Dal 13 al 23 settembre 2024
11 giorni, 10 notti, km 2375
Portogallo, un clima ideale, 3000 ore di sole l’anno, 850 km di splendide spiagge lambite dall’oceano Atlantico, un sistema viario di livello europeo, ammodernato ed in ottimo stato, con paesaggi spesso mozzafiato. Tutto ciò, non può che fare di questo paese, agli estremi occidentali del nostro continente, la destinazione motociclistica perfetta per tutte le stagioni. Inoltre vanta le frontiere più antiche d’Europa ed un patrimonio culturale unico, dove modernità e tradizione convivono in perfetta armonia. Gastronomia, ottimi vini e un popolo tra i più ospitali completano quella che sembra, anche agli occhi dei più distratti, e speriamo di non esserlo stati, un’offerta turistica di alta qualità, rendendo la sua visita una scelta quasi obbligata.
Tappe:
- Siviglia- Vila Real de Santo Antonio km 214
- Vila Real de Santo Antonio - Monchique, km 265
- Monchique- Vila Nova De Milfontes, km 196
- Vila Nova De Milfontes- Alvito- Évora, km 316
- Évora- Tomar, km 284
- Tomar- Peniche, km 312
- Peniche- Piodão, km 333
- Piodão- Pinhão, km 278
- Pinhão- Porto km 178
A ritmo di Fado
Dal 13 al 23 settembre 2024
11 giorni, 10 notti, km 2375
Programma di viaggio:
1. Venerdì 13 settembre, partenza dall’Italia per Siviglia, ritiro dei mezzi
Si arriva in mattinata con un volo diretto dall’Italia, giornata a disposizione per un rapido ritiro dei mezzi e concedersi una visita della città. L’atmosfera è coinvolgente: ritmi frenetici per una realtà come quella spagnola, siamo pur sempre di fronte ad una metropoli di circa un milione di abitanti ma decisamente un altro pianeta rispetto ai nostri. Città universitaria, ragazze carine, molte ragazze ed un afflusso turistico assai intenso in qualsiasi periodo dell’anno. Anche qui la cattedrale, la più grande chiesa gotica del mondo, con la sua Giralda, tanto per cambiare opera di origine moresca presa in “prestito” per scopi religiosi, praticamente l’unica testimonianza dell’antica moschea, che fu completamente abbattuta, e soprattutto l’Alcazar, il più antico palazzo reale tuttora in funzione, attuale residenza Sivigliana dei sovrani spagnoli.
2. Sabato 14 settembre,Vila Real de Santo Antonio, km 214, arrivo in Portogallo
Il sabato ufficialmente sancirà l’inizio del tour. Appuntamento in serata a Vila Real de Santo Antonio. L’arrivo avverrà alla nostra solita maniera: smarrendoci nel Parque Nacional de Donána e traghettando il fiume Guadiana. Si comincia a respirare la storia secolare di queste terre!! Siamo probabilmente in una delle cittadine più ricche di fascino di tutto l’Algarve.
Sorta per controllare l'ingresso delle merci dal fiume Guadiana, mettere sotto il controllo regio i proventi della pesca di Monte Gordo e fronteggiare la Spagna, con la quale il Portogallo fu in guerra dal 1762 al 1763. Per apprezzare il piano urbanistico di questo piccolo gioiello è necessario passeggiare per le sue strade ciottolate. Da Praça Marquês de Pombal, cuore della città, la cui pavimentazione si irradia dall'obelisco eretto nel 1776, abitualmente si inizia la scoperta del suo centro storico. Contiene tre dei principali elementi urbani del XVIII secolo: la chiesa, la Câmara Municipal e l'antica Casa da Guarda. Quindi toccherà ai quartieri tradizionali, costruiti su iniziativa di privati in cui è tuttavia evidente uno specifico schema architettonico.
