Itinerari poco battuti, coste selvagge, città
medioevali, impreziosite da vere e proprie perle, quali l’isolotto di Mont
Saint Michel, la bellissima Rouen, la marittima Honfleur, i magaliti di Carnac.
Geograficamente e non solo, un angolo di Francia, spesso inesplorato e poco
conosciuto, con la vicina Parigi, che sembra lontana anni luce. Un piccolo
mondo da scoprire, concedendosi tempi e ritmi che poco o nulla devono avere a
che fare con la fretta che il resto del mondo sembra richiedere per essere
accettati!! Ma queste cose si allenano, quindi anche l’avvicinamento, forse il
rientro saranno alla nostra maniera, curioso, lento, a volte molto lento,
spesso esigente: Monti Vosgi, grand route de Alsace, Verdun con i suoi segreti,
lo Champagne….. Ovunque l’atmosfera che si vive è davvero suggestiva
e ricca di passione. Senza dimenticare che la cucina francese e i suoi antichi
prodotti gastronomici sono apprezzati in tutto il mondo e che la Francia è la
regina del vino e dello champagne. Basteranno
i giorni?? Non lo so, forse no, sarà dura convincere gli altri, ma una cosa è
sicura: il risultato sarà sorprendente, prepariamoci allo straordinario!!
Normandiabretagna2016, dal 15 al 24 settembre, km
2455
Programma di viaggio indicativo
Le tappe sono riportate per comodità e per dare qualche informazione in
più su alcune delle attrattive che andremo a conoscere durante il percorso, le
soste saranno stabilite a seconda delle esigenze quotidiane.
1. giovedì 15 settembre, La Clusaz, Valle D’Aosta
Un viaggio così non può iniziare in maniera banale, l’appuntamento è in
terra di confine, in Valle D’Aosta, sospesi tra cielo, montagne e la stella
michelin che viene riconosciuta a questo quotatissimo ristorante!! Avendo tempo
a disposizione, obbligatoria la salita al passo del Gran San Bernardo, si
comincia a salire sfiorando i pittoreschi paesi di Etroubles e Gignod. Dopo Saint-Oyen si trova il bivio che a sinistra porta al traforo, svoltare a destra
e… comincia lo spettacolo! La strada sale a tornanti tra pascoli e dirupi, con
una vista mozzafiato per raggiungere la vetta del passo, circa 13 chilometri
più in su, dopo essere passati dall’antico borgo di Saint-Rhèmy-en-Bosses. Una
storia millenaria alle spalle: Romani, Cartaginesi, semplici viandanti,
pellegrini, pastori, imperatori, santi, condottieri, Saraceni, re, mercanti,
frati agostiniani, nonostante l’altezza del passo, quasi 2500 metri, il valico
è stato un importantissimo punto di transito, tra i più conosciuti del mondo
occidentale. Mette in comunicazione la Valle D’Aosta con il cantone svizzero
del Vallese. Testimonianze archeologiche, provano che fin dal 3000 A.C. fosse
attraversato per comunicazione e commercio tra la pianura Padana e l’Europa
centrale, mentre la vetta ospitava un luogo di culto. Aperitivo nell’albergo Italia, http://www.gransanbernardo.it, godendo della splendida vista sul lago e
l’ospizio oltre confine per poi picchiare a valle!! La Clusaz ci attende!!
2. venerdì 16 settembre, La Clusaz- Riquewihr
km506
Si inizia e sembrerebbe un trasferimento, la strada è lunga, l’obiettivo
lontano, si punta decisamente a nord, la Svizzera, vignette, strade a pagamento,
ma che cazzo starà mai succedendo quest anno?? Avete ragione, se non fosse che a metà
giornata, ora più ora meno, attraverseremo, imponente e maestoso, il massiccio dei Vosgi che occupa gran parte del
territorio alsaziano. Percorrere la Route des Cretes è l'ideale per ammirare i
colli, i Ballons, i laghi e gli alpeggi dei Vosgi, https://www.youtube.com/watch?v=-x5tEzwPjvA.
