Itinerario labirinto alla volta del mitico
Nordkapp seguendo rotte al di fuori dei soliti flussi moto turistici. Un
percorso bellissimo che, con la clemenza delle condizioni climatiche, può
regalare un’esperienza davvero unica, particolare, forse indimenticabile a chi
voglia regalarsi 3 settimane e più di pura, rilassante gioia di guida, immersi
in un contesto naturale che ha sicuramente pochi eguali nel nostro caotico ed
affollato continente.
Diario
Ed alla quarta esperienza scandinava
finalmente comprendo di esserci riuscito: l’itinerario degli itinerari, lo so,
ne sono sicuro, è magicamente scaturito da una cospicua serie di informazioni e
un impressionante numero di deviazioni che riducono la meta più ambita del
mototurismo europeo all’attraversamento di un solo paese: la Norvegia. Ma come,
starete pensando, tanta enfasi ed invece di ampliare le nostre conoscenze, le
riduciamo? e la Finlandia? e la Svezia? No, per questa volta si eviterà la loro
bellezza monotona, tranne che per un breve tratto, concedendo la quasi totalità
delle attenzioni a questo frastagliatissimo paese, la cui straordinaria
bellezza lo inserisce a pieno diritto tra i più belli del mondo. 21000km di
coste, più di 200.000 isolotti, qui la natura ha sempre il sopravvento: fiordi,
foreste, dolci colline, ghiacciai, verdi praterie. Paesaggi bucolici
improvvisamente si tramutano in alte montagne rocciose. Ed è proprio questa
varietà che regala al viaggiatore un piacere senza limiti ed una sensazione di
scoperta continua.
L’idea progettuale è stata
semplicissima: creare un percorso che consentisse di avvicinarsi a tappe,
neanche troppo forzate, verso il confine russo, nella parte più estrema del
deserto lappone norvegese senza farsi influenzare da distanze, deviazioni e
tempi di percorrenza, ma seguendo solo gli innumerevoli spunti naturalistici e
panoramici che queste paese riesce ad offrire. Una lenta passeggiata alla
scoperta di strade secondarie poco battute e sconosciute, al di fuori delle
rotte percorse da quelli che hanno particolarmente fretta di arrivare al mitico
mappamondo e che forse neanche hanno il tempo di rendersi conto di quanto siano
straordinarie le terre che attraversano. Il risultato è stato parzialmente
positivo. I primi 5 giorni vengono dedicati interamente alla zona dei fiordi.
L’arrivo avviene a Kristiansand ed i punti salienti sono già stabiliti.
Bivaccheremo sulle rive di un fiume con una luce irreale, degno preludio di
quel sole di mezzanotte che siamo convinti ci attenda più a nord. Molti
conoscono il pulpito, il Preikestolen, ma io ignoravo che uno dei 3 fiordi, il
Lysefjord, permette ai più curiosi di arrivare a Lyseboth nella sua punta più
estrema o con un battello o percorrendo una stradina su di un altipiano
roccioso per poi compiere gli ultimi 6 km affrontando 27 tornanti (!!!)
recentemente asfaltati ed un dislivello di quasi 900m.
Ed anche i giorni seguenti a parte
una forse troppo breve visita di Bergen, sicuramente una delle cittadine più
suggestive del nord Europa, ci vedranno alla ricerca di punti panoramici,
strade stagionali di montagne (aperte solo 3 mesi all’anno) che vengono
sistematicamente ignorate da tunnel ciclopici ma che noi ignoriamo a nostra
volta salendo su montagne ancora coperte di neve per poi picchiare su fiordi di
una bellezza sconvolgente. Ed è proprio questa probabilmente la cosa che più
sorprende il viaggiatore: qui la natura detta i suoi ritmi e sorprende. Le
strade comandano le nostre decisioni e la meraviglia può essere dietro una
curva, percorrendo uno stretto sentiero o arrivando sul bordo di qualche
montagna. Se qualcuno vi dice che un fiordo è un fiordo, o che in fondo un
ghiacciaio è solo ghiaccio, non credetegli, sta dicendo una banalità anche se
probabilmente non se ne accorge, purtroppo per lui!! Guideremo sulla bellissima
strada13, ci spingeremo verso ovest a Floro su di una strada minuscola, con il
panorama che spazia su centinaia di isolotti, percorreremo la stupenda
Snovegen, la strada della neve, una vecchia strada di montagna ormai ignorata
da chi può percorrere il tunnel di ben 24km; 45km davvero entusiasmanti. Ma
includendo anche località più famose, turisticamente affollate come il
Geiranger Fjord o la Trollstigen, il sentiero dei Troll, altra strada trampolino
con i suoi 11 ripidissimi tornanti.
