuvik, sosta

Giorno di riposo prima di riaffrontare la pista per il ritorno a sud verso Dawson City. Le due principali attrazioni della città sono Our lady of Victory Church, una chiesa a forma di igloo e l’Ingamo Hall, un centro civico di tre piani costruito con tronchi di legno. Inuvik è il maggiore centro abitato dei Territori del Nord-Ovest canadesi a Nord del Grande Lago degli Schiavi. La popolazione composta da poco più di 3000 anime, si suddivide tra Inuit, che ne compongono la maggioranza, Dene, altra etnia indigena e residenti non nativi. Si trova 200 chilometri a nord del Circolo Polare Artico, sul Canale Orientale dell'incredibile ecosistema del Delta del Mackenzie. Ci troviamo nella Foresta della Taiga, appena a sud della Tundra Artica. Arrivandovi in piena estate, ovviamente godremo del sole di mezzanotte.

 

14.  Inuvik- Dawson City, km 852

Qui si arriva e non si può che tornare indietro……. Stessa pista percorsa 2 giorni prima, ma da una diversa angolazione, da nord a sud. Cambia la direzione e si modificano anche le angolazioni, gli spazi, le prospettive. Non pensiate che sia una perdita di tempo!! Ne discuteremo a fine serata davanti ad una caraffa di birra in uno dei saloon del paese. E manca all’appello ancora la Dalton Higway!!

 

15.  Dawson City- Fairbanks, km 625

Partenza, oggi si entra in Alaska. Inizieremo attraversando il fiume Yukon in traghetto, da qui dopo un paio di ripidi tornanti, inizia la Top of the World Highway: 200 straordinari chilometri sterrati sul crinale di una montagna, che domina 2 valli, che scorono ampie a lato della strada, chiuse a loro volta da 2 catene montuose coperte da ghiacci eterni. Spettacolo garantito!! Ufficialmente e finalmente faremo il nostro ingresso in Alaska. Disbrigo delle formalità doganali e breve sosta nella località di Chicken. Dopo pochi chilometri ricomincia anche l’asfalto che ci condurrà a Tok, dove faremo sosta sulla via del ritorno, l’unico punto dove il percorso si incrocerà. Arrivo a Fairbanks in serata. 

 

16.  Fairbanks, sosta

Abbiamo guidato al momento per quasi 6000 chilometri……..giorno di riposo più che meritato, prima di affrontare la pista dell’oleodotto che ci porterà dove, per strada, a queste latitudini ed in questo continente, è impossibile spingersi più a nord!! Fairbanks è la seconda città più grande dello stato federato americano dell'Alaska. Sorge su una pianura a ridosso di rilievi che lambiscono i ghiacciai delle White Mountains.

 

17.  Fairbanks- Prudhoe Bay, km 805

L’avventura continua, spingendoci a nord, decisamente. La Dalton Highway, che permette di visitare l’Alaska Artico, è un’accidentata strada di ghiaia che corre per circa 490 miglia!! Un po’ più di 800 chilometri da tentare di divorare in un giorno per arrivare a Prudhoe Bay. Anche qui non ci sono alternative come per la Dempster Highway. Scenari mozzafiato, e questa caratteristica di percorrere centinaia di chilometri, nella più assoluta solitudine. Dopo circa 500 chilometri, il paesaggio diventa più noioso e meno interessante, ma c’è l’Altgun pass da valicare che con il brutto tempo potrebbe diventare impresa proibitiva. Nel 2001 incontrai a Fairbanks un giapponese che aveva tentato con la sua XR250 per ben 2 volte di raggiungere la meta dovendo rinunciare per le avverse condizioni climatiche, raggiungendo l’obiettivo solo al terzo tentativo!! Incrociamo le dita.

 

18.  Prudhoe Bay, sosta

Giorno di sosta programmato, più che per le attrattive del posto, ma per prendere fiato e lasciarsi eventualmente un giorno di margine nel caso che le condizioni climatiche rendano davvero difficile percorrere la Dalton Highway in giornata. Le raccomandazioni?? Visitare il complesso petrolifero, arrivare sulle sponde del Mar Glaciale Artico e non rinunciare alla foto ricordo sotto il cartello che indica la fine della Dalton Highway a Deadhorse, e soprattutto riposarsi, perché il ritorno non sarà meno impegnativo!! Siamo comunque in uno dei posti più desolati, difficili e suggestivi da raggiungere del nord America, e, meteo permettendo, la giornata trascorrerà in completo relax assai rapidamente. Il viaggio è anche saper attendere!!

