30 maggio 2012

STRADE PERDUTE 2012






Alla fine si parte, i programmi sono stati stravolti dal terremoto in Emilia che ha bloccato Ivan con problemi sicuramente ben più gravi da risolvere!! Avrei rinunciato anche io se non fosse intervenuto l'amico Michele, da anni residente alle isole Lofoten e se, fondamentalmente non avessi una voglia matta di tornare in Norvegia in pieno sole di mezzanotte e se non volessi proseguire questo periodo sabbatico causato da un traumatico compleanno trascorso ad Istanbul!!
Poi mi è capitato di visitare il sito ufficiale visitnorway e mi sono fregato con le mie mani!!!
Vado, non so quando torno, ma so benissimo cosa farò, il come lo vedremo al ritorno!!!!
CIAO!

                                               








TUNISIA la porta dell'africa


Una regione stato che è un condensato di tutto ciò che può offrire la parte settentrionale del continente africano. Dalle oasi di montagna ai colori abbaglianti dei Chott, i siti archeologici e le prime propaggini desertiche, dalle città storiche e dinamiche alle sue coste. Ed è proprio su questi ultimi 2 dettagli che abbiamo focalizzato le nostre attenzioni.
ITINERARIO- Tunisi, Soliman, Korbous, Cap Bon, Kerkouane, Nabeul, Hammamet, Enfida, Hergla, Scusse, Mahdia, El Jem, Sfax, Gabes, Matmata, Medenine, isola di Djerba. 
LUNGHEZZA- km 900 circa.

PERIODO CONSIGLIATO- Il clima ormai sta cambiando, se ne sono accorti anche qui, ma diciamo che in media la primavera inoltrata ed il primo autunno sono ancora le stagioni migliori per visitare questa parte del paese e seguire l’itinerario proposto.
FONDO STRADALE- forse un po’ piatto, ma quasi sempre in discrete condizioni anche se un po’ scivoloso. Motociclisticamente parlando, il tratto più bello è quello della zona di Matmata. 


Cape Bon è un dito proteso nel Mediterraneo, da dove nelle belle giornate è possibile vedere Pantelleria. Sicuramente è la parte più vicina all’Italia che, anche geograficamente, sembra mixare tanta vicinanza. L’itinerario lo percorrerà in senso orario permettendosi alcune curiose deviazioni.  Qualsiasi cosa vi aspettiate da questo piccolo promontorio, resettate l’angolino dei preconcetti e preparatevi a visitare un angolo di Tunisia che forse non le appartiene, per lo meno per come ce lo potremmo aspettare, ricco di campi coltivati, scogliere che si tuffano su un mare blu scuro ed un rispetto per l’ambiente che lasciano piacevolmente impressionati. Davvero un bell’andare per chiudere la giornata arrivando nella città più importante della zona e del capo.