3. Domenica 15 settembre, Vila Real de Santo Antonio - Monchique, km 265
Si inizia e, i modi, i tempi, il vagabondare acrobatico sfruttando il sistema viario locale, a prescindere dalla destinazione scelta, sono sempre gli stessi. Infatti, per spingerci verso ovest, la punta estrema dell’Algarve, ci dirigiamo decisamente verso nord!! Il fatto è che studiando la zona, ci siamo imbattuti nello sperduto abitato di Mèrtola….....e con ciò direte voi?? Aspettate, questa è una delle note lette che ci hanno incuriosito: “Dove nidificano le cicogne e le case bianche si sporgono sul fiume Guadiana, esiste ancora l'incanto di un museo vivente, in vostra attesa. Essere stata città romana, capitale di un regno arabo e prima sede dell'Ordem de Santiago sono credenziali storiche importanti. Ed essendo il porto più settentrionale del Rio Guadiana, la grande strada fluviale per il sud, portò fino al mare i pesanti minerali della sua regione. Per questo, Mértola conserva nei suoi musei grandi tesori archeologici romani, svevi, arabi e, infine, dal 1268, portoghesi”. Naturalmente seguiremo per un tratto la valle del Guadiana, passando da Alcoutim altro gioiello nascosto al confine con l’ex regno di Castilla!! Proseguendo, arriveremo in vista del mare, ma continueremo a tenerlo a distanza, guidando su strade panoramiche, attraversando pittoreschi paesi dominati da castelli: Alte, Salir, Silves, con i suoi tetti arancione, per terminare la giornata a Monchique. La sosta qui è la scusa giusta per concedersi una passeggiata alla scoperta di un diverso volto dell'Algarve.
4. Lunedì 16 settembre, Monchique- Vila Nova De Milfontes, km 196
Oggi ci spingeremo dove l’oceano domina incontrastato l’orizzonte. Sebbene di origine anteriore alla conquista romana, fu nel XV secolo che Sagres acquisì grande importanza. L'inizio della navigazione atlantica e la scoperta della costa africana fino al Golfo di Guinea, associò per sempre questo semplice porto di pesca all'epopea delle Scoperte coloniali del paese. Sulla “Ponta de Sagres”, gigantesco dito di pietra puntato verso l'Oceano, alcune costruzioni evocano tuttora il passato di questo luogo che fa parte della storia dell'umanità. Nelle vicinanze, all'estremità sud-occidentale del continente europeo, a Cabo S. Vicente (Promontorium Sacrum dos Romanos) si apre un vasto orizzonte, schiacciato tra cielo e mare. Se ieri ci siamo tenuti lontani dalla costa, oggi la seguiremo dirigendoci verso nord, fino a Vila Nova de Milfontes, punto di arrivo odierno, ubicato alla foce del fiume Mira. Questo ridente paesino deve molto del suo odierno sviluppo al turismo, in deciso aumento negli ultimi anni. Le belle spiagge tranquille della Costa Vicentina sono frequentate soprattutto perchè mantengono le proprie caratteristiche naturali. Tra il patrimonio architettonico del centro storico, si distinguono la Fortezza, costruita tra il 1599 e il 1602 per difendere la città dagli attacchi dei pirati, l'Ingreja Matriz e il Faro di Cabo Sardão, edificato all'inizio del XX secolo.
5. Martedì 17 settembre, Vila Nova De Milfontes- Alvito- Évora, km 316
Quando la logica suggerirebbe di proseguire lungo la costa, ecco, improvvisa la deviazione, per entrare nel basso Alentejo, intriso di storia, testimoniata dalla stupenda Alvito, antica residenza dei baroni portoghesi. Ma le sorprese non sono terminate, un altro luogo sorprendente ci attende, Monsaraz. Il solo picco roccioso di tutta la regione sorge proprio al confine tra Portogallo e Spagna. L’antica cittadella, domina completamente fortificata e perfettamente conservata si erge suggestiva a picco sull’enorme bacino artificiale di Alqueiva, punteggiato da isolotti, panorama da togliere il respiro. Abbiamo a lungo riflettuto se condergli gli onori di fine tappa, ma l’arrivo di giornata sarà un’altra perla, la più preziosa, di questa regione: sovrastata dalla sua imponente cattedrale, Évora è adagiata su una dolce collina nel vasto orizzonte della pianura azulejos, conservando nel suo centro storico, protetto da un'ampia cinta muraria, un patrimonio culturale di grande valore che l'UNESCO ha riconosciuto giustamente Patrimonio dell'Umanità. La città, le cui strette stradine di ispirazione moresca contrastano con le piazze inondate di luce, è protagonista di duemila anni di storia. Conquistata nel 59 a.C. dai romani, che le diedero il nome di "Liberalitas Julia", Évora andò acquisendo sempre più importanza, come attestano le vestigia ancora oggi visibili.
