Dal 21 dicembre al 10 gennaio
20 giorni, km 4437
Qualcuno ha scritto:
“amo viaggiare, ma odio arrivare”
di certo si riferiva anche al Perù.
Questa terra così lontana, popolata da genti misteriose e ricche di fascino, solcata da montagne impervie, valichi ad altezze siderali, siti archeologici fra i più imponenti ed importanti dell'intero continente latino-americano, sarà il nostro obiettivo alla fine del 2025.
Itinerario collaudato ma rivisto per giorni di durata ed in alcuni dettagli, dovuti come sempre alla continua ricerca della perfezione che tarda ad arrivare…….
Intanto il programma con le date, i chilometraggi, qualche foto per iniziare ad annusare le sensazioni che questa terra può regalare.
Una ventina di giorni trascorsi in moto attraversando le Ande, guidando sulla spettacolare Panamericana, ammirando il lago Titicaca al tramonto ed il vertiginoso canyon de Colca, percorrendo la valle Sagrato, schiacciati nel claustrofobico Canyon de Uchco, visitando Machu Picchu, le montagne arcobaleno, alla costante ricerca delle tracce più impressionati che gli Inca, questo misterioso popolo ci hanno lasciato.
TAPPE
1. Italia- Santiago
2. Santiago- Arica, volo interno
3. Arica, ritiro dei mezzi
4. Arica- Arequipa, 406 km
5. Arequipa, sosta e visita della città
6. Arequipa- Cuzco km 517
7. Cusco, sosta e visita della città
8. Cusco/ Ollantaytambo, treno per Aguas Calientes km 89
9. Aguas Calientes, bus per Machu Pichu, Aguas Caliente- Ollantaytambo, treno
10. Ollantaytambo- Abancay, km 267
11. Abancay- Ayacucho, km 388
12. Ayacucho - Huancayo, km 305
13. Huancayo - Paracas, km 443
14. Paracas, sosta
15. Paracas- Nazca, km 260
16. Nazca- Canyon de Colca- Yanque, km 681
17. Yanque- Puno, km 321
18. Puno, sosta, escursione in barca nel lago Titicaca
19. Puno- Arica, km 430
20. Arica, consegna dei mezzi, volo per Santiago
21. Santiago, rientro in Italia
PROGRAMMA
1 Italia- Santiago
Volo internazionale ed arrivo in Cile. Una volta sbarcati nella capitale Santiago, necessario un trasferimento aereo di coincidenza per giungere ad Arica, punto di partenza della nostra esperienza sudamericana.
2 Santiago- Arica, volo interno
Arrivo ad Arica, sistemazione in albergo.
3 Arica, ritiro dei mezzi
Giornata dedicata al ritiro dei mezzi, una volta espletate le varie formalità burocratiche, giornata a disposizione per prepararsi all’inizio del viaggio.
4 Arica- Arequipa, 416 km
Subito la frontiera, da dove inizia il trasferimento seguendo una strada costiera, parallela alla Panamericana, per poi iniziare gradualmente a salire d’altitudine sino ai 2.325 m. di Arequipa. Arrivo nel tardo pomeriggio nella suggestiva “Città Bianca”, così chiamata per le sue costruzioni in pietre candide, la capitale intellettuale del Perù. È la seconda città del paese, ma non ha niente a che vedere con Lima: bella, moderna, storica ed animata, con in più un clima davvero invidiabile. Non ha una vera stagione fredda. D’inverno rinfresca un po’ di sera, ma restano sempre i suoi 300 giorni di sole all’anno. Niente male, soprattutto se paragonata a quello che può offrire la capitale, volutamente ignorata senza alcun rimpianto!! Buona parte dell’abitato e costruita con una roccia vulcanica di colore molto chiara, da cui il suo soprannome. Cominciamo con il rispettare le tradizioni di viaggio. La sera, aperitivo, il solito eccellente pisco sauer, in uno dei bar che si affacciano sulla fantastica plaza de Armas splendidamente illuminata, prima di andare a cena.