 

19.  Prudohe bay- Fairbanks, km 805

Un ultimo sforzo ed il ferro di cavallo formato dalle 2 strade al di sopra del circolo Polare Artico sarà completato, una piccola impresa…….un po' di storia: La Dalton Highway fu costruita per rendere possibili le comunicazioni con Prudhoe Bay, punto di partenza dell’oleodotto che, dopo una corsa di 789 miglia va a terminare nella baia di Valdez, che toccheremo tra qualche giorno. 

 

20.  Fairbanks- Denali National Park km 193

Partenza in tarda mattinata, tappa breve, in direzione del Parco Nazionale più bello dell’Alaska. Quante meraviglie, lo spettacolo della natura sembra incredibile, sebbene la storia di questo estremo lembo del continente americano sia stata caratterizzata sempre ed esclusivamente da interessi economici, che hanno attratto ora i russi ora gli americani verso territori altrimenti destinati ad essere popolati da poche decine di migliaia di nativi. Basti pensare che nel 1867 la Russia, dopo aver quasi completamente annientato le tribù indiane degli Aleuti e dei Tlingit ed aver sfruttato l’industria delle pellicce, ritenendo esaurita ogni forma di possibile guadagno, vendette agli Stati Uniti, non senza polemiche tra gli stessi americani. L’intero territorio, che andava dallo stretto di Bering fino allo Yukon, fu ceduto per la somma di 7.2 milioni di dollari, “fantasmagorica” cifra, circa 10 cents per chilometro quadrato!! Solo in seguito, questa terra sconfinata manifestò le sue immense ricchezze: prima le balene, poi gli immensi branchi di salmoni, poi ancora l’oro, per arrivare infine ai giacimenti di petrolio e di gas naturali. E nonostante tutto racchiude gioielli naturalistici di straordinaria bellezza!!

 

21.  Denali national Park, sosta

Giornata dedicata al Parco Nazionale di Denali. Gli aborigeni dell’Alaska chiamavano Denali, cioè “Il Grande”, il monte Mc Kinley, la più alta cima del Nord America che oggi fa parte del parco che è considerato un vero e proprio santuario per quanto riguarda la flora, la fauna e le attività all’aperto. L’intero parco, che ha un perimetro di circa 1000 chilometri, è attraversato da una sola strada, 150 chilometri più o meno, chiusa al traffico. Visita in pulmino all’interno del parco, con i rangers come guida locale della durata di circa 6-8 ore, forse un po' troppe. Possibilità di accorciare l’escursione alla metà del tempo, decisamente consigliata, per godere nel resto della giornata della bellezza dei panorami che questo splendido luogo offre ai visitatori.

 

22.  Denali National Park- Seward km 587

Partenza alla volta di Seward percorrendo l’omonima Highway che s’incunea in un fiordo. La strada, oltremodo spettacolare, è scolpita nel fianco di una montagna. Due ore di viste spettacolari mentre si passa tra le spettacolari vette sporgenti dei Monti Chugach. Il percorso non da respiro ed abbraccia le spettacolari coste di Turnagain Arm, probabilmente uno dei tratti di strada più belli d'America. Le montagne del Chugach State Park dominano sulla sinistra. Dal lato opposto, le distese pianeggianti, a volte larghe quattro miglia, sembrano estendersi come una pianura fino alle sponde opposte di Cook Inlet, dove montagne gigantesche e scoscese interrompono bruscamente la loro distesa piatta. Ogni curva rivela una meraviglia paesaggistica. Che giornata!!

 

23.  Seward, sosta: visita Kenai National Park

L’altro super parco alaskano, di quelli raggiungibili via terra e che mancava all’appello, è quello del Kenai, incantevole penisola a sud della capitale e del Denali. Famoso per i suoi ghiacciai. In condizioni meteo favorevoli, obbligatoria l’escursione in battello all’interno del Kenai Fjord National Park, all’avvistamento della fauna fino ad affacciarsi alle propaggini della imponente Harding Hicefield, di ben 2375 chilometri quadrati di estensione. Ci accorgeremo che i fiordi non si trovano soltanto in Norvegia. Anche nel continente americano esistono queste suggestive insenature con alte scogliere a strapiombo sul mare e la costa dell’Alaska ne è più ricca di quanto si pensi. 