Mi concederò più di una divagazione: le terme di Kerbous con le sue case bianche e la bella baia su cui si affaccia, l’impianto eolico di Sidi Daoud, nei pressi di Zaoulet El Magaiez, lo sperone roccioso di Cape Le Bon da dove è possibile dominare la pianura sottostante per decine di km e le rovine di Kerkouane, per arrivare ad Hammamet in serata.
Tutti conoscono Hamammet e le vicende che l’hanno portata a d ospitare probabilmente il più famoso esule italiano degli ultimi 15 anni. Ma la cittadina è anche bella con una piccola Medina circondata dal suo forte che domina il porticciolo.
La sera all’Hammam conoscerò Nabuil e Hastad. Lavorano entrambi in alcuni negozi della route touristique davanti ai grandi alberghi. Simpatici come la maggior parte dei tunisini, parlano italiano e mi dicono che il giorni dopo il mercato di Nabeul è sicuramente il più importante della zona. E sarà sosta, non programmata ma propizia ad immergersi in un caleidoscopio di colori, profumi, atmosfere tipicamente nord africane, con una temperatura che fa presto dimenticare l’inverno che ancora opprime gran parte dell’Italia.
Dopo una giornata di sosta è ormai ora di proseguire, ma sarà una giornata intensa ma scarsa di km. Inizia tutto con un celo plumbeo che non promette niente di buono ed una temperatura che fa sicuramente rimpiangere i 25° del giorno precedente. Decido di controllare la pressione delle gomme e gonfiarle con il mio inseparabile compressore. Inserisco lo spinotto e… niente, il solito, fastidioso borbottio si è trasformato nel silenzio di qualcosa che non funziona. Controllo lo spinotto elettrico della moto e mi accorgo che i fili dei contatti sono spariti!!!
Con 2 dinari ed una cooperazione italo-tunisina risolverò il problema con Hammed, proprietario di un elettrauto nel centro di Hammamet. I suoi dipendenti sono indaffarati, lui non parla italiano, io non parlo francese ma la collaborazione è assoluta ed il risultato vincente.
Alla fine come quasi tutti i giorni sarà partenza. Le autostrade tunisine, molto migliorate ultimamente, sono anche diventate a pagamento, facendo sì che la maggior parte del traffico sia dirottato sulle strade statali.
L’idea è di spingersi a sud non prima di aver visitato Takrouna, un villaggio berbero arroccato su uno sperone roccioso che per secoli ne ha fatto una posizione difensiva naturale. Si arriva ad Enfida e bisogna trovare la direzione giusta. Arrivo alla rotonda in paese  e prendo a sx, ma mi accorgo immediatamente di aver sbagliato. Il tempo di controllare la carta sulla borsa del serbatoio e la Renault 5 che mi precede è lì, ferma in mezzo alla strada cercando di superare un canale di una tubatura che taglia la strada in 2: l’infido asfalto tunisino fa il resto e piombo addosso alla macchina rovinando a terra.
La tigre è a terra, ferita e per giunta mi sono slogato una caviglia nel tentativo di reggerla!!!
Il capannello di curiosi immediatamente riunitosi pare sia più propenso a dare torto all’autista dell’auto. Obbiettivamente mi sono distratto solo per un momento!!!
Il ragazzo, si chiama Smarù, gentilissimo, mi mostra la macchina e le luci posteriori destre completamente distrutte, più qualche graffio alla carrozzeria. Non è un gran danno, ma cortesemente mi fa notare che il tamponatore sono io. Obbiettivamente!! Ci penso un attimo e, lo so, probabilmente in Triumph diventeranno idrofobi, ma decido per rilasciare la denuncia: stazione di polizia, ufficio dell’assicurazione per la compilazione del cid, abbracci, saluti ed in una mezz’oretta sono nuovamente a cavallo con una freccia nel bauletto e dimenticando completamente il motivo della visita a Enfida: la fortezza di Takrouna.
Comunque la procedura è la medesima che in Italia, quindi niente nervosismi, per i tempi rimango in attesa delle reazioni, spero non troppo furiose, della filiale inglese in Italia.
Non ho un gran morale e la caviglia mi fa discretamente male, il tempo mi ricorda il grigiore di Milano nei tempi migliori e decido di continuare a seguire la costa cercando improbabili spunti fotografici.
Ad un  lavaggio intensificherò maggiormente le collaborazioni meccaniche fra Tunisia ed Italia riagganciando la freccia che fra l’altro decide anche di funzionare. Attraverso un urbanizzazione a macchia di leopardo che avvolge tutta l’area di Sousse e nel tardo pomeriggio arrivo a Mahdia: il piccolo promontorio con le sue case che in diversi punti sono a strapiombo sul mare oltre ad essere rimasto inalterato nel tempo è assai suggestivo. Per secoli capitale del regno dei Fatimidi, fu una delle fortezze più formidabili ed  inespugnabili del Mediterraneo.


Ancora oggi la linea divisoria tra la città vecchia e la nuova è costituita dalla porta chiamata “Skifa el Kahla” (il passaggio buio), ricostruzione cinquecentesca dell’originale che gli spagnoli fecero saltare nel 1500. Unico ingresso della città, profonda 10 metri, poteva essere continuamente sigillata da una grata di ferro del peso di 8 tonnellate.
“Così buio, da incutere spavento agli stranieri, sembrando più un covo di assassini che l’ingresso di una città”, scrissero i cronisti del tempo.
Da qui siamo a circa 40km da El Jem ed il suo straordinario anfiteatro, sicuramente il più spettacolare monumento costruito dai romani in Africa. 