5 Arequipa, sosta, visita della città
Giornata di sosta per consentire un “morbido” acclimatamento alle altitudini che andremo ad affrontare nei prossimi giorni. Sicuramente il luogo migliore per farlo e sicuramente da visitare il Monastero di Santa Catalina, un convento che si estende su di una superficie di 20.000m quadrati, e che occupa un isolato intero. Una città dentro la città. L’edificio religioso più bello del Perù e probabilmente di tutto il Sud America. Resto della giornata a disposizione per bighellonare nelle viuzze della città vecchia ed ammirare ancora una volta la splendida plaza de armas con i suoi porticati, aspettando la sera e l’ora dell’immancabile aperitivo.
6 Arequipa- Cusco, km 517
Tappa ordinaria, per modo di dire. Percorreremo ad altezze siderali la via principale per raggiungere la meta di giornata. La sosta ad Arequipa dovrebbe aver agevolato l’acclimatamento alle altitudini che questa terra impone a chi decide di esplorarla. Il percorso si srotola su un tracciato asfaltato tra piccoli e radi villaggi ed un paio di passaggi oltre i 4000m. Arrivo a Cusco, 3.400m d’altitudine, il famoso “Ombelico del Mondo”. Da qui secondo le tradizioni ebbe origine la Civiltà e la città ricca di vestigia coloniali conserva ancora molte tracce dell’impero Incas. Domani avremo a disposizione l’intera giornata per conoscerla meglio.
7 Cusco, sosta e visita della città.
Cuzco, come non dedicarle un giorno intero?? Il punto focale del turismo in sud America, ma ancora prima, capitale del regno Inca. Narra la leggenda, che fu fondata nel XII secolo da Manco Capac, il primo Inca, figlio del sole. Durante uno dei suoi viaggi l’imperatore conficcò una verga d’oro nel terreno ed essa scomparve: questo punto segnava il “qosqo” ovvero “l’ombelico del mondo” in lingua quechua e proprio in quel punto egli fondò la città che sarebbe diventata il centro del più grande impero dell’emisfero occidentale. Gli Inca però, ed il loro regno, durarono pochissimo, meno di un secolo, dal 1438 al 1532, anno in cui Pizarro, con la sua banda di ladroni arrivò in Sud America, regalando immense ricchezze a sé stessi ed alla corona di Spagna, e frustrante miseria alle popolazioni sudamericane. Definita la Katmandù delle Ande, Cuzco con i suoi dintorni costituisce uno dei più bei siti del Sud America. Gran parte del centro che si sviluppa intorno ad una fantastica plaza de Armas, si compone di belle case coloniali, con balconi in legno scolpito e porte dipinte in blu oltremare. Per non parlare di quello che le sta intorno. Possibilità di una visita guidata della città, a piedi la stupenda Plaza de Armas ed i dintorni del centro, la Cattedrale, edificio Inca con altare d’argento massiccio, Plaza San Francisco decorata con piante e fiori. Poi con bus privati è possibile raggiungere le altre attrazioni quali gli imponenti siti archeologici.
8 Cusco/ Ollantaytambo/Aguas Calientes, km 89
Tappa breve ma assai interessante. El Valle Sagrado è un’altra attrazione del paese, con i suoi piccoli centri e mercati, tra i quali spicca quello di Pisac, con uno dei mercati più caratteristici del paese. All’arrivo ad Ollantaytambo, una volta parcheggiate le moto, saliremo sul treno alla volta di Aguas Calientes dove sosteremo per la notte. Un espediente per avvantaggiarsi nei confronti delle masse che quotidianamente invadono, quello che probabilmente è il sito archeologico più visitato delle Americhe.