6. Mercoledì 18 settembre, Évora- Tomar, km 284
Ancora verso i confini, tra strade anguste, solitarie, suggestive e quando inizieremo a pensare di esserci persi, nel punto più alto della Serra de São Mamede, apparirà la tranquilla cittadina di Marvão. All'interno delle mura, fa mostra di sé un bel complesso di architettura popolare alentejana. Nelle sue strette stradine, si scorgono con facilità archi gotici, finestre manueline, balconi in ferro forgiato ad abbellire le case e altri dettagli evidenziati dal granito locale. Del patrimonio edificato, oltre al castello e alle mura che non è facile dimenticare, meritano una visita l'Igreja de Santa Maria, trasformata in Museo municipale, l'Igreja de Santiago, la cappella rinascimentale dell' Espírito Santo e il Convento de Nossa Senhora da Estrela, fuori dalle mura della città. Ma uno dei principali motivi per visitare Marvão è senza dubbio, la spettacolare vista che domina sulla regione circostante. Prima di puntare decisamente verso la meta di giornata, ci concederemo un’ultima sosta per una breve passeggiata per le stradine scoscese di Castello De Vide, lasciandoci catturare dal fascino della sua memoria medievale. Anche qui lo spettacolare panorama rappresenta un valore aggiunto: dall'alto, la pianura sottostante rivela tutto il suo splendore. Piccoli villaggi punteggiano campi che si estendono a perdita d'occhio, con Marvão ancora ben visibile e poco lontano le terre di Spagna, uno spettacolo!! Per strade secondarie arriveremo a Tomar, dove pernotteremo. Il suo sviluppo è intimamente legato all'Ordine dei Templari, che nel 1159 ricevettero queste terre come ricompensa per l'aiuto prestato a D. Afonso Henriques, primo re del Portogallo, nella riconquista cristiana del territorio. Fu D. Gualdim Pais, primo Maestro dell'Ordine in Portogallo, a fondare il castello e, al suo interno, il notevole Convento de Cristo. Ampliato e alterato nel corso dei secoli, l'edificio è stato influenzato da diversi stili architettonici ed è il simbolo della città, patrimonio mondiale dell'UNESCO. Non a caso è nota come la città dei Templari.
7. Giovedì 19 settembre, Tomar- Peniche, km 312
La prima parte della giornata ci vedrà cercare di aggirare il traffico della capitale, ed una volta realizzato l’intento, obbligatoria la sosta a Cabo da Roca. Situato a 38o 47 di latitudine nord e 9o 30 di longitudine ovest, il promontorio è un punto di riferimento fondamentale per chi naviga lungo la costa, oltre che rappresentare il punto più occidentale del continente europeo ed un piccolo record per noi che quì siamo arrivati!! A circa 150 metri di altitudine sul mare, offre un’ampia veduta sulla Serra e sulla costa, un panorama a dir poco straordinario. La prossima destinazione sarà Sintra, splendida città ai piedi della Serra che porta il suo stesso nome. Le sue caratteristiche uniche hanno fatto sì che l'UNESCO, nel classificarla Patrimonio Mondiale, sia stata obbligata a creare una categoria specifica, quella di "paesaggio culturale", considerando in tal modo tanto la ricchezza naturale quanto il patrimonio architettonico della città e della natura circostante. Davvero difficile rimanere insensibili ad una simile miscela di bellezza!! Da qui solo strade panoramiche per giungere a fine tappa, anche se il passaggio da Ericeira, adagiato in posizione suggestiva tra scogliere di arenaria, che ci ha lasciato non pochi dubbi sulla scelta per la sosta odierna. Qualche decina di chilometri ed arriveremo a Peniche. La fortezza che la domina, fu ordinata da D. João IV nel XVII secolo e formava, insieme al forte di Praia da Consolação e de São João Baptista, un importante complesso militare contro gli invasori che giungevano dal mare. La pesca è ancora un'attività importante e solo lo spettacolo delle imbarcazioni che rientrano in porto, probabilmente merita la sosta. L'abbondanza di pesce ha decisamente influenzato la gastronomia regionale, e questo è anche uno dei motivi dell’averla scelta come arrivo di giornata, anche se ad onor del vero, la stessa Ericeira gode di altrettanta fama culinaria. Quindi, una volta sistemati, Avenida do Mar ci attenderà per decidere quale sarà il ristorante per gustare una caldeirada, la tipica zuppa di aragosta locale, o un arroz de marisco o tanti altri piatti che, hanno in comune tra di loro, la straordinaria qualità del pesce fresco.