 

24.  Seward- Whittier traghetto- Valdez km 143

Una volta visitata la Kenai peninsula, si prospettano due possibilità, o meglio due e mezzo: arrivare a Valdez via terra, percorrendo però 750 chilometri, di un percorso in gran parte già noto, o prendere un traghetto, da Seward o da Whittier. Optiamo per la seconda ipotesi della seconda soluzione: i due traghetti percorrono praticamente lo stesso itinerario, ma gli ultimi 20 chilometri di strada prima di arrivare a Whittier sono assolutamente una chicca da non perdere. La strada è incastonata, soffocata da 4 o 5 ghiacciai, prima di infilarsi in un tunnel di qualche chilometro, che viene anche utilizzato dai treni, un vero e proprio budello, che a orari prestabiliti vede transitare locomotive o veicoli. Claustrofobico!! Arrivo in traghetto a Valdez, di cui c’è veramente poco da dire. Tristemente famosa per il disastro della Exxon Valdez, che nel 1989 urtò un banco di scogli, riversando nel Prince William Sound 11.000.000 di galloni di greggio, inquinando 1560 miglia di costa. Un disastro ecologico che scatenò a suo tempo, una ridda di polemiche, che ancora si trascinano tra proposte di legge per la salvaguardia dell’ambiente e opposizione da parte di chi vede nello sfruttamento di queste risorse, un ulteriore fonte di arricchimento

 

25.  Valdez- Tok, km 410

Valdez comunque rappresenta il principale centro commerciale dell’Alaska, oltre che ennesima ex città della corsa all’oro. Qui c’è il miglio zero della Richardson Highway, che conduce a Fairbanks, oggi inizieremo da qui. Il viaggio ci condurrà attraverso lo spettacolare e stretto Keystone Canyon e attraverso il Thompson Pass, dominato dal Worthington Glacier, uno dei pochi ghiacciai al mondo raggiungibile con un veicolo. Molte le opportunità per vedere l’oleodotto dell’Alaska che corre parallelo alla strada. Arrivo di giornata a Tok.

    

26.  Tok- Haines, km 706

Altra giornata che a parte la direzione di marcia, presenta le solite straordinarie caratteristiche. Il paesaggio, in apparenza monotono appare bellissimo, può sembrare un controsenso, ma non sapremmo spiegarlo in altro modo!! La spesso completa assenza di traffico non fa altro che aumentarne il fascino. I tramonti, tempo permettendo, sono spettacolari, con delle luci incredibili. E gli spazi!! Sebbene indubbiamente siamo sulla via del ritorno, in serata inspiegabilmente ci ritroveremo in Alaska, risultato di una follia geografica viaria tra le insenature dell’Inside Passage……..

 

27.  Haines- traghetto- Skagway- Watson Lake, km 525

Si inizia oggi con un traghetto per attraversare la baia. Arrivo a Skagway in mattinata. Visita della città dove ci concederemo la sosta pranzo. Questo fu il punto di partenza per il Klondike durante la corsa all’oro del fine 800. Nel 1887 aveva solo 10 abitanti, 10 anni più tardi era la città più grande dell’Alaska. Senza dubbio uno dei periodi più interessanti e tristi allo stesso tempo della storia americana. Le foto degli stampeeder che cercano di passare in colonna il Chilcoot pass, mette i brividi solo a vederla. Nel primo pomeriggio, partenza alla volta di Whitehorse, guidando per la Klondike Highway, che segue in linea di massima lo stesso itinerario percorso dai cercatori d’oro nel 1898. Certo il White pass da allora è un po’ cambiato. Jack London parlando delle fatiche necessarie per il suo attraversamento scriveva: ”I cavalli morivano per lo sforzo, come mosche ai primi freddi”. Si torna a Watson Lake……

 

28.  Watson Lake- Stewart, km 651

       estensione Salmon Glacier, km 71

Partenza in mattinata percorrendo la Cassiar Highway, la strada 37, fino alla deviazione per Stewart, siamo in Canada. La strada, si infila in una gola dove si possono ammirare 5 o 6 ghiacciai, alcuni dei quali, arrivano a lambire la strada. Una volta giunti a destinazione, nostro fine tappa di giornata, a circa un chilometro, forse meno, c’è Hyder, che è invece in Alaska, un unicum nel contesto geografico-frontalizio del nord America. Questo è l’unico punto di frontiera del nord America privo di controllo doganale. Da Hyder parte una strada sterrata che attraversa il Fish Creek, dove gli orsi pescano con i loro cuccioli, costeggia 3 o 4 ghiacciai, e dopo circa 70 chilometri, si va letteralmente a stampare contro il Salmon Glacier, uno delle 5 più grandi distese di ghiaccio del mondo! Come sempre, porre una particolare attenzione agli animali, sono solitamente più spaventati degli uomini, ma le loro reazioni possono essere imprevedibili.