Visita d’obbligo e prima di raggiungere la destinazione finale dell’isola di Djerba con le sue spiagge e l’acqua cristallina, dopo Gabes, la deviazione alle case sotterranee di Mattata, da un improvvisa impennata alla qualità ed alla panoramicità del percorso. La strada fino a Medenine è assolutamente spettacolare ed una gioia da guidare, a parte conoscere alcuni dei set cinematografici dove sono state girate alcune scene del film Guerre stellari. Il paesaggio cambia radicalmente e la strada segue questa geografia tormentata.
Davvero bello! L’arrivo è ormai prossimo. L’isola di Djerba è famosa sin dal tempo dei romani che edificarono il terrapieno che ancora oggi la mette in comunicazione con la terraferma.
Vanta, a detta di molti alcune delle spiagge più belle del Mediterraneo.
Ciò ha reso sì il proliferare di “zone touristique” un po’ ovunque, complessi alberghieri che ne hanno intaccato la vecchia immagine di paradiso balneare.
Ma la legge del turismo di massa detta le sue regole ed i numeri sono davvero impressionanti con un’affluenza di qualche milione di turisti. Fuori stagione è comunque un bel posto dove trascorrere qualche giorno facendo bagni in un mare azzurro, concedendosi camminate sulle sue spiagge bianche e svagando la mente, soprattutto quando da noi l’estate è ancora lontana.
INFORMAZIONI
Prima di partire può essere utile consultare i seguenti siti, dove è possibile trovare un sunto degli avvenimenti, consigli generali sulla sicurezza, informazioni sulle strutture sanitarie, i documenti d’ingresso, le disposizioni valutarie e doganali, vari indirizzi di pubblica utilità, insomma un po’ di tutto quello che può servire per partire in relativa tranquillità:
ONTT- Organisation National de Tourisme Tunisien www.tourismtunisia.com
Condizioni meteorologiche in Tunisia www.weather.noaa.gov/weather/TN_cc.html/
Isole Kerkennah www.kerkennah.com
Tunisia on line www.tunisiaonline.com oppure www.tunisie.com
Tunisia on line in italiano www.arabialine.sinergie.it/tunisia
E’ anche possibile chiamare il numero del servizio  informazioni per i viaggiatori per l’estero istituito dal dipartimento dei turismo in collaborazione con il ministero degli affari esteri e l’ACI, tel. 06491115
Per l’ingresso nel paese occorre il passaporto in corso di validità ed il visto viene rilasciato in frontiera la momento dell’arrivo.
Per quanto riguarda il mezzo, patente, patente internazionale ed assicurazione con carta verde.
Importante: per chi guida un veicolo non di proprietà, è richiesta una delega alla guida da parte del proprietario, che viene richiesta e controllata attentamente al momento dell’ingresso.
La valuta ufficiale è il dinaro. Il cambio è di circa 1.6 per 1€.
Per controllare il tasso di cambio più recenti consultare www.xe.net/currency oppure www.oanda.com/converter 
Il costo della benzina è fissato ad un dinaro per litro e spesso può essere pagata con carta di credito. 
Le strade sono in genere in buono stato, anche quelle secondarie e meno trafficate, sicuramente le migliori incontrate nel corso del viaggio. Discorso diverso per le piste.
Le autostrade, in buone condizioni, sono a pagamento.
I controlli di polizia, sono ben distribuiti sul territorio ma non contemplano assolutamente il controllo dei turisti e dei loro mezzi al seguito. Anche nella vicenda del tamponamento si sono dimostrati gentilissimi.
L’ora è la stessa dell’Italia.
CARTOGRAFIA
Carta nazionale Michelin, n. 744 Tunisia scala 1:800.000 www.ViaMichelin.com
Non mi è piaciuta, un po’ confusa nelle indicazioni e difficile da consultare al volo durante la guida sulla borsa da serbatoio (vedi imprevisto a Enfida, con annesso tamponamento)