Questo itinerario tocca il Grand Ballon a 1424m, il Makstein, l’Hohneck ed il
Col de la Schluct. Fondato nel 1975, il Parco naturale, riunisce oggi ben 113
comuni. Questo patrimonio naturale ospita una fauna e una flora variegate. Il
paesaggio è disseminato di radure, laghetti e boschi, inoltre è ricco di
storia. Il Parco comprende spazi diversificati, come gli Alti Vosgi con i loro
versanti coperti dai boschi, le valli dei Vosgi e dell'Alto Reno, ma anche
l'area pedemontana e vinicola alsaziana. Il parco naturale dei Ballons des
Vosges, fondato nel 1989, si estende invece su tre regioni, fra cui anche
l'Alsazia. Questo patrimonio naturale è costituito da torbiere, abetaie, faggeti,
alpeggi in quota, boschi di querce, prati calcarei e vari corsi d'acqua. Sono
cinque le riserve naturali che contribuiscono alla tutela di questi ambienti
così ricchi, simboli viventi del massiccio dei Vosgi.
Possibile variante più breve di
circa 60 chilometri, riportata a parte nella tracciatura, che evita il tratto
finale de la routes des Cretes. L’arrivo è lungo la route des vines de Alsace, per un secondo appuntamento con una
stella del panorama gastronomico della zona, “las tables de gourmet”, http://www.jlbrendel.com/fr/index.php siamo a Riquewihr, un tipico paesino alsaziano.
3. sabato 17 settembre,
Riquewihr- Reims km365
I
7 vitigni alsaziani.
Gewurztraminer, Riesling,
Pinot grigio, Moscato, Sylvaner, Pinot bianco e infine il Pinot nero, l'unico
rosso fra i grandi bianchi d'Alsazia. Tanti nettari dal più secco al più
corposo, con i loro aromi fruttati così tipici, in una bottiglia che si
distingue chiaramente da tutte le altre! I vini A.O.C. a denominazione di
origine controllata alsaziani, riportano sull'etichetta il tipo di uva
utilizzato per produrli e provengono al 100% dalle uve indicate. Se non è
indicato alcun tipo di uva, il vino in questione è prodotto con una miscela di
diverse uve e prende il nome di "Edelzwicker", "Gentil" o
magari il nome di un marchio. Possono essere riportate sull'etichetta anche
altre indicazioni geografiche supplementari: località, comuni... I vini
d'Alsazia, a parte il Crémant, sono sempre venduti nella classica bottiglia
"Vino del Reno", detta "flûte d’Alsace", riservata a queste
specialità vinicole a norma di legge. Dal 1972, l'imbottigliamento deve essere
effettuato obbligatoriamente nella regione di produzione. I vini A.O.C.
d'Alsazia sono sottoposti a degustazioni preliminari ed all'autorizzazione sotto il controllo
dell'Istituto Nazionale delle Denominazioni d'Origine. L’A.O.C. d'Alsazia
rappresenta oggi il 74 % della produzione totale e, di questa percentuale, il
92% è costituito da vini bianchi.
La Via dei Vini d'Alsazia, https://www.youtube.com/watch?v=9WE8AwtF7J0 https://www.youtube.com/watch?v=9WE8AwtF7J0 un tempo "via del vino", è stata
inaugurata il 30 maggio 1953, su iniziativa dell'associazione dei viticoltori
venditori diretti, dei comitati del turismo dell'Alto e del Basso Reno. I suoi
vini sono noti in tutto il mondo per il loro sapore unico. In una moltitudine
di città e cittadine, da nord a sud dell'Alsazia, su oltre 200 chilometri di
percorso, vari viticoltori propongono degustazioni in cantina. I grandi vini
alsaziani sapranno convincerci? La
qualità di questi vini è garantita mediante tre denominazioni: l’A.O.C Alsace
(Denominazione di Origine Controllata Alsazia), l’A.O.C Alsace Grand Cru
(Denominazione di Origine Controllata Alsazia grandi vini) e l’A.O.C Crémant
d’Alsace (Denominazione di Origine Crémant d'Alsazia). Sono ben 51 i territori
dedicati alla produzione di vini classificati A.O.C.! I vini contrassegnati con
la dicitura "Vendanges Tardives" (vendemmie tardive) e prodotti con
uve di Pinot grigio, Gewurztraminer, Moscato o Riesling regalano aromi delicati
e sottili in abbondanza. La Via dei Vini d'Alsazia è la più antica di Francia e
attraversa innumerevoli cittadine fiorite, tutte diverse ma ugualmente
caratterizzate da un carisma intramontabile e da un timbro esclusivo.