9 Aguas Calientes, escursione Machu Picchu, Ollantaytambo
Al mattino saremo fra i primi a percorrere in pullman di linea i 5 chilometri per arrivare al sito archeologico di Machu Picchu, posto 2.400m d’altitudine. L’avvicinamento è spettacolare, con passaggi in gole strette e fra montagne che sembrano disegnate; l’atmosfera soprannaturale che regna a Machu Picchu è una delle più belle al mondo, sicuramente la località più famosa e spettacolare del sud America. La città perduta degli Inca, che Pizarro cercò invano e che Hiram Bingham, archeologo americano, solo nel 1911 e del tutto accidentalmente riuscì scoprire, un vero caso fortuito. Ciò si spiega perché la città è arroccata in cima ad una montagna tagliata in modo da renderla perfettamente invisibile dalla valle. La Città Perduta, capolavoro degli Incas, con la Cittadella su un piccolo cocuzzolo dominante il Rio Urubamba. Al termine, trasferimento con i bus di linea alla stazione ferroviaria e ritorno in treno a Ollantaytambo.
10 Ollantaytambo- Abancay, km 267
A questo punto il senso di appagamento potrebbe assalirci!! La totalità dei viaggiatori, si spinge decisamente verso ovest, l’oceano, la Panamericana ed in particolare Nazca. Come dargli torto?? Un mega trasferimento potrebbe divorare in un sol boccone una parte del paese, potrebbe……dalla lunghezza della tappa avrete capito che qualcosa non torna. Premettiamo che Abancay non è il posto migliore per soggiornare, dovremo adattarci, ma è una scelta imposta dalle nostre decisioni in merito all’itinerario dei prossimi giorni. Scelte audaci, speriamo in bene!! Intanto la sorpresona di giornata, praticamente alle porte di Abancay, deviamo repentinamente a destra, in direzione nord, verso il piccolo, sconosciuto, appartato villaggio di Huanipaca e da qui ci dirigeremo verso ovest su questa strada pazzesca, letteralmente scavata nella roccia di una imponente montagna, che ci permetterà di guidare dominando il paesaggio come se stessimo volando e potessimo sfiorare il cielo, sospesi nel vuoto!! Viene definita, forse a ragione, la “carretera de la muerte” del Perù, in competizione con la omonima gemella boliviana. Non anticipiamo niente ma sarà bene prepararsi allo straordinario!!
11 Abancay- Ayacucho, km 388
Un’altra giornata su strade sconosciute e che strade, le solite strade!! In genere la maggior parte dei viaggi organizzati, come già anticipato, dopo l’estasi in alta quota di Machu Picchu, Cusco e del Valle Sagrado, punta decisamente verso l’oceano e le linee di Nazca………noi no, non ci accontentiamo, non possiamo!! Ce ne andiamo in tutt’altra direzione, verso nord, verso l’interno, per la Perù 3S, che è la migliore alternativa possibile. Una zona che è rimasta chiusa al circuito turistico per anni, la guerriglia intimoriva non poco chi si avventurava per queste montagne!! Ma l’itinerario ci introduce in un’altra area geografica del paese, sconosciuta ai più ma forse ancor più sorprendente poi che inaspettata. Arrivo di giornata sarà Ayacucho che merita una sosta, perché la cittadina e la sua popolazione sono stati protagonisti di eventi chiave nella storia non solo per il Perù, ma probabilmente per tutta L’America latina. La città andina più affascinante del paese dopo Cuzco. Sosta interessante non solo per chi è attratto dalla storia di questa regione veramente particolare, ma perché qui regna una atmosfera speciale ricca di fascino, forse difficile da descrivere, che condensa una miscela di fierezza, di timore ed estremismo culturale…….
12 Ayacucho - Huancayo, km 305
Questo è un paese immenso, ma ce ne siamo già accorti nei giorni precedenti. Grande quattro volte l’Italia e con una varietà topografica e paesaggistica spesso sorprendente, esercita un richiamo feroce, ipnotico su qualunque viaggiatore, e sicuramente rappresenta la garanzia di percorrere strade emozionanti, anche quando si esce dai sentieri che sono comunemente battuti da un turismo di massa. La giornata racchiude senza dubbio tutte queste caratteristiche. Approcciamola con calma e la solita curiosità, viaggeremo alle solite altezze siderali. Si continua nei limiti del possibile in direzione nord, considerando che l’orografia del territorio è spesso brutalmente incoerente, anche seguendo la strada principale. Il tracciato è, tanto per cambiare, tortuoso, stretto e ricco di sorprese paesaggistiche. La tracciatura potrebbe sembrare inutile, ma non distraiamoci più del dovuto. Per lunghi tratti, saremo ancora sulla solita Perù 3S.