Guide: Rough Guides www.roughguides.com , Tunisia; edita da A.Vallardi Viaggi, e-mail info@avallardi.it  già utilizzate, complete, aggiornate e con moltissime informazioni di carattere storico, culturale e sociale (€ 20.00).
TRAGHETTI
3 sono le compagnie che effettuano servizio con la Tunisia: la Grimaldi Group, la Grimaldi Ferries e la Lauro.
La più conveniente è sicuramente la seconda, che in bassa stagione (che si protrae fino al 17 luglio) applica uno sconto del 40% sui biglietti di andata e ritorno.
Come tutte le partenze sono settimanali, quindi cercare di organizzarsi. Da Palermo, andata martedì 10.00 (arrivo martedì 20.30), ritorno giovedì 20.00 (arrivo venerdì 8.00). da Civitavecchia, andata mercoledì 23.00 (arrivo giovedì 16.00), ritorno martedì 23.30 (arrivo mercoledì 18.00). da Salerno, andata venerdì 24.00 (arrivo sabato 20.30), ritorno sabato 23.30 (arrivo lunedì 8.30) www.grimaldi-ferries.com e-mail info@grimaldi.napoli.it
La Grandi Navi Veloci effettua la corsa da Palermo il sabato alle 10.00 con ritorno lo stesso giorno alle 23.00. da Genova 2 partenze, mercoledì e sabato 18.00 e ritorno giovedì e domenica rispettivamente 20.00 e 22.00. www.gnv.it e-mail booking@grimaldi.it
La compagnia MEDMAR Lauro effettua corse da Trapani e ha appena inaugurato la nuova linea da Livorno, per informazioni  http://www.medmargroup.it/ilgruppo.php
MANGIARE E DORMIRE
Ormai le “zone touristique, impazzano un po’ dappertutto in Tunisia, con mega alberghi che, soprattutto fuori stagione permettono di trovare sistemazioni anche lussuose a prezzi davvero contenuti per i nostri standard. A volte ho preferito qualcosa di più rustico.
Hammamet
“La Residence Hammamet” in bella posizione, vicino alla spiaggia e a circa 300m dalla Medina, con prezzi davvero invitanti, tel. 72280406 oppure 72280733, fax 72280396
Per eventuali acquisti rivolgetevi al “Nour Shop” lungo la route Touristique tra Hammamet e Nabeul, chiedete di Nabil.
Mahdia
 Se si vuole dormire nel borgo non ci sono tantissime offerte. C’è un ostello della gioventù vicino la stazione ferroviaria e non troppo distante da quella dei pullman. La zone touristique, offre numerose sistemazioni in alberghi internazionali ma è un po’ distante.
Una via di mezzo è rappresentata dal “Corniche” ubicato sull’avenue 7 novembre, praticamente sulla spiaggia ed a meno di un km dalla città vecchia: non aspettatevi gran che ma il prezzo è davvero bassissimo, 10 dinari.
Matmata
3 alberghi sono stati ricavati dalle abitazioni sotterranee e sono formati da diversi cortili su cui si affacciano le stanze.
“les Berberes”, tel. 75230024, fax 75230097
“Marhala” tel. 75230015, fax 75230109
“Sidi Driss” è il più semplice dei 3 ma qui furono girate alcune scene del film “Guerre Stellari” e gran parete degli allestimenti scenici sono ancora sul posto, tel. 75230005, fax 75230265
C’è poi il “Diar el Barbar” che una specie di versione moderna e lussuosa dei primi 3, a circa 1km dal centro abitato. Rapporto qualità prezzo interessante (68dinari la mezza pensione).
Isola di Djerba
Stiamo parlando delle spiagge più belle del Mediterraneo, nessun problema per trovare tutte le sistemazioni di alloggio possibili ed immaginabili. Le “zone touristique”, hanno ormai invaso i tratti di litorale, specialmente nella parte nord orientale dell’isola.
Memore delle passate esperienze confidavo nella relativa tranquillità dell’hotel Tanit, chiuso.
Ho ripiegato su una delle strutture edificate probabilmente nella parte più bella dell’isola all’inizio della spiaggia di Ras Tamergues. “Calimera Aktivhotels” è una catena di grandi alberghi che lavora prevalentemente con gruppi francesi e soprattutto tedeschi, indirizzo B.P.166, 4116 Midoun, tel. +21675746650, fax +21675745425, e-mail dje.res@yati.comn.tn 48dinari all inclusive