8. Venerdì 20 settembre, Peniche- Piodão, km 333
Si comincia alla grande. La bellissima città di Óbidos, una delle nostre preferite, dalle case bianche ricoperte di buganvillee e caprifogli, fu riconquistata dall’occupazione moresca, dal primo re del Portogallo, D. Afonso Henriques, nel 1148. Più tardi D. Dinis la donò alla moglie, la regina Santa Isabel. Da quel momento e fino al 1883, la città di Óbidos e le terre circostanti furono costantemente di proprietà delle regine portoghesi. Che sia questa la regione di tanta bellezza?? Circondata da una cinta di mura medievali e coronata dal castello arabo, Óbidos è uno dei più perfetti esempi delle fortezze medievali portoghesi. Meta di giornata, il villaggio storico di Piodão, incastonato nella Serra do Açor, tra panorami meravigliosi, pascoli e spettacolari strade impervie. La forma armoniosa delle sue case disposte ad anfiteatro che di notte, illuminate, danno il meglio di sé, sembra uscire da un presepe. La caratteristica di questo villaggio di montagna dalle stradine strette e sinuose è lo scisto, materiale abbondante nella regione, usato per costruire case e lastricare strade, che forma una macchia di colore uniforme interrotta solo dall'azzurro vivace delle finestre e delle porte di alcune case. Questa nota di colore contrastante deve la sua origine a un fattore pratico: si narra infatti che l'unico negozio del villaggio avesse solo della vernice azzurra e i suoi abitanti furono costretti per necessità a questa scelta monocromatica, vista la difficoltà logistiche dell’epoca, non che adesso le cose siano molto migliorate e ce ne siamo accorti arrivando oggi!! Sono stati infatti l'isolamento e le difficoltà di spostamento a mantenere intatte le caratteristiche di questo borgo antichissimo. A causa della posizione isolata, nascosta nelle falde della serra, in passato Piodão è stata il rifugio ideale per chi desiderava sfuggire alla giustizia. Villaggio storico non protagonista nella Storia del Portogallo, Piodão si è fatto conoscere in tempi più recenti per la sua posizione scenografica, di fatto motivo più che sufficiente per una visita ed una meritata sosta. Che pace, che tranquillità, una suggestione che sembra quasi riportarci indietro nel tempo.
9. Sabato 21 settembre, Piodão- Pinhão, km 278
Tappa bellissima quella di oggi, nella media chilometrica, ma complessa viariamente. Montagne impervie, da scoprire lentamente: la serra do Açor, lascia spazio a quella di Estrella, poi a quella di Leomil, costoni di roccia vertiginosi che si aprono su panorami inaspettati e spesso sbalorditivi, siamo stati troppo curiosi nella scelta dell’itinerario?? Solo la strada potrà darci una risposta!! Ma si continua, curva dopo curva, con circospezione, piccoli, suggestivi villaggi si susseguono: Vide, Manteigas, Folgosinho, Linhares, Trancoso……..a Lamego saremo ormai prossimi alle sponde del fiume Douro, che accompagnerà gli ultimi nostri chilometri….Pinhao, circondato da colline terrazzate dove si produce uno dei migliori porto del mondo, non che ottimi vini da tavola, sarà la nostra meta di questa nostra incredibile, lunga, spettacolare giornata e la degna conclusione non potrà che essere a tavola, e che tavola..........
10. Domenica 22 settembre, Pinhão- Porto, km 178
Ultima giornata di viaggio, ci lasciamo alle spalle il Douro e la zona vinicola più importante del paese, per dirigerci verso nordest per entrare nella regione del Tràs os Montes, letteralmente “al di là dei monti”, la zona più isolata del Portogallo, una regione rurale affascinante e bellissima, appartata, sperduta, spesso ingiustamente trascurata dai turisti. Lungo il percorso degna di nota la sosta per ammirare la casa de Mateus, nei pressi di Vila Real, uno dei manieri più belli del nord del paese, un’elegantissima dimora barocca. Da qui, per le solite strade secondarie, ci spingeremo di nuovo verso il Douro, la sua foce e la capitale non che porto di ingresso della regione nord, Porto, l'antica città che ha dato il nome al Portogallo e a un vino famoso in tutto il mondo. Grazie alla sua magnifica posizione e ad un complesso architettonico di inestimabile valore, il centro storico di Porto è Patrimonio dell'Umanità dal 1996, decisamente un degno epilogo di questa esperienza portoghese.
11. lunedì 23 settembre, rientro in Italia
in mattinata riconsegna dei mezzi e trasferimento in aeroporto per il volo di ritorno in Italia. Possibilità di estendere il viaggio per dedicare un’intera giornata a questa splendida città.
>> Per informazioni, Landsails:
Diego - tel. +393484372684 - e-mail: info@landsails.it
Giovanni – tel. +393476693385 - e-mail: giovanni@landsails.it
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