 

29.  Stewart- Prince George, km 700

Se la tappa di ieri non ci ha permesso di provare l’ebrezza di passare il confine senza controlli per mancanza di tempo, nessun timore, anticipando la partenza odierna avremo il tempo di percorrere anche la strada sterrata che conduce al Salmon Glacier. Al ritorno, ancora ghiacciai, ancora sosta per le immancabili foto, ancora Cassiar Highway, in direzione sud. Lo Yukon ti stordisce con la sua bellezza costante, l’Alaska, ti schiaffeggia con la sua natura totale, fatta di montagne, alternate a ghiacciai e foreste, dove colori impossibili si mischiano tra loro, generando un effetto cromatico unico! Il secondo è bellissimo, il primo semplicemente bello, forse quello che preferiamo. Qui tutto è più naturale e ce ne accorgeremo anche oggi in quella che potrebbe essere definita una tappa interlocutoria. Termineremo guidando sulla Yellowhead Highway, la strada 16 che per lunghi tratti segue il corso del fiume Skeena, attraverso magnifici scenari punteggiati di laghi.

 

30.  Prince George- Cache Creek, km 443

Complimenti a tutti, 30 giorni di viaggio!! Quasi al termine delle nostre fatiche, ma non possiamo dire di aver finito. Li festeggiamo con i soliti 435 chilometri di strada dove ormai l’assuefazione allo straordinario è ordinariamente quotidiana anche se, le sorprese non sono finite e ce ne accorgeremo soprattutto domani. Un’altra delle zone più incontaminate del paese. Arrivo di giornata a Cable Creek.

 

31.  Cache Creek- traghetto Langdale, km 329

Ci sarebbe la strada 1, che si incrocia a pochi chilometri dal paese, che ha tutte le caratteristiche perché la giornata scorra in maniera tranquilla, verso la conclusione del viaggio. Ma c’è anche la 98 che in maniera subdola, indifferente, quasi timorosa di invadere spazi ad essa non riservati, si spinge decisamente verso sud, lambendo il Garibaldi Provincial Park ed arriva al punto di imbarco per traghettare il delta dello Squamish River. L’approdo a Langdale, meta di giornata.

 

32.  Langdale- Powell River- traghetto Courtenay, km 118

La Sunshine Coast ci attende, un modo un po' articolato per arrivare al punto di fine tappa sull’isola di Victoria. Possiamo definirla la sorpresa che non ti aspetti, soprattutto a questo punto del viaggio!!  La “Costa del Sole” è un tratto di paradiso lungo 180 chilometri che costeggia l'angolo sud-occidentale della British Columbia continentale. Una serie di pittoresche comunità costiere che offrono un ritmo di vita più lento, consentendo alla gente del posto e ai visitatori di entrare veramente in contatto con la natura. Qui, le imponenti foreste pluviali costiere incontrano le coste selvagge e frastagliate del Salish Sea. A fine giornata ci attende un altro traghetto.

 

33.  Courtenay- Victoria, km 434

L'isola Victoria è una delle isole artiche canadesi. Definita la California del Nord, con cinquecento chilometri di lunghezza ed un centinaio di larghezza è la più grande della West Coast americana. In più, custodisce un’incredibile varietà di ecosistemi: foresta pluviale, profondi fiordi, montagne alte fino a 2200 m, fiumi impetuosi, pietraie e nevai. L’habitat più prezioso è proprio la foresta pluviale temperata, la più vasta al mondo: cedri rossi giganti vecchi di più di mille anni si mescolano a diverse varietà di abeti, innalzandosi da un sottobosco di felci e muschi dove i raggi del sole non arrivano. Dedicarla una sola giornata è sicuramente riduttivo.

           

34.  Victoria, sosta

Siamo alle battute finali del viaggio e la cittadina di Victoria è l’ideale per rilassarsi in vista del lungo volo di rientro. Baciata da un clima particolarmente mite, il migliore dell’isola, uno dei migliori di tutto il paese, Victoria è una piccola e romantica metropoli. Descriveremo il giorno di sosta in questa incantevole località semplicemente riportando una delle presentazioni dell’ufficio di promozione turistica: “Victoria è una città diversa da qualsiasi altra. Con boutique hotel degni di una regina, attrazioni di livello mondiale e una cucina fresca dalla fattoria alla tavola, che si misura in metri e non in miglia. Adagiata tra le tranquille acque del Salish Sea e le possenti foreste pluviali dell'isola di Vancouver. Segui il tuo percorso o percorri alcuni dei nostri, mentre scopri ed esplori la Greater Victoria. Benvenuto.”

 

35.  Victoria- traghetto Vancouver, riconsegna dei mezzi

In mattinata traghetto di un paio d’ore per Vancouver e giornata dedicata alla riconsegna dei mezzi, l’odore di rientro a casa comincia a farsi sentire!!

 

36.  Vancouver, rientro in Italia

In giornata trasferimento in aeroporto per rientro in Italia.





































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