13 Huancayo- Paracas, km 443
La giornata in cui ci avvicineremo di più alla capitale e che racchiude il motivo dello spingerci tanto a nord. Probabilmente la sorpresa del viaggio, quella che non ti aspetti, è celata nei primi chilometri della tappa odierna: il Canyon de Uchco!! Ho letto da qualche parte: “Se hai intenzione di viaggiare in Perù e ti piace visitare luoghi dove la natura sembra aver meticolosamente scolpito ogni dettaglio, questo luogo non può essere lasciato fuori dal tuo itinerario.” Il Canyon fa parte della Riserva Paesaggistica Nor Yauyos-Cocha, una bellissima regione ricca di laghi e circondata da montagne. Ad ogni chilometro percorso il paesaggio cambia e la strada costeggia pendii rocciosi, dove un fiume dalle acque verdastre dona dei riflessi smeraldo allo scenario montuoso. La strada diventa sempre più stretta, e in molti momenti è necessario fermare la moto per far transitare altri veicoli proveniente dalla direzione opposta. Percorrendo la Carretera Cañete Yauyos attraverso piccole città che sembrano essersi fermate nel tempo, ci ricongiungeremo alla Ruta Panamericana o Ruta 1S, direzione Paracas, nostro punto di arrivo di giornata, dove sosteremo un giorno e che sarà il punto di partenza delle escursioni di domani.
14 Paracas, giorno di sosta
La Penisola di Paracas e le sue bellissime insenature rappresentano uno dei gioielli del litorale meridionale peruviano. Giornata completamente a disposizione. L’area offre diverse possibilità di svago: visitare in moto la Reserva Nacional de Paracas la più importante riserva naturistica della costa peruviana, con dune di sabbia e piste sterrate; compiere l’escursione di 4 ore circa, alle splendide isole Ballestas, non prima di aver ammirato il gigantesco candelabro, tracciato sulla riva dai Paracas e visibile soltanto dal mare, degno preludio a quello che ci attenderà il giorno seguente a Nazca; surfare sulle dune di sabbia od affittare dei quad per scalarle, godersi la giornata di riposo in piscina.
15 Paracas- Nazca, km 260
La città di Nazca è situata ai piedi delle Ande, dove nel deserto nelle sue vicinanze, sono state disegnate le linee di un gigantesco calendario astrologico, esteso su una superficie di varie centinaia di chilometri quadrati. Chi non conosce Nazca e le sue Linee? Le sue incredibili figure disegnate nel deserto, sono visibili solo dall’alto, a parte un mirador, situato a 30 chilometri circa dal villaggio, lungo la Panamericana, ci transiteremo alla fine della tappa odierna, e da cui è possibile ammirare 3 disegni: una mano, una lucertola ed un albero. Comunque, l’escursione aerea è caldamente consigliata, anche a chi soffre il volo su questi piccoli piper.