Una vera fatica!! Ma che libidine!
5 giorni davvero indimenticabili,
incoraggiati da un tempo quasi mediterraneo.
Imboccare la E6 significa percorrere
l’arteria principale del paese: la maggior parte la segue sino all’imbarco per
le isole Lofoten. Noi a Steinkjer deviamo a sx per la 17, la strada della costa
come viene chiamata: tra falesie frastaglitissime, scogli impressionanti,
ghiacciai a pelo d’acqua, 7 traghetti ed un numero altrettanto cospicuo di
arditissimi ponti è possibile oltrepassare il circolo polare artico senza
alcuna segnalazione ma percorrendo 750km
indimenticabili, un paio di giorni in moto che lasciano il segno.
Qualche raggio di sole, ma le
previsioni vanno verso un brutto stabile.
Fortunatamente ero già stato 2 volte
alle isole Lofoten (ma in luglio), perché questa volta si è capito e visto
davvero poco, nonostante la sua parte meridionale sia comunque impressionante e
suggestiva, nonostante la pioggia battente. Qui nel 1998 avevo assistito probabilmente
al tramonto non tramonto, scusate ma non ho altri termini per definire il sole
di mezzanotte, più spettacolare che mai mi sia capitato di vedere. Tutto si era
accesso di una luce arancione accecante che aveva permesso a qualche centinaio
di persone comodamente sedute su una delle spiagge meridionali dell’isola
rivolta a ovest, di tirare le ore piccole bevendo caffè e mangiucchiando dolci
nella più completa armonia. Passeremo nello stesso punto sotto una pioggia
torrenziale!
Si prosegue verso Capo Nord dove
inizia ad est quel deserto lappone che
rappresenta la zona nord orientale del paese. Lo avevo percorso 2 volte nel
1998 e nel 2001, a luglio e con delle luci irreali. Stavolta le cose non mi
vanno altrettanto bene ma la zona è sicuramente una delle più selvagge ed
affascinanti d’Europa.
Da qui entro rapidamente in
Finlandia ed attraverso come un fulmine la Svezia in un mega trasferimento per
rientrare in Norvegia all’altezza di Narvik. Le volte precedenti, come questa
d’altronde avevo sempre scelto di traghettare alle isole Lofoten ignorando il
tratto di E6 da Narvik a Fauske, ma sono contento di averlo incluso nel
percorso di ritorno. Niente da aggiungere alle cose già dette: la Norvegia è di
gran lunga il paese più panoramico e con le strade migliori della Scandinavia e
qui ne ho un’ulteriore conferma.
Ma non è ancora finita, sto
scendendo ormai verso Oslo, meta finale dell’itinerario ma seguendo la valle
poco nota dell’Osterdalen. L’obbiettivo da raggiungere è il piccolo villaggio
di Roros, l’unica città di montagna della Norvegia, come viene spacciata dalla
pubblicità locale. Nonostante sia a solo 650m d’altitudine e parecchio al
disotto del circolo polare artico è uno dei posti più freddi, con il termometro
che d’inverno scende a -40°.
Il centro storico, interamente
edificato in legno, non è mai stato danneggiato da un incendio ed è stato
conservato, restaurato e dichiarato patrimonio dell’umanità da parte
dell’Unescu.
Ormai Oslo è a vista, per usare un
gergo nautico, poco più di un pieno di carburante. Arriverò nel pomeriggio ma
con la mente già focalizzata sul rientro per le autostrade danesi e tedesche.
Stavolta non la scampo, almeno 3
giorni di autostrada, che noia!!
I due terminal delle compagnie di
navigazione che prestano servizio in questo braccio di mare sono in 2 parti
diverse della città. Ne approfitterò per impratichirmi con il sistema viario
cittadino, l’imbarco è previsto per le 19.00.
Arrivederci Norvegia.
Strade
perdute, km 7437
Programma di viaggio indicativo
Le tappe sono
riportate per comodità e per dare qualche informazione in più su alcune delle
attrattive che si andrenno a conoscere durante il percorso, le soste saranno
stabilite a seconda delle esigenze quotidiane. Per il percorso in dettaglio
fare riferimento alla tracciatura gps.