Una volta visitato il castello di Haut Koenigsbourg, http://www.haut-koenigsbourg.fr/fr/http://www.haut-koenigsbourg.fr/fr/ rapido trasferimento verso ovest. Una visita ai campi di battaglia e all’intera zona
che circonda Verdun, in una piacevolissima cornice bucolica e quasi pittoresca,
può essere “inquinata”, dal punto di vista prettamente turistico, dalla
conoscenza della tragica e sanguinosa eredità storica di questi luoghi. La regione intera della Lorena francese, è certamente una delle più pittoresche al mondo,
ma questa zona è crudelmente trafitta
da monumenti, sacrari e memoriali, dedicati alle centinaia di migliaia
di giovani vite che incontrarono una morte atroce e violenta proprio sui dolci
declivi e sulle verdeggianti alture in cui è incastonato questo tratto della
Mosa. Del resto, se ci si sofferma ad
osservare proprio la conformazione dei terreni che costeggiano il fiume, ci si
accorge subito che tutti quegli onnipresenti e infiniti avvallamenti non sono
stati di certo creati dalla natura, bensì da proiettili d’artiglieria di
grossissimo calibro. Si parla di milioni di colpi esplosi da entrambe le
fazioni in lotta, dal febbrario al novembre del 1916! Il caporale Robert
Perreau, del 203° reggimento di fanteria francese, nel 1917 descrisse così la
cima del Mort-Homme, una delle
zone più aspramente contese durante la battaglia: “un ammasso di rifiuti che accumulava brandelli di abiti, armi
sconquassate, elmetti infranti, razioni marcite, ossa scolorite e carni
putride”.
Terminata la visita
riprendiamo la strada. Dopo l’Alsazia, lo Champagne!! E via un coro di
ciritiche! Con sosta addirittura, roba dell’altro mondo! La regione dello Champagne ha una storia di viticoltura che risale all’alba
del Cristianesimo e dal 1927 i suoi vigneti sono stati delimitati da leggi per
la tutela della denominazione. Tuttavia, nonostante il suo vino sia famoso in
tutto il mondo, il terroir che è il cuore della regione della Champagne, è
tuttora poco noto. Con la sua posizione a nord, il clima aspro, un terreno
peculiare e i vigneti collinari, il terroir della Champagne è unico nel suo
genere, originale come il vino che produce. Nei secoli, gli abitanti della
Champagne hanno dominato l’ambiente, esaltandone il profilo unico ed
estremamente composito. Oggi importanti ricerche si concentrano su questo
processo, per estendere ulteriormente la conoscenza del terroir. Qui, per tutti
gli amanti delle bollicine più nobili, l'eredità naturale si svela in tutti i
suoi dettagli affascinanti. Reims con la sua straordinaria cattedrale, ci
accoglierà per una serata particolare.
4. domenica 18 settembre,
Reims- Rouen km343
Cos'è lo Champagne? Lo Champagne è prodotto esclusivamente dalle uve
coltivate, vendemmiate e trasformate in vino nella regione omonima. Le uve
impiegate per produrlo, possiedono caratteristiche che non si trovano in nessun
altro luogo al mondo e che sono determinate dalla particolare geografia, dal
terreno e dal clima della regione. Viene prodotto dalla naturale fermentazione
dei lieviti in bottiglia, in conformità con i rigidi criteri definiti dal
quadro normativo vigente in Champagne, che regola ogni aspetto della produzione
del vino.