28 maggio 2012

50 terza parte


16 maggio
Ed alla fine sono andato lungo, ma chi mi conosce sa bene di cosa parlo!! 2 giorni in più a Costantinopoli hanno spazzato via i progetti del rientro balcanico; obiettivamente ero già un po’ tirato con i tempi, ma a dire la verità avrei già un’altra idea alternativa che, sicuramente non sarà quella definitiva, ma andiamo per gradi non esponendoci ad altre correzioni, smentite ed immancabili prese per il culo da parte di zelanti amici sempre pronti alla critica distruttiva, vero Camillo???
Alla fine riesco a mettere strada sotto le ruote, via da questa città che ad inizio settimana e con pochi turisti è straordinariamente affascinante, tanto da rendere difficile allontanarsene!!
Passato il confine, dopo qualche decina di km, non so, non chiedetemi perché, ma succede sempre così, vengo attratto da un’indicazione: spiaggia di Fanari. La Grecia è piena di spiagge!! Lo so, ma la seguo. Viaggio per una 20ina di km, ne visito un paio e proseguendo verso l’obiettivo accade lo straordinario…….l’acqua s’impossessa del territorio, la strada cerca di difendersi occupando meno spazio possibile ma invano, il mare aperto da un lato, laghi dall’altra, baie di fronte, il porto è un’insenatura naturale che si incunea nel cuore del piccolo villaggio. Un regalo che la natura fa all’asfalto!!! Arrivo e sono cotto, ieri sera ho bevuto molto, ho tentato invano di sconfiggere Cenk a backgammon, ho dormito poco la notte e mi sono svegliato presto. Faccio un giro e mi fermo al porto, scatto un paio di foto, di fronte c’è un ristorante, se mi fermo vengo qui stasera!!! 
Nessuno parla inglese, qui si lavora evidentemente solo con il turismo locale, ma trovo ugualmente da dormire e la sera sono seduto esattamente dove volevo: frittura di paranza come la chiamiamo noi e sarde alla brace, insalata greca ancora da sbando. Ottimo!!! Chiedo il biglietto da visita, ma adesso che ce l’ho in mano è come se l’avessi perso: indecifrabile e non hanno neanche il sito!!! Ristorante blu di fronte al porto, difficile sbagliare!!
Già all’andata avevo puntato la penisola di Volos, visitata nel lontano 95 e che mi aveva lasciato un segno indelebile nella memoria!! Sulla carta avevo già adocchiato questo villaggetto, un misero puntino sulla carta, Planatia, ma la giornata si trasforma in un’incredibile gragnola di acquazzoni, che distruggono letteralmente le mie capacità di impermeabilità: acqua nei pantaloni, nello stivale destro, le estremità della giacca, collo e maniche, ma questo è normale, cedono di schianto, una Caporetto della tecnologia, le membrane anti acqua  soccombono all’attacco di Zeus in persona, che dall’alto del monte Olimpo, che lambisco in questa infame giornata alaskiana, mi bersaglia con strali e temporali.
Arrivo a Volos ed a dirla tutta sono piuttosto incazzato, bagnato ed infreddolito. Mi fermo per fare benzina e chiedo. I punti di possibile sosta sono diversi, vicini e piuttosto ricettivi per una persona nelle mie condizioni.
“c’è Agria che è a pochi minuti”
bene penso!
“poi c’è Kala Nera a qualche km”
Però!!
Ho la cartina in mano ed il dito corre verso la punta estrema della penisola
“veramente….”
No, non dirlo
“…..veramente avevo pensato ad inizio giornata di arrivare lì!!”
ecco!!
“quella è la zona più bella della penisola, ma ci vuole più di un’ora se il tempo è buono, piccoli porticcioli, di pescatori, poco turistici, un’atmosfera unica, ma tu come lo sai?”
Mannaggia, un’altra ora e più, rischiando di sbagliare strada almeno 2 volte, ma credetemi sto cercando di impressionare chi legge, per arrivare ed impiegare un’altra ora per trovare una sistemazione al solito prezzo!!