1)
Brennero- Kassel, km 674
prima giornata, un trasferimento autostradale con arrivo a Kassel.
prima giornata, un trasferimento autostradale con arrivo a Kassel.
2)
Kassel-
Hirtshals, km 820
ancora autostrade, alla volta del punto di imbarco per la Norvegia. Possibilità di visita a Skagen, che può essere lasciata anche al rientro alla fine del viaggio, estremo lembo di terra proteso nel mar del Nord con i suoi ristoranti di pesce.
ancora autostrade, alla volta del punto di imbarco per la Norvegia. Possibilità di visita a Skagen, che può essere lasciata anche al rientro alla fine del viaggio, estremo lembo di terra proteso nel mar del Nord con i suoi ristoranti di pesce.
3)
Kristiansand-Rjukan
Km 376
Si comincia subito a fare sul serio!! Bastano pochi
chilometrii, giusto il tempo di uscire da Kristiansand. Se vi
accompagnano in Norvegia promettendo di farvi vedere cose fantastiche, non
pensiate di avere a che fare con persone incredibilmente capaci, dotate di un
fiuto particolarmente sviluppato per trovare strade e paesaggi sbalorditivi.
Qui lo straordinario è la norma!! Per strade secondarie, le nostre strade, ci spingeremo verso le prime montagne, i primi
laghi, la meta di giornata è Rjukan, suggestivo
villaggio situato nel Hardangervidda National Park e letteralmente sprofondato
in una vallata circondata da alti rilievi che impediscono al sole di penetrare
fino al centro abitato per sei mesi all'anno.
4)
Rjukan-Jorpeland Km 263
Tappa breve, ma solo in
apparenza! Va bene, decidiamo di non parlare di panorami e strade, anche se
arrivati sulla sommità del Lysefiord ed osservati i vertiginosi 27 tornanti che
picchiano letteralmente su Lyseboth, sarà davvero difficile restare
indifferenti. Nel caso ci fosse la voglia di camminare, da considerare la
fantastica escursione, piuttosto impegnativa, che conduce al Kjeragbolten,
enorme masso di forma ovale, sospeso tra 2 pareti di roccia. Una volta scesi a livello di fiordo,
escursione in battello. Arrivati a Frafjorden, altro breve traghetto per Oanes
ed altra escursione, questa quasi obbligatoria, al Prekestojlen, la roccia del
pulpito, trampolino di granito alto 700 metri in bilico su
tre fiordi. E’probabilmente
il simbolo della zona dei fiordi meridionali. Sicuramente uno degli scenari più
spettacolari del continente, nonostante la camminata di 1 ora e mezza per
giungere in cima. La vista da lassù è inquietante, sconvolgente ma
indimenticabile ed affascinate.
5)
Jorpeland-
Bergen, Km 341
La statale 13 è una delle strade più trafficate della zona dei fiordi, noi la guideremo fino ad Odda, alla intersezione con la 550 che ci permetterà di effettuare il periplo del promontorio di Jondal, attraversando il pittoresco paese di Utne costeggiando il Sorfjorden ed il Hardangerfjorden, per arrivare a Bergen, una delle località più gradevoli della Norvegia
La statale 13 è una delle strade più trafficate della zona dei fiordi, noi la guideremo fino ad Odda, alla intersezione con la 550 che ci permetterà di effettuare il periplo del promontorio di Jondal, attraversando il pittoresco paese di Utne costeggiando il Sorfjorden ed il Hardangerfjorden, per arrivare a Bergen, una delle località più gradevoli della Norvegia
6)
Bergen,
sosta
Bergen
è sicuramente una delle città più piacevoli della Norvegia e giustamente merita
qualche attenzione particolare, innanzi tutto dedicandole un’intera giornata di
sosta, bighellonando fra le multicolori bancarelle dei vari mercati sparsi per
il centro e concedendosi spuntini di pesce nei piccolo ristoranti a cielo
aperto nei pressi del porto.
7)
Bergen-
Flam, km 165
La
mattina ci allontaniamo da Bergen, direzione Voss guidando sulla E16, che poi è
sempre la strada13! A Gudvangen, possibilità di
effettuare l’escursione in battello, una delle più belle della Norvegia, nel
Naerofjord, il più stretto d’Europa, con breve sosta ad Undredal
ed arrivare a Flam. Qui, volendo è possibile
prendere la Flamsbana, una delle più famose linee ferroviarie d’Europa. E per
il ritorno? Niente paura, si ritorna alle moto noleggiando delle biciclette per
la discesa a valle.