Regole principali:
· Sono autorizzati solo tre
vitigni: Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Meunier
· Potatura corta delle viti
(Cordon de Royat, Chablis e potatura Guyot)
· Resa per ettaro
· Resa massima alla
pressatura di 102 litri di mosto per 160 kg di uva
· Gradazione minima
stabilita annualmente
· Strutture preposte
all'elaborazione e alla conservazione dello Champagne
· Processo naturale di
vinificazione noto come "Méthode Champenoise"
- Invecchiamento minimo di 15 mesi prima della
spedizione dei vini
Ancora la stessa domanda: Cos'è lo Champagne? Cercheremo di trovare le
risposte alla moet chandon, moet chandon glorioso marchio dove giungeremo seguendo strade secondarie che sembrano
scomparire fra vitigni ed aziende storiche. L’arrivo di giornata è previsto a Rouen, e finalmente siamo arrivati in zona
operazioni, riconosciuta come la perla indiscussa della Normandia, un
vero e proprio gioiello architettonico
in cui si fondono magistralmente arte, storia e cultura che accompagnano una
vivace vita sociale e un magistrale panorama gastronomico. È una delle tappe fondamentali per un viaggio in
Normandia e punto di partenza per andare alla scoperta di questa terra
meravigliosa e ricca di emozioni. Incastonata
fra la Senna ed il mare, Rouen è rimasta magicamente illesa dalle devastazioni della guerra e conserva non solo una
delle più eccezionali cattedrali gotiche d’Europa ma un centro storico senza
pari, che conserva un cuore medievale con più di 200 case a graticcio
autentiche sopravvissute non solo al secondo conflitto mondiale ma anche alla
Guerra dei Cent’anni. Qui inoltre
trovò la morte sul rogo Giovanna d’Arco:
infatti parte del fascino di Rouen è dato anche da una certa atmosfera gotica e
spirituale che affonda
le sue radici nel clima cupo dell’Inquisizione, un
fascino meno evidente ma che può essere notato da occhi attenti che sanno
guardare oltre i colori pastello del centro storico.
5. lunedì 19
settembre, Rouen- Honfleur km227
Partenza e piccolo deviazione
bucolica per la visita all’abbazia di Jumièges, prima di dirigersi a nord verso
la Costa di Alabastro, caratterizzata da alte scogliere scolpite nella pietra
calcarea e lunghe spiagge di sabbia e ciottoli. Sosta panoramica a Fécamp.
Visita di Étretat con la spiaggia e la Scogliera d’Aval, uno dei luoghi più
suggestivi della costa: la variazione del colore della roccia e la luminosità
del luogo sono un vero spettacolo della natura. Questo meraviglioso villaggio di pescastori incastonato fra le due
scogliere più suggestive della costa, la Falaise d’Amont e la Falaise
d’Aval, lascia senza fiato. Casa di personaggi celebri come Guy de
Maupassant, Corot, Coubert e Monet questa cittadina sembra riaffiorare
direttamente da un quadro impressionista dell’800 col suo fascino retrò e i
suoi colori antichi. Seguendo la costa attraverseremo Le
Havre ed il Pont de Normandie, che collega Alta e Bassa Normandia per
raggiungere Honfleur, delizioso porticciolo sull’Atlantico. Vicino alla foce della Senna è un vero gioiello rimasto
quasi immutato nel tempo, che conserva tutto il fascino dei porti di mare. E’
un vero piacere per gli occhi passeggiare per i vicoli stretti intorno al
vecchio porto, ammirare le antiche case in pietra, i tetti di ardesia e i
velieri ancorati alle banchine che ricordano la tradizione marittima secolare
che qui ancora si preserva dal passare del tempo. La
sera a cena…………….frutti di mare!! A voi
la scelta!!
6. martedì 20 settembre, Honfleur- Mont Saint Michel km264
Sono tanti i turisti che ogni anno si recano lungo le
coste settentrionali per commemorare, osservare e meditare sulla tragedia
consumatasi alla fine della seconda guerra mondiale. E noi, con semplicità forse banale, faremo lo stesso.
