29 novembre 2024

Shqipër, il Paese delle Aquile



Sebbene l’Albania sia conosciuta da tutti come il Paese delle Aquile, sono veramente pochi gli stranieri a conoscenza del reale motivo che ha portato alla diffusione di questa denominazione. Un’introduzione decisamente diversa, lunga e fuori da quello che potrebbe essere una normale presentazione ad un viaggio, ma che può rendere bene l’idea di quanta considerazione meriti questo splendido paese e di quanto possiamo essere rimasti impressionati dalla ricognizione preliminare!! Una specie di espiazione per non averla proposta prima.

L'Albania è un territorio di spiazzanti contrasti e sorprendenti armonie, con un popolo aperto e gioviale e tanti, forse troppi paesaggi idilliaci e primordiali, velati di leggende che si tramandano da secoli……. Non basta, infatti, sapere che la bandiera ufficiale del Paese raffigura proprio un’aquila a due teste nera su sfondo rosso. Narra una delle numerose leggende che si tramandano in Albania, che mentre un giovane stava cacciando per le montagne con arco e frecce, un'aquila volteggiando sopra di lui si posò in cima ad una rupe. L'aquila era straordinaria, un esemplare veramente bellissimo, maestoso, e serrava nel becco un serpente. Dopo un po’ l'aquila volò via. Il ragazzo incuriosito si arrampicò in cima alla rupe e vide il nido dell'aquila, al cui interno c'era un piccolo aquilotto che giocava con il serpente morto. Ma il serpente non era morto!!

Infatti, all'improvviso si mosse ed era pronto con i suoi denti aguzzi a colpire il piccolo rapace con il suo veleno mortale. Il giovane non ci pensò due volte, scoccò prontamente una delle sue frecce ed uccise il serpente, poi prese l'aquilotto e se ne andò verso casa. All'improvviso il giovane cacciatore sentì sopra di lui un fragoroso suono: era il frullare delle ali di mamma aquila.

"Perché rapisci mio figlio?" gridò. 

"Il piccolo è mio, perché l'ho salvato dal serpente che tu non avevi ucciso" 

rispose il ragazzo.

"Restituiscimi mio figlio" disse il rapace" e io ti darò come ricompensa l'acutezza dei miei occhi e la potente forza delle mie ali. Tu diventerai invincibile e nel mio nome sarai osannato"

Così il giovane consegnò l'aquilotto. Quest'ultimo crebbe e volava sempre sopra la testa del ragazzo che, ormai uomo, con il suo arco e le sue frecce uccideva molte bestie selvatiche e con la spada ammazzava molti nemici di quelle lande. Durante tutte queste imprese, l'aquila dall'alto lo guardava e lo guidava fedelmente. Sbalorditi dalle gesta del valoroso cacciatore, le genti di quella terra lo incoronarono re e lo chiamarono "Shqipetar", figlio dell'aquila ed il suo regno divenne conosciuto come Shqiperi, Terra delle Aquile. 

Tuttavia, sarebbe sbagliato affermare che l’aquila bicipite della bandiera albanese è stata scelta come simbolo dello Stato solo e unicamente a causa della leggenda popolare del giovane Shqipëri. L’aquila a due teste, infatti, è da sempre uno dei simboli caratteristici dell’araldica dell’Impero Bizantino. Pare che Gjergj Kastrioti Skënderbeu se ne sia impossessato per simboleggiare il fatto che la sua famiglia da generazioni governava due castelli, dunque era necessario un animale a due teste per controllare entrambi i possedimenti contemporaneamente. 

Skënderbeu fu uno dei capi che guidò il popolo albanese contro l’Impero Ottomano e che permise all’Albania di ottenere una breve ma importante indipendenza, dal 1443 al 1478. Per questo motivo, gli albanesi restarono sempre molto legati al condottiero, eroe nazionale, ed alla sua bandiera, tanto da sceglierla, secoli dopo, per il nuovo Stato.


Un Paese incredibile, interessantissimo crocevia culturale con un passato straordinario, questa la nostra proposta e la nostra meta di questo giugno 2025: un luogo divertente e vivace dove scoprire molti tesori, tra cui affascinanti cittadine, siti storici, spiagge da sogno, montagne spettacolari e bellezze naturali mozzafiato, con una popolazione cordiale che mantiene vivo il contatto con la sua cultura secolare e le sue tradizioni uniche.