8)
Flam-
Florø, Km 305
Oggi si inizia alla grande, la stupenda Snovegen, la
strada della neve, ci attende. Stagionale, aperta tre mesi l’anno e lì, appena
usciti da Flam, evitando fra l’altro un tunnel di 25 chilometri. Fortuna che lo
sappiamo! Arrivati al villaggio di Kaupanger, volendo, breve
sosta per ammirare le sue case in legno rosse e bianche nella parte vecchia del
villaggio che si stendono dal porto fino alla stavkirke. Si prosegue tenendo
sulla destra il
ghiacciaio Jostedalsbreen spingendosi ad est, sempre più ad est su starde che
sembrano stringersi sempre di più lascando solo lo spazio per i soliti panorami
mozzafiato.
La meta è Florø, la città piò
occidentale della Norvegia, letteralmente circondata da un mare spesso
burrascoso, e che fu importante insediamento vichingo, donatasi poi al turismo
ed all’industria.
9)
Florø- Trondheim, Km 614
Giornata
lunga quella di oggi. Attraversamento della valle di Norangsdal per arrivare all’imbarco per
l’escursione al Geiranger Fjord da Hellesyt dal lato meno visitato di questo
fantastico e famosissimo fiordo, che ci permetterà, speriamo, di risparmaire
una lunghisima coda. Prima di giungere a fine
giornata, Trollstigen, la vertiginosa
strada dei troll. Ci attende Trondheim ed il suo
centro storico.
oppure
un’esperienza unica fermandosi prima fra le montagne nella natura
incontaminata!
10) Trondheim- Sandnesjoen, Km 473
I nostril navigatori cominciano a puntare il nord,
in maniera piuttosto decisa, oggi usciamo dalla zona dei fiordi e ce ne
accorgiamo. Due I modi per seguire la rotta verso il grande nord, uno semplice
seguendo il flusso turistico, l’altro, il nostro, riassumibile semplicemente in
una sigla: Fv.17, la strada dela costa, tra incomparabili bellezze naturali, ponti e traghetti.
Se si ha fretta, questa strada non è assolutamente adatta, ma se invece si ha
voglia di vedere scenari al di fuori della norma su strade desolate, allora
questo è il posto giusto!
11) Sandnessjøen- Nusfjord, km 506
Ancora statale 17 ed un pò
di schegge di memoria, l’ultimo passaggio da queste parti, avvenuto qualche
anno fa:
“E adesso? Non resta che rientrare cercando di seguire il
solito zigzagante itinerario poco logico!! La prima è abbandonare le
Lofoten arrivando a Bodø con il traghetto in serata e pernottare nel solito
ostello hihostelsnorway La
seconda, imboccare la Fv. 17, conosciuta come Kystriksveien, la strada della
costa, percorsa per la prima volta nel 2006 e che non può essere ignorata con
banali scuse su tempi di rientro, lunghezza, condizioni meteo: 700km circa, 6
traghetti, arditi ponti sferzati da venti quasi perenni, tunnel scavati nella
roccia, alcuni lunghi anche 3000m, bisogna organizzarsi con un ritmo
differente, ma ne vale la pena!!!”
Le Isole Vega fanno parte dela lista dei siti
patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Le Sette Sorelle a nord di Alstahaug e
Torghatten a sud di Brønnøysund sono luoghi lungo la strada 17, rinomati per le
loro attrazioni naturali. Le prime sono sette montagne che si elevano tutte a
più di 1000 metri s.l.m. La galleria di 160 metri che attraversa la montagna
Torghatten risale all'era glaciale. Nella sua parte nord la strada costiera si
snoda lungo costa e mare, montagne e ghiacciai, e supera il Circolo Polare
Artico viaggiando verso il sole di mezzanotte o la perenne oscurità invernale.
Questa strada fornisce un'alternativa alla E6 ad ovest del ghiacciaio di
Svartisen, con una stupenda vista su oceano e isole.
Attraverseremo il circolo polare artico su uno dei 6 traghetti sulla
statale 17 quasi senza accorgercene!