Lungo questo meraviglioso tratto di costa si è consumata una delle battaglie
più cruente della storia, meglio conosciuta come lo sbarco degli americani, il
famoso D-Day. Breve deviazione,
speriamo poco caotica, per Bayeux, prima di tornare sulla costa. Questa città
normanna è stata miracolosamente risparmiata dalla distruzione dei
bombardamenti e conserva intatto tutto il suo fascino con le sue vie medievali,
i canali con i mulini, le chiese e la sorprendente mancanza di periferie e zone
industriali. Ma la fama di Bayeux nasce e si sviluppa per il famosissimo arazzo medievale che custodisce,
dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Con i suoi 68 metri di tela di
lino dipinta la Tapisserie de Bayeux, http://www.bayeuxmuseum.com è una delle più importanti testimonianze
del Medioevo: racconta infatti l’invasione dell’Inghilterra dal punto di vista
dei normanni, impresa epica che segnò le sorti dell’XI secolo. Scampò miracolosamente alle razzie naziste nascosta in uno scantinato del Louvre. È
una rappresentazione quasi fumettistica che porta il visitatore indietro nel
tempo fra dettagli e immagini davvero emozionanti. La città vecchia può essere girata in pochissimo tempo e vi mostrerà
le sue case a graticcio, le vecchie case di pietra e il piccolo ponte con vista
sul mulino funzionante in rue Saint-Martin. La Cattedrale è un perfetto esempio di architettura gotica normanna
con una stupenda facciata a 5 portali, splendida sintesi di archi romanici a
tutto sesto e archi gotici a sesto acuto oltre a tantissimi fregi sui capitelli
che raffigurano strani personaggi, animali fantastici e quadrifogli. Da
annotare la presenza vicino alla chiesa di uno degli ultimi Alberi della
Libertà, risalente al periodo del governo rivoluzionario del 1797, che impose
di piantare un platano in ogni comune di Francia. Ripreso l’itinerario, ancora costa per un breve
tratto, poi via verso il simbolo della Normandia, il luogo che tutti sognano di
vedere almeno una volta e chi ci è stato spera di poter visitare ancora. Ma…..normalmente
coloro che scendono lungo la micro regione del Cotentin, attratti dal miraggio delle maree, tendono a saltare
Coutances, interessante cittadina medievale di origine celtica dominata da tre
chiese e una meravigliosa cattedrale che nelle luminose giornate, risplende
letteralmente al sole. La cattedrale
Notre-Dame è in assoluto una
delle più belle di Francia, amata e lodata anche da Victor Hugo: questa
meraviglia dell’architettura gotica è stata miracolosamente risparmiata dai
bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il senso di verticalità con la sua
torre lanterna, i suoi archi e vetrate, la rendono unica in tutta la nazione.
Ci siamo però, l’abbazia di Mont
St-Michel ci attende, forse l’emblema della Francia del nord, con il suo
profilo inconfondibile che si staglia sulla candida distesa di sabbia provocata
dalla marea. Questa meraviglia architettonica, costruita secondo la leggenda nel
punto in cui l’arcangelo Gabriele apparve al vescovo di Avranches, è Patrimonio dell’Unesco dal 1979 e ogni
anno viene visitata, assalita da oltre 3 milioni di visitatori. Oltre alla
bellezza infinita del complesso monastico e della città medievale in miniatura
che si snoda intorno all’abbazia, gran parte del fascino di questo luogo senza
tempo è dato dalla posizione. Infatti, immersa nella natura incontaminata, Mont
St-Michel gode del poderoso,
spettacolare fascino delle maree che si muovono a seconda dell’attrazione
gravitazionale esercitata dalla luna: periodicamente infatti le acque
circondano il promontorio oppure si ritraggono anche per 15 metri durante gli equinozi
di primavera e autunno, lasciando un paesaggio lunare di una suggestione
infinita che si accende con i colori del tramonto.
Cosa sono le maree? Domanda banale!
Le coste bretoni sono caratterizzate dal fenomeno
dell'alta e bassa marea: le maree sono moti periodici di ampie masse d'acqua
che si innalzano e abbassano fino a 10-15 metri. Si tratta dell'attrazione
gravitazionale esercitata sulla Terra dalla Luna. È un fenomeno che rende
questi luoghi affascinanti: la scena tipica in bassa marea è vedere le
barche a secco nel mare. Sconsigliato avventurarsi da soli lontano nella baia,
quando la marea sale, si dice che salga alla velocità di un cavallo al galoppo.
