09 agosto 2012

TAJIKISTAN........finalmente



Giovedì, 9 agosto
Siamo in Tajikistan, prima sosta a Istaravshan, una delle città storiche del paese. Il punto di ingresso di Oibek, naturalmente era da tutt’altra parte di dove cartine stradali, guide turistiche ed anche persone interpellate ci avevano fatto capire, tanto da compiere alla fine un giro di 425km sui poco più di 200 ipotizzati. Tutti i controlli militari e di polizia, quando riferiamo che siamo diretti in Pamir, non lasciano trapelare la minima incertezza od il minimo problema per realizzare un itinerario del genere, ma il giorno dopo..…..sul primo passo, quello di Ayni verso Dushambe, quando la strada è ormai scomparsa tra pietre, sabbia e buche che spesso diventano delle vere e proprie voragini, dove i locali spensieratamente transitano con tutti i tipi di veicoli, mi fermo per fotografare un camion con un problema di trasmissione ed incrocio Franz, svizzero, in giro da 15 mesi con la sua bicicletta, diretto in Cina!
“la strada del Pamir è chiusa, almeno lo era fino a quando sono stato a Dushambe. Comunque stanno cercando di aprirla il più rapidamente possibile. I turisti bloccati vengono dirottati su un piccolo passo più a nord per uscire dal paese verso il Kirzighistan, mentre la dogana in entrata è chiusa!!”
Notizie vecchie di almeno 3 giorni, calcolando il mezzo di locomozione del mio interlocutore, ma che confermano quello che avevo letto su internet a Samarcanda!!
“inoltre da ieri sono senza tenda, uno di queste pazzi, ieri mi ha quasi investito, spezzandomi il portapacchi posteriore e trascinando via con sè la sacca! E non si è neanche fermato.”
Questo è uno dei problemi del viaggiare in questi posti, ho assistito alla stessa cosa anche in Kazakistan in un mio precedente viaggio, se sei fermo sulla carreggiata, non rappresenti un ostacolo da evitare, ma se sei sulla traiettoria del veicolo che sopraggiunge e diventi un bersaglio nella loro più totale indifferenza. Va da se che bisogna evitare assolutamente soste improprie sulla carreggiata e dare sempre e comunque la precedenza, anche se con una bicicletta le cose diventano sicuramente assai più complesse.
Sulla cima del passo, 3385m, abbiamo un assaggio di quello che ci aspetta nei prossimi giorni: la vista spazia su vallate ripidissime!! 
L’asfalto riprenderà una volta scesi a circa 2000m d’altitudine. Ci fermiamo per un te in un locale lungo la strada ed un ragazzo, con un inglese fluente ci informerà che ieri la via del Pamir era ancora chiusa e che la galleria per Dushambe sono 16 km (!!!!) inesorabili di fango, con acqua che piove da tutte le parti, trasformandolo in un torrente sotterraneo scarsamente illuminato!! Ma prima la deviazione al lago Iskander kull, una gemma verde smeraldo a 2200m, incastonata tra ripide montagne, dove arriviamo, paghiamo l’ingresso e decidiamo di pernottare in questo campo estivo sovietico!
Un giorno di ulteriore di ritardo nella speranza che aprano stà cazzo di strada, che poi è il nostro vero obiettivo del viaggio!!!! Avanti Savoia!!!
 

9 agosto
la mattina il ritorno dal lago sulla strada principale, con una luce straordinaria, un paio di soste nei villaggi, è eccezionale. Prima di partire, Murs, il factotum del campeggio dove abbiamo dormito, ci informa che la galleria è lunga “solo” 5km, le condizioni sono pessime e che la strada del Pamir è aperta!!
Iniziano le soste fotografiche, questa vallata multicromatiche solcata da questo fiume di un verde abbagliante mi fa perdere un bel po’ di tempo. Arrivo in uno dei villaggetti e come al solito alcuni bambini mi salutano invadendo la carreggiata. Mi fermo e chiedo: “foto?”
È il caos, sembrano impazziti, una bambina, si copre la bocca con una mano, poi si acconcia i capelli!!! Ah, le donne!!
Mentre tiro fuori la reflex, voci urlanti in deciso avvicinamento mi fanno girare, bambini, ma quanti sono??
Vengo assalito da un orda euforica che fatico non poco per mettere in posa vicino alla moto. Gli faccio vedere anche il risultato, stavolta molto compostamente apprezzano il mio lavoro. Io ringrazio loro, loro ringraziano me, tocco la testa alla più piccola, indosso il casco e mi avvio alcuni mi corrono di fianco per un po’ scimmiottandomi ciao, ciao!!!
No, decisamente non voglio essere in nessun altro posto al di fuori di questo!!
Riprendiamo la M34 e la strada senza tentennamenti, inizia a salire, la vista è pazzesca, dicono questo sia uno dei percorsi di montagna più spettacolari del pianeta, che abbiano ragione?? Fra camion in avaria, miniere di carbone, gente cordiale che ti saluta, a 3372m la strada scompare in un buco nero di cemento, bastano pochi metri per capire che, a parte la lunghezza le voci su questo tunnel sono vere! Esperienza unica, a memoria certamente unica!! 6 km infernali, unici, indimenticabili, divertenti, perdete 2 minuti per il video:



PER VEDERE IL FILMATO IN HD

Dushambe, 1035km percorsi, domani Khorog.