Il traghetto
per le isole Lofoten, effettua diverse corse al giorno ed in questo periodo
dell’anno parte anche tardi, in caso di notevole ritardo, possibilità di sostare
a Bodo, vice versa la meta è Nusfjord e navigare verso le isole col sole di
mezzanotte a farci compagnia, credetemi vale già il viaggio!!
12) Nusfjord, sosta
Giornata
di sosta da dedicare a molteplici attività o nessuna fate voi: guidare fino ad A, piccolo paese di pescatori nel sud delle
Lofoten, rilassarsi al sole, fare compere, escursioni in barca, semplicemente
riposarsi.
Il rorbu, dove tenteremo di alloggiare (letteralmente casa del rematore;
a volte riferite come rorbuer al plurale), è una tipica abitazione
utilizzata dai pescatori norvegesi, particolarmente diffusa e caratteristica
delle isole Lofoten e delle zone costiere della Norvegia settentrionale. Il
rorbu è un'abitazione palafittica costruita in legno e dipinta tipicamente di
rosso. Talvolta edificati direttamente su un piano roccioso a ridosso della
costa, questi edifici sono più spesso costruiti su una palificazione conficcata
nella roccia e nel fondo sabbioso. Abitazioni tradizionalmente assai spartane,
in tempi più recenti i rorbu sono stati ammodernati con molte comodità,
diventando accoglienti ed ambiti alloggi per il crescente numero di turisti che
si recano nelle zone artiche .
13) Nusfjord -Tromso, km 548
Comincia
l’avvicinamento al grande nord, con la luce a farci compagnia a qualsiasi ora
del giorno. Si attraversano le Lofoten in tutta la loro lunghezza, per poi
spingersi decisamente verso nordest. La strada diventa unica, I paesaggi, se
possibile ancora più maestosi, l’arrivo di giornata è a Tromso, definita in
passato, in maniera ottimistica ed eccessiva, la Parigi del nord, ma comunque
la capitale del nord della Norvegia.
14) Tromso- Hammerfest, km 545
Oggi
se il tempo sarà buono e se la curiosità prevarrà sulla stanchezza, che inizia
a farsi sentire, potremo scegliere di deviare il nostro itienarrio sulla
panoramica strada 91, che attraversando una penisola, con l’aiuto di 2
traghetti ci ricongiungerà all’itinerario ad Olderdalen. Tra fantastici
panorami arriveremo ad Hammerfest la città più a nord del mondo, centro allegro
e colorato che si sviluppa lungo un porto naturale a ferro di cavallo.
15) Hammerfest (traghetto)- Meham, km
488
Imbarco
alle 6.30, cominciamo le tratte in traghetto sfruttando l’Hurtgrute, il
battello postale, il più famoso della Norvegia e che ci sarà di aiuto in alcune
occasioni per evitare di dover fare 2 volte la stessa strada. Arriveremo
direttamente sull’isola di Mageroya, alle 11,45 circa, da quì Nordkapp, dista
meno di 40 chilometri.
IL MITO DI CAPO NORD
Il traguardo che si
propongono di raggiungere quasi tutti coloro che visitano la Norvegia
settentrionale. Caponord è una falesia di 300m che cade a picco nell’acqua. Per
l’ultima propaggine del mondo non poteva esserci situazione più simbolica.
Complimenti al Creatore! Se in questa ambientazione lo spettacolo del sole di
mezzanotte è formidabile, il contesto è invece insopportabile. Per la cronaca,
a 71°10’21”N., Caponord è semplicemente il punto panoramico più settentrionale
d’Europa. Senza ricorrere ai moderni sistemi di rilevazione satellitare ma
anche consultando semplicemente una carta, noterete che la vera estremità è
l’impronunciabile Knivskjelldden, 71°11’48”N. A rischio di deludere i più, è da
dire che lo sfruttamento commerciale perpetrato, ha qui assunto le
caratteristiche del furto!!! La falesia è cinta da un vasto parcheggio a
pagamento. Una graziosa signorina incaricata di dare il benvenuto al mito
geografico del continente, chiederà anche la esorbitante cifra di 175 Nok al cambio
circa €22. le altre tariffe: €43 per le famiglie (2 adulti e 2 bambini), €12
per gli studenti e € 6 per i bambini.