Per conoscere il calendario delle maree al Mont-Saint-Michel: orario maree
7.
mercoledì 21 settembre, Mont Saint Michel- Dinan km112
Tappa breve, ma ricordo che le
giornate e la lunghezza delle stesse sono puramente indicative, avendo la
facoltà di modificarle a piacimento, fatto sta che questa potrebbe essere
ancora più corta!! Per arrivare a Cancale, pittoresca
cittadina incastonata in una bellissima baia, considerata il paradiso per gli
amanti delle ostriche, ci terremo il più possibile vicini alla costa.
Barche nella cappella?
Qui la suggestiva cappella di
Notre-Dame-du-Verger, all’interno di un’insenatura di sabbia fine, accoglie gli
ex-voto delle spose dei marinai. Al suo interno è sospesa una sorprendente
flottiglia di modellini di barche.
Ancora sulla costa per arrivare a St Malo guidando
sull’ennesimo spettacolare tratto di mare. Soprannominata la “Città
corsara”, porto d’attracco di esploratori e marinai da tempo immemore, La vocazione
marinara di questa città fortezza si percepisce in ogni angolo. L’antica
tradizione piratesca, le ha permesso di conservare nei secoli uno spiccato
spirito d’indipendenza e di bellicosa autonomia, individuabile nelle imponenti
fortificazioni protese sull’oceano che le conferiscono un’aria fiera e
maestosa. Il gioco delle maree, la splendida posizione sul fare e il fascino
antico, rendono questa città fortezza di una bellezza sconcertante.
Vicinissima, dall’altra parte della
foce del fiume Rance e raggiungibile per mezzo di un ponte, Dinard, sofisticata cittadina di villeggiatura sul mare
circondata da suggestive scogliere
ed impreziosita da splendide residenze d’epoca, che le valgono il soprannome di
“Nizza del Nord”: talmente
affascinante che gli aristocratici inglesi la scelsero come meta prediletta di
villeggiatura nell’800. Un’atmosfera
d’altri tempi: le tende a strisce sulle spiagge, i ristoranti e il lungo mare
eleganti. Concludiamo la giornata con Dinan.
Premetto che sarà dura resistere alla tentazione di fermarsi prima, vista la
bellezza di Intra Muros, il suggestivo labirinto di viuzze della città
fortificata di St Malo. Comunque, torniamo a Dinan. Questo borgo arroccato sul
fiume Rance e degradante fino al mare è uno dei più belli di tutta Francia con le sue stradine acciottolate, con
le case a graticcio e il suo fascino medievale, con i suoi bastioni e le
chiatte che ammiccano lungo le banchine della città vecchia. E’ un’esperienza
unica passeggiare nei vicoli medievali assaporando tutta la sua bellezza
soprattutto di sera.
8. giovedì
22 settembre, Dinan- Morgat km276
La prima tappa di giornata è l'abbazia di beauport, saranno un
centinaio di chilometri, forse qualcosa in più, piuttosto veloci. Dal complesso
monastico ci sposteremo in brevissimo tempo a Pampoil ed il suo pittoresco
porto per poi spingerci verso l’interno, alla volta della cittadina artistica
di Pontrieux, che cercheremo di raggiungere seguendo la vecchia ferrovia,
percorsa da treni a vapore. Come molti borghi medievali della Bretagna, Pontrieux deve la sua esistenza e
prosperità alla posizione stragetica sul fiume Trieux, ideale per la nautica da
diporto in tempi moderni, sfruttata alla perfezione dai Vichinghi
nell’antichità. Questo villaggio è decisamente incantevole: con il suo lungo
fiume, le barche fiorite, le vecchie case di granito, l’acciottolato antico, la
conservazione di costumi e usanze e il suo meraviglioso porto immerso nel
verde, Pontrieux conquista con il suo fascino d’altri tempi. Andiamo via per stradine
secondarie, poi una bretella autostradale per entrare nel Finistère e giungere
all’arrivo di giornata per strade secondarie panoramiche e desolate, le mie
strade! Il paesaggio dei Monts d'Arrée è davvero sorprendente! Nel
cuore della Bretagna, rimarrete, spero, affascinati da questa regione selvaggia
e incontaminata, la cui vetta più alta, il Roc'h Ruz, raggiunge un'altezza di
385 metri. All'interno del Parco Naturale Regionale d'Armorique, una
catena montuosa divide il dipartimento del Finistère in due parti. Si tratta
dei Monts d'Arrée. Un paesaggio impressionante, quasi surreale, dove erica,
ginestre e creste rocciose si mescolano all'infinito. Fantastica la splendida
vista offerta dai monti sulla zona circostante.