Giugno, il paese delle aquile ci attende!!

 

Tappe:


1 venerdì, 30 maggio, Ancona/Bari- Durazzo

2 sabato, 31 maggio, Durazzo- Fishtè km 287

3 domenica, I° giugno, Fishtè- Koman km 267

4 lunedì, 2 giugno, Fierzë- Peshkopi km 261

5 martedì, 3 giugno, Peshkopi- Korce km 235

6 mercoledì, 4 giugno, Korce- Ksamil km 275

7 giovedì, 5 giugno, Ksamil- Berat km 290

8 venerdì, 6 giugno, Berat- Durazzo- traghetto km 345

9 sabato, 7 giugno, Bari, rientro in sede



Shqipër, il Paese delle Aquile

Dal 30 maggio al 7 giugno 2025, 

9 giorni, 8 notti, km 1966

 

Programma:


1 venerdì, 30 maggio, Ancona/Bari- Durazzo

Appuntamento a Bari o ad Ancona, per l’imbarco verso la meta del nostro viaggio, dall’altra parte dell’Adriatico, destinazione Durazzo.

 

2 sabato, 31 maggio, Durazzo- Fishtè km 287

Il Nord Albania e le sue Alpi in particolare sono una meta ideale per i mototuristi. L’arrivo ci vedrà fare un giro rapido per le vie di Durazzo per acquistare l’immancabile sim telefonica e prendere un caffè in uno dei numerosi bar affollati della città che ci vede iniziare questa esperienza in terra albanese. Inizialmente la giornata doveva essere interlocutoria, prima di raggiungere le grandi montagne del nord, per dare la precedenza ad un punto eletto di imperio a fine della nostra prima tappa in terra albanese, testato anche durante la ricognizione. Già, la ricognizione……e sono proprio questi 10 giorni spesi l’anno scorso a caccia di strade a dare la prima frustata apparentemente illogica al percorso!! Dobbiamo andare a nord?? Bene, si va a sud per un breve tratto che per giunta ripercorreremo anche al termine della nostra settimana di strade straordinarie. Una delle solite follie di chi programma queste cose. Ma dopo poco più di un’ora, quando percorreremo una spettacolare strada in cresta, su asfalto perfetto, per giunta in assenza di traffico, le cose acquisteranno un senso più chiaro. Dopo l’immancabile monastero in una baia nascosta, la giornata proseguirà per fare sosta in un agriturismo dal nome impronunciabile o per lo meno difficile da archiviare nella memoria, ma che certamente rimarrà impresso per la qualità dei piatti serviti a tavola. Forse il miglior ristorante del paese, e non siamo i soli a riconoscere la cosa, per giunta unico presidio slow food dei Balcani!! Gastronomicamente, si inizia decisamente alla grande.

 

3 domenica, I° giugno, Fishtè- Koman km 267

Strade mozzafiato, natura, traffico inesistente e tante, tantissime curve, quello che ci attende oggi riassunto sinteticamente. Unica contro indicazione il fondo stradale non sempre perfetto, in alcuni tratti molto rovinato e qualche breve tratto di sterrato da percorrere. Allontanarsi dalle solite strade battute dai turisti per addentrarsi tra le Alpi Albanesi, chiamate le montagne maledette, è come iniziare un viaggio in moto ma concluderlo andando indietro nel tempo. Saliremo inerpicandoci sulla H21 fino a Teth, un affascinante villaggio di montagna, per una strada che la guida definisce una sessione di guida impegnativa, nonostante la recente asfaltatura. Possibilità di evitare di ripercorrere la stessa strada per scendere verso Scutari, con uno spettacolare tratto in fuoristrada facoltativo, a tratti non semplice. In entrambi i casi percorso spettacolare, paesaggi mozzafiato, con montagne che superano i 2000 metri caratterizzato da uno scenario meraviglioso, formato da splendide vette, cascate sensazionali e incontaminate sorgenti. La seconda attrattiva di giornata sarà il lago di Koman. Ci sono due possibilità per congiungere Koman con Fierze, due piccoli villaggi un tempo collegati da una valle strettissima che si insinuava tra le montagne ma che poi, a seguito della costruzione di una diga, sono improvvisamente stati divisi da un lago che ha inondato la valle, gli antichi sentieri ed anche alcune case rimaste sommerse. Oggi per passare da un villaggio all’altro o si affronta un viaggio lunghissimo attraverso le montagne o ci si affida ad un indimenticabile attraversamento in traghetto. Noi faremo entrambe le cose!! Cominciamo dalla via fluviale, quella più contemplativa, arrivando a Koman per trascorrere la notte e navigare l’indomani mattina.