16 Nazca- Canyon de Colca- Yanque, km 681
La tappa più lunga dell’intero viaggio scorrerà via fluida in un contesto naturistico che definire sorprendente apparirà già dai primi chilometri oltremodo riduttivo. Si torna verso l’interno e le sue imponenti montagne. Ma prima ci attende un bellissimo tratto di Panamericana, stupendo, solitario, dove incontrare altri veicoli diventa un evento, un percorso tortuoso dominato da un mare verde, tagliando dune giganti che piombano vertiginosamente nell’oceano. Tanti chilometri, una specie di trasferimento panoramico in uno dei tratto più desolati del paese!! Anche la garua, la nebbia estiva che spesso copre una parte del paesaggio non riuscirà a limitare particolarmente la spettacolarità del luogo. Ma le sorprese non sono finite. La più spettacolare escursione della zona è senza dubbio quella per giungere al Canyon de Colca. Ci arriveremo seguendo un percorso inedito. L’obiettivo di giornata, senza ombra di dubbio, che con i suoi 3.182 mt è fra le gole più profonde del mondo. La strada tortuosa è affiancata da tre Vulcani di imponente altezza che fanno da sfondo e supportano un panorama già di per sé straordinario!! Famosa la “Croce del Condor”, che troveremo lungo il tragitto e dove si possono ammirare decine di questi rapaci che, sfruttando le correnti termiche del luogo, si tuffano dai dirupi su uno splendido paesaggio di terrazze e coltivazioni. Termineremo le nostre fatiche a Yanque, all’interno della Reserva Nacional Salinas y Aguada Blanca, con un’altitudine media, tanto per cambiare di 3850m!!
17 Yanque- Puno, km 321
Quella di oggi può essere definita una tappa interlocutoria, come lo può essere una normale giornata tra le montagne peruviane!! Un breve tratto sterrato, per attraversare il parco nazionale Salinas y Aguada Blanca, stabilendo un altro piccolo record di questo viaggio: la strada sale addirittura a 4980m d’altitudine, per poi inforcare la strada nazionale PE34a. Ma saremo per gran parte della giornata ad una altezza media di 4.000 m. La meta finale è Puno, altro centro caratteristico del Perù, sulle sponde del lago Titicaca una meta imprescindibile, attraversando pittoreschi villaggi che punteggiano le Ande e valicando passi stratosferici. Puno non è sicuramente una città appassionante, anche se con una certa atmosfera, ma il fascino che emana il lago è addirittura straordinario: 3810m, 8000chilometri quadrati, un gigante turchese, un occhio spalancato su di un cielo limpido solcato da basse nuvole, abbagliante, con luci incredibili ed orizzonti sterminati.
18 Puno, sosta, escursione in barca sul lago Titicaca
La mattina, assai interessante l’escursione sul Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo, da sempre luogo sacro degli Incas, alle isole galleggianti degli uros. Popolazione ormai estinta, riportano alcune guide, pare che l’ultimo sia ormai morto da anni, minato dalla miseria e dall’alcool!! Quelli che si vedono ora sono indios aymara, che una volta resisi conto delle potenzialità turistiche, si sono stabiliti sull’isola e si fanno passare per discendenti degli uros. Poco importa, siano essi uros originali o aymara falsi, la visita alle isole galleggianti in totora, questa canna che si raccoglie nelle acque basse del lago, rappresenta sicuramente la principale attrattiva turistica della zona. Nel pomeriggio possibilità di esplorare le rive del lago, spingendosi fino al santuario di Copacabana, in Bolivia.
19 Puno- Arica, 430 km
Ultima tappa, ma le sorprese non sono finite!! Eravamo indecisi se apportare una variazione al tracciato seguendo la sponda sud del lago quasi fino al confine boliviano ma abbiamo optato per la scelta iniziale, tentata con successo nell’ultima edizione. Percorso parzialmente sterrato, direzione Moquegua. Pista straordinaria, si arriva, tanto per cambiare, ad oltre 4000m fra dune giganti di sabbia, imbiancate dalla neve, un vero e proprio controsenso in termini ed uno spettacolo per la vista. Che viaggio!! L’arrivo a Tacna avviene su asfalto su una strada spettacolare, con buon asfalto e curve sopraelevate, il Perù, questa terra straordinaria ci saluta alla sua maniera, mai banale. Passaggio di frontiera ed arrivo ad Arica, è quasi finita!!
20 Arica, riconsegna dei mezzi, volo per Santiago
In mattinata, riconsegna dei mezzi e coincidenza aerea per la capitale Santiago.
21 Santiago- Italia
Volo di rientro in Italia