Una
montagna “calva”
Perché
ci sono così pochi alberi sui Monts d'Arrée? Secondo la leggenda una volta
c'era una folta foresta ma il Cielo chiese agli alberi della regione di
raggiungere Betlemme per la nascita del Cristo. Essendosi rifiutati di
attraversare l'oceano, gli alberi furono condannati a morire sul luogo in cui
erano rimasti.
Alla fine ci attende il
piccolo villaggio di Le Faou, porta
di accesso al mare e allo stesso tempo alla terra. Grazie alla sua posizione
eccezionale, la città ha mantenuto la sua storia lunga e la sua ricca eredità.
D’obbligo una breve passeggiata alla scoperta di questo borgo, fra scorci di viuzze
acciottolate, con il mare a fare da sfondo, i cui abitanti sono dediti ad antichi
mestieri ed alla faticosa vita dei marinai. Stiamo entrando nella penisola di Crozon: questo lembo di terra conserva
tutto il fascino dell’autentica
Bretagna ed è il posto ideale per chi ama le scogliere selvagge, le
campagne deserte, le piccole calette appartate su un mare stupendo, ma che può
trasformarsi rapidamente in minaccioso e terribile. Nel passato era considerato di importanza
strategica come avamposto per la difesa del territorio e ancora oggi sono
visibili forti diroccati e postazioni di artiglieria.
9. venerdì 23 settembre, Morgat- Portivy km278
Effettueremo il giro della penisola di Crozon in senso antiorario. Una
volta tornati al punto di partenza, ci spingeremo in direzione sud. Adagiato sul
fianco della montagna, Locronan
sorprende per le sue case di granito blu, ai piedi della torre quadrata della
sua chiesa. Luogo dalla forte essenza sacra, capitale della tela in Bretagna
dalla fine del XV secolo alla metà del XVIII secolo, questa mecca del turismo
bretone, amata da tanti registi, non dimentica il suo carattere autentico. Si
prosegue. Con le imponenti guglie gemelle della sua cattedrale e la splendida
posizione affacciata sul fiume, Quimper
non è solo il capoluogo del Finistère ma soprattutto il punto di riferimento
per la cultura celtica, con il meraviglioso Festival de Cornouaille, che si
svolge alla fine di luglio. Come la
maggior parte delle vivaci cittadine di questa ragione, Quimper conserva quel
fascino antico e suggestivo dato dalle vie acciottolate e contorte, dalle case
a graticcio con le finestre fiorite e la sensazione di essere tornati indietro
nel tempo passeggiando nel centro storico pedonale, incastonato fra i fiumi
Odet e Steir, con la presenza rassicurante del Mont Frugy. A piccole tappe ci
avviamo verso fine giornata. Concarneau ha una fortissima impronta marinara legata alla pesca ed
ancora oggi i suoi pescherecci solcano i mari di tutto il mondo alla ricerca
del pesce migliore. La sua vera essenza è la Ville Close, una piccola città fortificata costruita a difesa del
nucleo urbano: circondata da bastioni e collegata alla terraferma da un ponte
di pietra conserva un fascino antico con la sua residenza del capitano
militare, la torre dell’orologio, i cannoni spiegati, i negozi da cartolina, le
creperie, i giardini e i bastioni. È poi la volta di Pont Aven. Questo
delizioso porto e città ricca di mulini a vento è uno dei villaggi più incantevoli della Bretagna,
tanto da diventare nel passato rifugio per gli artisti parigini in fuga dal
chiasso della città e alla ricerca dell’ispirazione rurale, primo fra tutti Paul Gauguin. Giornata intensa, ma non
contenti andiamo a chiudere in bellezza, concedendoci il periplo della penisola
del Quiberon, Kiberen in bretone, una stretta lingua di terra
lunga 14 chilometri, sabbiosa e turistica nella parte orientale, selvaggia e
rocciosa in quella occidentale, che lasceremo per ultima, tra panorami
spettacolari prima di concederci la sosta, meritata, in un boutique hotel
affacciato sul mare con ristorante annesso.
