Fine settimana enogastronomici, caratterizzati da una connotazione regionale. Dal 28 ottobre al I° novembre
Un itinerario sinuoso, serpeggiante, tortuoso!! Facilissimo da percorrere senza perdersi, il più delle volte. Uniche indicazioni, cercare di avere sempre visibile il Fiume Po o qualche suo affluente ed il gioco è fatto! Un percorso che dona una rilassante tranquillità, un senso di pace, che noi abbiamo sperimentato nella ricognizione. Ci sono tratti sinuosi, ma vanno affrontati con calma. Ci sono bei panorami, a volte sorprendenti, ma non sono mozzafiato. Farsi cullare dalla cadenza ritmica delle curve, e ne abbiamo trovate tantissime, ammirare il paesaggio e poco più, questo il segreto per godere questo inedito percorso. Gli argini conducono al Mar Adriatico, dove ci perderemo nel delta del Po, in un dedalo di stradine che non sembrano concepite per un traffico veicolare, ma che per nostra fortuna lo sono.
Le strade nell’acqua, percorrendo gli argini dei grandi fiumi italiani 5 giorni, km 790
PROGRAMMA:
1. Sabato 28 ottobre, Santa Maria della Versa Punto di incontro il pomeriggio del sabato nelle vicinanze di Santa Maria della Versa, cuore dell’Oltrepò pavese, una delle zone vinicole più rinomate ed importanti della penisola. Qui, le aree destinate alla coltivazione dei vigneti sono superiori al 40 % di tutta la produzione vinicola lombarda. È solo un cuneo di terra conficcato tra il Piemonte e l’Emilia-Romagna, solo. È di una vicinanza imbarazzante a città come Milano e Genova. Eppure.......le città sembrano distanti anni luce. I boschi sono uguali a secoli fa, solo allora erano un po’ più fitti, selvaggi. Da qui passano fin dai tempi preistorici le Vie del Sale verso il mare, da qui passa la Via Francigena. Questa è una terra di confine, punteggiata di castelli. Qui da sempre si coltiva la vite. Inizieremo da qui, a tavola, tanto per cambiare, in uno dei nostri ristoranti preferiti.
2. Domenica 29 ottobre, Santa Maria della Versa- Pomponesco km 258 Si comincia per stradine e naturalmente ci si spinge nella direzione opposta di quella verso cui scorrono i fiumi e quindi la nostra meta si allontana, come al solito!! Vigneti a perdita d’occhio, l’immancabile castello per spingersi verso Pavia attraversando un ponte di barche e poi il famoso ponte in ferro della Becca, alla confluenza di Ticino e Po. Un inizio schioppettante, ma iniziamo la caccia agli argini: sono spesso il punto più alto del paesaggio, ottimi punti d'osservazione dell'ambiente sottostante. Separano il mondo del fiume da quello dell'uomo. Panorami stupendi. Tanta acqua. Sabbia. Pioppeti. Campi coltivati. Un susseguirsi di ambientazioni tipiche della Pianura Padana che fanno innamorare di questo bellissimo territorio, già dopo aver percorso pochi chilometri. Strade di piccola ampiezza, alcune aperte alla viabilità solo nei giorni feriali! Asfalto principalmente in buone condizioni. Metà di giornata un paese che sembra ricordarci la saga di Peppone e Don Camillo, per un altro appuntamento culinario che speriamo lascerà il segno.
3. Lunedì 30 ottobre, Pomponesco- Ferrara km 236 Oggi, si riinizierà esattamente da dove avevamo lasciato ieri, viaggiando in maniera dominante sul paesaggio circostante. All’elenco dei fiumi assoggettati dal nostro percorso si aggiungerà alla lista l’Oglio, che attraverseremo transitando da un altro ponte di barche, per poi seguire l’argine fino a ricongiungersi con il Po e puntare decisamente verso est, alla nostra meta che finalmente comincia ad avvicinarsi. Appuntamento di giornata Ferrara, bellissima, ma spesso ignorata da un turismo distratto. Una città silenziosa, a misura d’uomo, da esplorare a piedi, rivivendo ad ogni passo magiche atmosfere del passato.
4. Martedì 31 ottobre, Ferrara- Bosco di Mesola km 296 Ultimo giorno, probabilmente quello più sorprendente. Ci avviciniamo di soppiatto al Delta del Po'. Premettiamo che abbiamo decisamente esagerato e la lunghezza leggermente superiore alla media della tappa lo evidenzia palesemente, ma non si poteva fare altrimenti, speriamo che il risultato entusiasmi come ha entusiasmato noi!! Inizieremo alla solita maniera, in apparenza un po' ondivaga, ma una volta arrivati alla foce dell’Adige.......gli argini hanno modificato il profilo del delta: i delta antichi, infatti, erano di forma arrotondata ed avanzavano lentamente; il delta attuale è a punta, detta cuspide deltizia, e avanza velocemente nel centro, perché gli argini concentrano i depositi sabbiosi nelle bocche più attive del fiume. Comunque la si osservi e percepisca la cosa, lo spettacolo è decisamente suggestivo. Termineremo la giornata in un hotel rurale perso fra i canali del bosco di Mesola.
5. Mercoledì I° novembre, rientro in sede
Secondo me è bellissimo se riesco compatibilmente con gli impegni di lavoro : IO CI SONO 🎈Massimo
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