Bella fregatura, ma chi
farebbe dietro front dopo almeno 5000km percorsi per arrivare fin qui? Consoliamoci che il biglietto è valido 2
giorni e che con buone condizioni climatiche è possibile bivaccare, anche se i
bagni sono chiusi di notte, godendo di uno dei punti migliori del paese per
assistere al sole di mezzanotte. Ho letto che era stata ventilata l’ipotesi di
far rientrare il luogo nel patrimonio
mondiale protetto dall’Unescu. Ovviamente i danni sono stati già
arrecati: è stato edificato un enorme bunker che ospita un caffè ultracaro,
negozi di souvenir, ampie vetrate per ammirare il sole di mezzanotte al
calduccio. In più la possibilità di assistere alla proiezione di un filmato che
mostra il luogo nelle diverse stagioni.
Dopo la visita, i
souvenir, la ressa. le foto di rito, nuovamente per strada, verso la penisola di Nordkinn, il luogo più settentrionale d’Europa, quello
vero, percorrendo la 888 ed arrivare a Meham per l’imbarco serale alle 23.00
circa sull’Hurtigrute, per una fantastica navigazione in pieno sole di
mezzanotte, arrivo a Vardo nella prima mattinata.
16) Vardo- Rovanjemi, km 760
Sbarco la mattina prestissimo, siamo nell’estremo est del
deserto Lappone, a Vardo, dominata dalla sua fortezza, ma ci spingeremo ancora oltre
verso Hanningberg, un luogo al di fuori del mondo, quì
davvero arrivano in pochi, ci siete arrivati anche voi? bravi!! Ed ora? No, non
è finita, ma non si può che cominciare la via del ritorno, spingendosi verso
sud. Un pò di Finlandia, poca, lo stretto indispensabile per percorrere il meno
poossibile due volte la stessa strada. La regione attraversata è quella dei
laghi, punto di arrivo di giornata nei pressi di Rovanjemi, la “patria” di
babbo natale.
17) Rovanjemi- Narvik, km 511
Si rientra in Norvegia, finalmente, per la solita
dose di paesaggi mozzafiato. Ce ne accorgiamo già avvicinandoci al confine!!
Sosta nell’impersonale Narvik.
18)
Narvik-
Grong, km 611
All’andata
eravamo saliti verso nord dalla desolata 17, adesso, dedicheremo le nostre
attenzioni alla strada principale E6:
“la E6, voluta dai tedeschi per
motivi bellici, sfruttando la mano d’opera di 130000 prigionieri slavi, ma
che dopo decenni ha regalato ai turisti di tutto il mondo uno dei percorsi più
facili e spettacolari del continente!!! La luce è impressionante, non so
quante volte l’ho già subita nel passato, ma è sempre la stessa affascinante
sensazione. Il cielo di un blu sfolgorante, un ciclope azzurro, con un occhio
luminoso che già sai non si chiuderà, se non fra qualche mese!!!
Inebriante!”
La
sosta di giornata è prevista nei pressi di Grong.
19)
Grong-
Roros, km 349
Siamo quasi alla fine,
quasi. Oggi la meta da raggiungere è il piccolo villaggio di Roros, l’unica
città di montagna della Norvegia, come viene spacciata dalla pubblicità locale.
Nonostante sia a solo 650m d’altitudine e parecchio al disotto del circolo
polare artico è uno dei posti più freddi del paese, con il termometro che d’inverno
scende facilmente a -40°. Il centro storico, interamente edificato in legno,
non è mai stato danneggiato da un incendio ed è stato conservato, restaurato e
dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’Unescu.
20) Roros- Oslo, km 370
Ormai Oslo è a vista, per usare un gergo nautico,
poco più di un pieno di carburante. Arrivo in città. Mezza giornata dedicata
alla visita, lo shoppimg le ultime cose da fare.
21) Oslo, sosta
Giornata di relax in vista della lunga sgroppata di
rientro in Italia. Il traghetto parte in serata
22) Hirtshals- Monaco km 1292
Inizia il
trasferimento verso l’Italia. Siamo abbastanza freschi per tentare il tappone
per l’ultima serata all’hofbraeuhaus, http://www.hofbraeuhaus.de/en/index_en.html il locale più famoso di Monaco di Baviera: un
must lo stinco di maiale annaffiato da litri di birra tedesca!!
23) Monaco- Brennero km 199
Percorso autostradale fino al rientro in Itlaia. Siamo
alla fine, è stata lunga, forse faticosa ma che ne pensate, ne è valsa la
pena?? Si torna a casa.
Arrivederci
Norvegia.