10. sabato 24 settembre, Portivy-
Rennes km85
Ultima
giornata, la giornata di Carnac!! Carnac è diventata famosa grazie
alla presenza della più grande concentrazione di megaliti al mondo. Difficile
fare meglio di così! Sono circa 3.000, eretti su un terreno che disegnano file
di circa 1 km di lunghezza. Una delle più straordinarie concentrazioni di
pietre erette del mondo. Gli allineamenti più imponenti sono quelli di Menec,
Kerlescan e Kermario. Accanto, c'è il tumulo di Saint-Michel e il Géant du
Manio, un menhir di 6,50 m di altezza. Non crediate che Obelix c'entri
qualcosa! I menhir furono eretti da 5.000 a 3.000 anni a.C. Molto prima dei
Galli! Diverse teorie, che vanno fino a quelle più deliranti, cercano di dare
una spiegazione all'esistenza di questi monumenti. La loro funzione è spesso
associata all'astronomia. Il museo della preistoria vi permette di scoprire
qualcosa in più anche sulla vita dei nostri antenati, senza rinunciare al
mistero che circonda i siti. Siamo alla fine, quasi….il borgo medievale di Josselin non attende altro che essere scoperto,
visitato, con le sue imponenti mura incastonate nella roccia che domina il fiume Oust, la basilica, le
incantevoli stradine e la piazza graziosa oltre al meraviglioso castello che si
riflette sull’acqua. Insomma un posto davvero unico che merita una deviazione
rispetto ai tradizionali itinerari sulla costa. Proprietà dei Rohan, una delle
più antiche famiglie bretoni, il castello è il simbolo di questa deliziosa
città. Di stile gotico fiammeggiante, offre una testimonianza molto
interessante dell'architettura feudale e del Rinascimento. Edificato all'inizio
dell'XI secolo, è ancor oggi abitato dai discendenti dei suoi fondatori.
Una
statua miracolosa
La
tradizione narra che un paesano del IX secolo scoprì in un bosco ceduo una
statua della Madonna che fece recuperare la vista a sua figlia cieca. Santuario
che ricorda questo miracolo, la basilica Notre-Dame-du-Roncier a Josselin
divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio per i malati in cerca di
guarigione. Distrutta durante la Rivoluzione, la statua della Madonna è stata
sostituita da un'opera moderna.
Siamo ai miracoli, ma anche alla fine del viaggio, se dobbiamo rientrare
per la domenica sera, ci attende una lunga cavalcata, non ci sono alternative: navigatori
puntati in direzione di casa, alla ricerca della prima autostrada a
disposizione!! Buon rientro a tutti.
CARTOGRAFIA
Un viaggio del
genere, effettuato quasi interamente su strade statali e coprendo un’area
piuttosto vasta, richiede un materiale
cartografico abbastanza dettagliato, per poter scegliere le strade migliori e
più panoramiche e poterle seguire senza affidarsi pecorescamente al navigatore.
In aiuto vengono
le carte regionali 1:200000 della Michelin, che hanno un’ottima copertura del
sistema viario europeo, in particolare di quello francese. Queste le carte
necessarie:
515 Alsazia e Lorena
514 Champagne e Ardenne
513 Ille de France
512 Normandia
517 Bretagna
989 Francia carta 1:1000000
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