Il giorno dopo le previsioni danno ancora brutto costante e decido di attuare un’altra delle tecniche che mi portano a dilatare sempre i tempi. Che faccio in un posto dove non prende neanche il telefono??
Mi fermo, trascorrerò la giornata mettendo ordine nel materiale fotografico che mi sono portato dietro e cercando di fare contento Luca, preparando un po’ di viaggi da linkare nel suo sito roseto.com e leggendo qualcosa. Piove tutto il giorno, una cosa incredibile!!
La sera decido di mangiare nel primo ristorante che avevo notato il giorno prima: sarà il migliore di tutto il giro. Ioannis, un mio omonimo, oltre ad informarmi che in Australia ai primi segnali di crisi, lo stato invece di dare soldi alle banche li ha dati a coloro i quali non potevano pagare più i mutui, interrompendo di fatto la spirale che sta stritolando l’occidente, è anche il proprietario di un ristorante di nouvelle cousine a Laryssa e questa taverna rappresenta il suo giocattolo per un paio di mesi all’anno. Obiettivamente la cucina è sempre piuttosto semplice ma si nota un tocco diverso: l’insalata di pesce mi fa letteralmente sbandare rischiando di cadere sui 2 o 3 gatti che gironzolano invano intorno alla mia sedia!!!
Il colpo definitivo me lo assesta lo yogurt con arance sciroppate fatte in casa e miele. Me ne torno in appartamento felice come se avessi trascorso la giornata nella stessa maniera degli ultimi 15 giorni, cioè splendidamente e non davanti al computer.
L’indomani il tempo migliora, l’itinerario è studiato nei minimi dettagli, niente può impedirmi di raggiungere il traghetto, che immagino ci sia nel tardo pomeriggio!
Intanto approfitto e termino il giro della penisola di Volos, la parte orientale è strabiliante, ma rosicchia alla giornata un paio d’ore, poi punto su Lamia per guidare su questa E952. Fino a Karpanissi tutto direi nella norma, bella strada e poco traffico, poi una deviazione, con destinazione finale Agrinio, una di 105km aperta a tutti i tipi di veicoli, un’altra di 82 vietata a furgoni e camper!! La seconda è la mia, è anche più corta!!! 82km indimenticabili, la gola è strettissima con la strada letteralmente scavata nella roccia con l’intermezzo di questo monastero di Proussos vertiginosamente edificato su uno sperone roccioso. Pessime le condizioni del manto stradale, piccole frane complicano le cose, mancanza di parapetti, con il percorso che segue a stento la morfologia di questa parte di Grecia, la più montuosa del paese, chi l’ha tracciata deve aver faticato non poco. Se si soffre di vertigini, è meglio seguire un altro itinerario!!!!
Fra soste, bivi da interpretare, naturalmente mancano spesso le indicazioni, impiegherò il doppio del tempo preventivato e naturalmente comincia ad essere tardi. Tutto questo mi lascia tranquillo, inattacabile nella mia serenità.
Esperienza, accurata pianificazione, certezza nelle proprie capacità??
Niente di tutto questo, stareste parlando di Luigi e qui sperduto sui monti c’è solo Giovanni!!
Semplicemente il traghetto parte alle 24….altrimenti lo avrei perso!!
Arrivo, acquisto il biglietto, l’ennesimo posto ponte, le tariffe sono rimaste le stesse dell’andata, torno indietro 12km per godermi il tramonto nella baia di Plataria e fermarmi nella taverna di Olga. Parcheggio e le chiedo di mangiare dentro.
“anche con loro?”
Alzo la testa e una decina di rondini hanno nidificato sotto le travi di legno nell’indifferenza generale! Gli avventori sono tutti fuori.
“mangiare al caldo, dormire al fresco” le rispondo, poi penso al pavimento del traghetto!!!
Fantastica Grecia!!


2 settimane, maggio 2012, 3618km