 

4 lunedì, 2 giugno, Fierzë- Peshkopi km 261

Il Nord dell’Albania è natura alla stato puro, viaggiare in questi luoghi è come fuggire dal mondo tecnologico e dal presente per tornare in un passato in cui la vita era semplice.  La traversata in traghetto da Koman a Fierze è un viaggio nel tempo che ci offre la grande opportunità di riassaporare i ritmi di una vita che non ci appartiene più. Cercheremo di prendere il primo traghetto, quello delle nove, per arrivare dall’altro lato del canale dopo due ore e mezza di navigazione. Ed allo sbarco, vi ricordate Teth?? A 5 chilometri di distanza c’è la splendida valle di Valbone, raggiungibile in 6 ore di cammino o percorrendo una strada spettacolare che si imbocca a poca distanza dal punto dove sbarcheremo, ed indovinate un po'?? Sì, si sale, ancora, proprio come delle aquile. A questo punto, una volta arrivati in cima, non si potrà che tornare indietro!! Sarà il momento di dirigerci verso sud decisamente, ma la SH 23 e poi la 31, ci faranno capire che la fretta, i tempi da rispettare in questi luoghi, con queste popò di strade non possono essere assolutamente considerati con i ritmi a cui siamo abituati. Lo straordinario è lì ad attenderci dietro ogni curva.

 

5 martedì, 3 giugno, Peshkopi- Korce km 235

Continua la discesa verso sud, avvicinandoci, addirittura oltrepassando il confine macedone. La costante che non cambia rispetto alle giornate precedenti è l’estrema tortuosità delle strade, anche percorrendo vie di comunicazione diciamo più importanti, anzi. Il lago di Ohrid è uno dei laghi più grandi e profondi d’Europa, dove si incontrano Albania e Macedonia del Nord. Lo costeggeremo in tutta la sua lunghezza dal lato macedone con una breve spettacolare invasione territoriale e per non farci mancare niente visiteremo anche il limitrofo lago di Prespa, percorrendo la solita strada pazzesca, vertiginosa. L’arrivo previsto è nella pittoresca cittadina di Korce conosciuta come la città delle serenate. Il centro cittadino ha subito un importante rinnovamento urbano ed è ora un luogo affascinante in cui passeggiare e in cui ammirare le attrattive locali, in particolare l’antico quartiere turco con i suoi caffè tradizionali e ristoranti eleganti. Grazie alle risorse di acqua incontaminata del monte Morava è sede dello stabilimento della prima e unica birra albanese al 100%.

 

6 mercoledì, 4 giugno, Korce- Ksamil km 275

Oggi toccheremo il punto meridionale del nostro viaggio e, tanto per cambiare, le sorprese non mancheranno. Decisamente un paese dalla storia intricata, ospitalità senza limiti e soprattutto sorprese infinite. Incastonato tra le montagne del sud dell’Albania, Gjirokastra è uno splendido borgo storico, meravigliosamente conservato in ogni suo edificio, conosciuto anche con il nome greco di Argirocastro o “Fortezza Argentata”, probabilmente per via del caratteristico color argento dei muri del castello che sorge nella cittadina. Proseguiamo per raggiungere un’altra attrattiva che si aggiunge ai luoghi indimenticabili di questo viaggio, quelli da cerchiare in rosso sulla cartina geografica. L’Occhio Blu, anche conosciuto come Occhio Azzurro, Blue Eye o, in albanese, Syri i Kaltër, una sorgente che da origine ad un piccolo lago circolare nell’estremo sud del paese. Si tratta di un monumento naturale caratterizzato da una temperatura dell’acqua che si aggira attorno ai 10 gradi costanti e circondato da una vegetazione rigogliosa. Termineremo la giornata a Ksamil, la piccola gemma della riviera albanese e che fa parte dell’area del Parco Nazionale di Butrinto. Una piccola cittadina nota per avere alcune delle poche spiagge sabbiose della zona così come anche piccole isole raggiungibili a nuoto in uno scenario mozzafiato di indiscutibile bellezza. Cosa che non guasta, l’abbondanza di pesce fresco. 

