02 febbraio 2025

Friuli, perduti tra vigne e confini

 Fine settimana enogastronomici, caratterizzati da una connotazione regionale.
Dal 18 al 21 settembre 2025


Uno scrigno di tesori incastonato tra mare e monti.

Una delle regioni più misteriose d'Italia, tutta da scoprire, forse da riscoprire.

Terra di confine stretta tra le Dolomiti friulane e l’Alto Adriatico, benedetta da un immenso patrimonio culturale frutto di contaminazione tra diverse culture e popolazioni, il Friuli-Venezia Giulia, seduce il viaggiatore che ha la possibilità di guardarsi intorno con interesse, curiosità e soprattutto calma.

Una storia perennemente condizionata dalla sua posizione privilegiata, all’intersezione tra il punto più settentrionale del Mar Mediterraneo e la porta d’ingresso da Oriente alla penisola italiana. Sull’asse est-ovest poi, i suoi confini possono essere considerati più di natura storica che geografica. 

Ad Occidente il limite frontaliero lungo la valle del Piave e il corso del Livenza si è stabilizzato da secoli, mentre ad Oriente vi sono sempre state molte incertezze, a causa della non coincidenza tra confini geografici, etnici, socioeconomici e politico-militari. Decisamente un vero rebus amministrativo-geografico, un impegno arduo quello di poter condensare tutti questi temi in un solo fine settimana, ci proviamo insieme??


Tappe:

 

1.     18 settembre, giovedì, Cormons, arrivo

2.     19 settembre, venerdì, Cormons- Sutrio km 273

3.     20 settembre, sabato, Sutrio- Grado km 304

4.     21 settembre, domenica, Grado rientro in sede




                                                           Friuli, perduti tra vigne e confini

Dal 18 al 21 settembre 2025

4 giorni, 3 notti, km 577


Programma:


1.     18 settembre, giovedì, Cormons, arrivo

Appuntamento il giovedì pomeriggio, come ormai abitudine per questo genere di eventi. Piccola degustazione di benvenuto in attesa della cena che avverrà in struttura.

 

2.     19 settembre, venerdì, Cormons- Sutrio km 273

Zona di conflitti questa. Si inizia letteralmente calpestando ripetutamente il confine sloveno, fortunatamente non tra trincee, ma tra stradine e piccoli villaggi che sembrano essere lì a baluardo di intromissioni non desiderate, come se la loro esistenza avesse un unico scopo: quello di stabilire limiti territoriali!! Spingendoci verso nord ci allontaneremo dalla Slovenia per aggredire le Prealpi Giulie e le Alpi Carniche. Situato sull’antica via “Iulia Augusta”, alle pendici dello Zoncolan, Sutrio, punto di arrivo di giornata, si presenta con un centro storico ben restaurato con le tipiche case in pietra e con le viuzze strette e lastricate. Ogni angolo o crocevia del paese, dove scorci e architetture, usi e tradizioni, sapori e saperi si sono mantenuti intatti. Qui dicono si ritrovi l’ospitalità genuina della montagna, con il tempo che segue il lento ritmo delle stagioni, modi garbati e sensazioni sincere. E ce ne accorgeremo la sera a tavola!!


3.     20 settembre, sabato, Sutrio- Grado km 304

L’essere ai piedi del passo Zoncolan non è un caso, e quale miglior modo di intraprendere la giornata con una corroborante scalata a quello che rappresenta uno dei valichi simbolo, che molti considerano una delle salite più impegnative del ciclismo moderno?? Definito dagli appassionati un mostro sublime “con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale”. Che fortuna poter godere del panorama senza abbinarlo alle fatiche “muscolari” di chi pedala!! Ma il percorso offre ancora diversi spunti paesaggistici- viari, e che spunti. Giunti alla sella di Razzo, si piega verso Sauris, un altro gioiello delle alpi Carniche. Il suo nome è legato a quello del suo prosciutto crudo leggermente affumicato, assolutamente da provare e che nel corso della giornata potremo mettere a confronto con quello di San Daniele che raggiungeremo a breve. Ma prima ci attendono il Passo di Rest e la Sella di Chianzutàn. Dicono che la sola Palmanova giustifichi il viaggio in queste zone……una città rinascimentale a forma di stella a nove punte circondata da un fossato, in poche parole uno spettacolo architettonico. Ormai siamo alla fine del viaggio, manca all’appello solo Aquileia con la sua spettacolare basilica romanica, la troviamo che occhieggia sulla strada che porta a Grado, nostra meta di giornata, prima che l’ultimo lembo di terra muoia nella laguna.


4.     21 settembre, domenica, Grado, rientro in sede
















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