 

7 giovedì, 5 giugno, Ksamil- Berat km 290

Si risale decisamente verso nord, seguendo la Riviera albanese, che farà vacillare nuovamente a questo punto, le nostre sempre più deboli certezze. Una, la più evidente, che questo tratto di Ionio sia blu. Appare alla vista azzurro, verde, persino bianco. L’orografia di questa regione è stupefacente, tutto sembra posizionato nella maniera più sorprendente possibile per stupire il visitatore!! Certo emergono in alcune zone anche problemi di cementificazione che lasciano pensare che in alta stagione ci sono dei tratti da evitare, ma al netto delle sue contraddizioni, la Riviera albanese rimane una delle più alte manifestazioni che il Mediterraneo possa offrire. L’Isola di Zvërnec è, indubbiamente, una tappa obbligatoria ed uno dei posti più affascinanti del Sud dell’Albania. Situata all’interno della Laguna di Narta, a pochi chilometri da Valona è raggiungibile anche a piedi attraverso un ponte che collega la penisola all’isola. Di recente costruzione, l’ampio ponte sembra quasi appoggiato sull’acqua, tanto da dare l’idea di passeggiare sull’acqua. Ma il protagonista indiscusso di questo incantevole posto è il magico Monastero di Zvërnec, di origine bizantina, risalente al XIII secolo e collocato al centro dell’isola, circondato da una ricchissima vegetazione. Dopo questa indigestione di meraviglie ci ributtiamo all’interno per perderci nelle solite stradine che sembrano portare in nessun luogo, ma ci aspetta un altro gioiello di questa magnifica terra in cui sosteremo questa notte. Berat si trova sulle rive del fiume Osum ed è costruita in pietra bianca e attraversati da strettissimi viottoli lastricati. “La città dalle finestre sovrapposte”, in albanese “Qyteti i një mbi një dritareve”, definita dall’UNESCO città patrimonio dell’umanità, eletto nel 2017 come uno dei luoghi più belli d’Europa e probabilmente sarete d’accordo anche voi su questo riconoscimento!! Comprende attualmente, oltre alla periferia moderna e disordinata, tre nuclei storici: Kalà, Mangalem e Gorice. 

 

8 venerdì, 6 giugno, Berat- Durazzo- traghetto km 345

Anche i viaggi più straordinari devono terminare prima o poi, ed anche questo oggi si dirige verso il suo epilogo, ma in maniera per niente scontata. L’obiettivo è colmare la lacuna del lago di Ohrid, percorso dal lato macedone. Oggi diamo soddisfazione alla sponda ovest. Questa decisione comporterà oltre a sancire la tappa odierna come la più lunga del viaggio, ad includere una delle strade di montagna più incredibili dell’intero percorso. Va detto che questa parte dell’Albania, cui oggi dedicheremo gran parte delle nostre attenzioni, in teoria permette di farsi un’idea abbastanza precisa del paese, anche se non comprende le sue maggiori attrattive. Ma noi in questa settimana trascorsa nel paese delle aquile, obiettivamente ci siamo fatti scappare poco o niente. Lambiremo il monte Tomorr, che con i suoi 2416m, rappresenta la vetta più alta d’Albania, e ospita il parco omonimo, un angolo di natura selvaggia. Secondo la gente del posto, il Monte è la casa degli dèi ed è estremamente comune nella regione sentire qualcuno giurare “per Baba Tomor”, che rappresenta un impegno più forte di quello fatto sulla Bibbia o sul Corano.  Poi toccherà ad un’altra regione montuosa, quella centrale del paese, di modesta altitudine, ma che offre a chi decide di attraversarla una natura rigogliosa, dal momento che i rilievi sono coperti di foreste fino alle vette. Terra ricca di acque e panorami e che di fatto segna il passaggio dal sud al nord. Siamo in dirittura di arrivo, un tratto già noto, la direzione è segnata, la destinazione è ormai l’imbarco per il rientro in Italia.

 

9 sabato, 7 giugno, Ancona/ Bari, rientro in sede

In mattinata, sbarco e rientro in sede.

 



















 

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